- Tra le novità fiscali più rilevanti per le imprese per il 2025 spicca l’IRES premiale, che garantisce un’aliquota ridotta al 20% per le imprese che investono i propri utili per l’innovazione digitale e tecnologica.
- Una recente proposta delle associazioni dei Dottori Commercialisti è quella di allargare il periodo di pausa estiva per le scadenze fiscali fino al 16 settembre 2025, per avere più tempo per assolvere gli adempimenti.
- Ad oggi solamente il 16% delle aziende che assumono lo fa accedendo ad uno dei sostegni, sgravi o bonus presenti in Italia per le assunzioni.
Il Presidente del CNDCEC Elbano de Nuccio si è espresso in occasione dell’evento Telefisco 2025 a favore di alcuni degli ultimi interventi a tema fiscale messi in atto dal governo con la manovra 2025 e successivi decreti, in particolare per ciò che riguarda l’IRES premiale dedicata alle imprese.
La misura infatti va a sostenere le aziende che decidono di investire nell’innovazione mettendo a disposizione i propri utili interni, con un’aliquota ridotta al 20% al posto dell’ordinaria al 24%. Oltre a questa novità, ci sono numerose proposte avanzate dai Dottori Commercialisti a favore di imprese e lavoratori autonomi, tra cui la possibilità di cambiare il calendario fiscale 2025.
In particolare l’ipotesi attuale è quella di proporre una sospensione estiva dal primo giorno di agosto fino al 16 settembre, garantendo maggiore flessibilità nell’attività professionale dei commercialisti e nel rientro dalle ferie dei contribuenti. Vediamo quali sono le più recenti novità in termini fiscali e le ultime proposte del CNDCEC.
IRES premiale 2025: aliquota al 20%
Il presidente Elbano de Nuccio intervenendo a Telefisco 2025 si è dichiarato favorevole alla decisione di introdurre per quest’anno un’aliquota agevolata al 20% per tutte le imprese che investono i propri utili per l’innovazione. Nel dettaglio questa novità fiscale è stata inclusa nella Legge di Bilancio 2025, con l’intenzione di far ripartire le aziende dopo la crisi economica, soprattutto quelle più virtuose.
Con l’aggiunta di un’aliquota IRES premiale di fatto questa tassa viene suddivisa in due:
- aliquota al 20% per le imprese che abbiano accantonato una quota almeno dell’80% degli utili al 31 dicembre 2024 e che di questa parte ne impieghino almeno il 30% per nuovi beni strumentali per l’attività;
- aliquota al 24% per tutte le altre imprese.
Oltre a queste disposizioni, va evidenziato che l’IRES premiale con aliquota agevolata viene garantita purché nell’attività di impresa non scenda il numero di unità lavorative impiegate, rispetto alla media dei tre anni precedenti. Inoltre l’azienda deve impegnarsi ad assumere nuovi lavoratori a tempo indeterminato per una percentuale di aumento del totale almeno dell’1%.
Così Elbano de Nuccio a proposito della nuova misura esprime un giudizio positivo:
“Questa misura non fa altro che premiare quell’imprenditore che accantona una parte degli utili, l’80% almeno, patrimonializza l’azienda, investe nell’innovazione tecnologica e digitale, transizione 5.0 e industria 4.0 e garantisce una costante crescita alla forza occupazionale.”
Calendario fiscale: le proposte dei Dottori Commercialisti
Le diverse associazioni di settore dei Dottori Commercialisti hanno presentato una proposta che richiede una modifica al calendario fiscale attuale, soprattutto con l’obiettivo di snellire momenti particolarmente critici durante l’anno, in cui si accumulano molteplici scadenze e adempimenti obbligatori per legge.
L’ipotesi avanzata è quella di portare in avanti la pausa estiva delle scadenze fiscali, che attualmente è stabilita dall’1 al 20 agosto. Di fatto si vorrebbe slittare la sospensione fino al 16 settembre 2025. Questa mossa avrebbe un duplice effetto: da un lato favorire lo snellimento delle pratiche da parte dei commercialisti, soprattutto in un periodo in cui sono previste molte scadenze.
Dall’altro lato andrebbe a vantaggio anche dei contribuenti, che avrebbero più tempo per gestire eventuali pagamenti e potrebbero affrontarli con maggiore tranquillità dopo la conclusione delle ferie estive.
Concordato preventivo biennale: proposta di slittamento
Uno slittamento è proposto anche per ciò che riguarda il concordato preventivo biennale, strumento che permette a imprese e autonomi forfettari e aderenti agli ISA di pagare una quota fissa di tasse concordata con il fisco ed essere poi esonerati da ulteriori controlli.
La scadenza attuale del 31 luglio risulta incompatibile con lo svolgimento di altre operazioni in cui sono impegnati i Dottori Commercialisti proprio nel periodo estivo (cade qui anche il calcolo stesso degli ISA).
I commercialisti quindi propongono uno slittamento al 31 ottobre 2025, in modo da avere il tempo necessario a svolgere le diverse operazioni.
Principio del contradditorio: le novità
Il principio del contraddittorio determina la possibilità per il contribuente di rispondere al fisco prima che quest’ultimo emetta un atto di tipo impositivo. Questo strumento nel tempo è stato rafforzato da diverse riforme e da interventi legislativi specifici.
La novità, come sostenuto da de Nuccio, garantisce maggiore equità nel procedimento tributario, per cui si attende che questo strumento possa essere messo del tutto in pratica da parte dell’Agenzia delle Entrate. Una proposta ulteriore dei commercialisti è quella di garantire una sospensione dell’atto di accertamento per un certo periodo di tempo, per dare la possibilità ai professionisti di rispondere in modo efficace.
Si ipotizza anche una revisione delle possibilità di accesso alla documentazione e agli atti specifici da parte dei cittadini e quindi da contribuenti e professionisti.
IRPEF 2025: novità e proposte
Nel tempo le aliquote IRPEF si sono ridotte di numero passando negli ultimi anni inizialmente da 5 a 4 e poi da 4 a 3. Attualmente la manovra 2025 ha confermato un sistema a tre aliquote per l’anno in corso, con le stesse percentuali del 2024, portando l’attenzione in particolare al ceto medio.
Questo progressivo spostamento verso una flat tax si scontra però con le risorse disponibili, ovvero sui fondi specifici dedicati a livello di conti pubblici. Molte risorse si possono individuare nella lotta all’evasione fiscale, per cui il Viceministro Maurizio Leo durante Telefisco 2025 ha prospettato un recupero di fondi proprio da questo ambito per direzionarli a nuove riforme IRPEF per il futuro.
Anche l’aumento dell’occupazione potrà garantire maggiore gettito fiscale, a fronte di interventi specifici che possano sostenere le imprese nel creare nuovi posti di lavoro.
Unioncamere a questo proposito ha presentato di recente un report1 in cui individua che effettivamente il mercato del lavoro italiano avrà la necessità di impiegare tra 3,1 e 3,6 milioni di persone nei prossimi cinque anni. Si parla di lavoratori che contribuiranno a loro volta nel versamento delle imposte allo Stato.
Ricordiamo infine qui quali sono le percentuali che si applicano per l’IRPEF attualmente:
Reddito imponibile | Aliquota |
---|---|
Fino a euro 28.000,00 | 23% |
Da 28.001 fino a euro 50.000,00 | 35% |
Oltre euro 50.000,00 | 43% |
Bonus assunzioni: poche imprese aderiscono
Un dato interessante riguarda i sussidi per le assunzioni a tempo indeterminato: attualmente sono presenti diverse forme di sgravio, decontribuzione e contributi per le imprese che assumono, ma nonostante questo sono poche le aziende che richiedono i sostegni.
A darci una panoramica esaustiva in termini di dati è Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro2 che in un recente report evidenzia come solamente il 16% del totale delle attività quando assume lo fa accedendo ad uno dei bonus per le assunzioni messo a disposizione dallo Stato.
Dati di questo tipo rimarcano la necessità di informare le attività di impresa sulle possibilità a disposizione, ma anche di assistere maggiormente le aziende nelle procedure di accesso.
A questo si sommano le frammentazioni degli incentivi presenti a livello europeo, che portano una complessità ulteriore nel panorama dei bonus che spesso sfiducia gli imprenditori dall’accedervi.
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