Di solito le amministrazioni pubbliche li vogliono tutti e subito. E invece a Roma quest’anno, prendete nota, i termini per versare i pagamenti di Tari e Canone Unico Patrimoniale sono stati differiti. La giunta Gualtieri ha deciso di mettere mano ai criteri di calcolo della tassa rifiuti e dei canoni di occupazione, questi ultimi fermi al 1977. E quindi, obsoleti. In alcuni punti dei Parioli, per lo spazio pubblico, si paga meno che a San Lorenzo. Ma ci arriviamo dopo. Perciò, in attesa che il “cervellone” del Dipartimento economico del Campidoglio adegui i sistemi informativi alle nuove tariffe 2025, si è deciso di dare più tempo ai contribuenti per corrispondere i pagamenti allungando la finestra temporale per i versamenti.
Tari e canoni di occupazione: rinviati i termini per pagare. Il Comune aggiorna tutte le tariffe
Di un mese per quanto riguarda la Tari: la prima rata del tributo potrà essere versato (anche in un’unica soluzione comprendente le altre tranches) entro il 31 maggio, invece che entro il 30 aprile. Restano ferme le scadenze della seconda e terza rata fissate rispettivamente al 31 agosto e al 30 novembre 2025. La Tari sarà leggermente ridotta, di circa l’1% per le utenze domestiche e di oltre il 2% per quelle non domestiche. Oggi il provvedimento sarà discusso in Commissione Bilancio e poi la prossima settimana, martedì o al più tardi giovedì, arriverà in Aula Giulio Cesare. «È un provvedimento giusto e dovuto: se l’amministrazione non differisse i pagamenti, le bollette arriverebbero con importi sbagliati e troppo a ridosso della scadenza originaria (30 aprile, ndr). Così siamo certi della bollettazione e del recapito in tempi adeguati», commenta Giulia Tempesta, presidente della Commissione Bilancio.
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Per quanto riguarda i canoni, invece, bisogna risalire alla mega delibera capitolina dello scorso dicembre che, come di consueto, approva il cosiddetto “Tariffone”: un maxi provvedimento in cui si decide cosa e quanto si deve al Comune. E però, stavolta, è stato inserito anche un nuovo metodo di calcolo del pagamento. Ed è una piccola rivoluzione perché i valori da corrispondere per usufruire del suolo pubblico allestendo all’aperto tavolini di caffé e ristoranti, di passi carrabili e di bancarelle, erano fermi al 1977. Perciò l’amministrazione capitolina, e in particolare il presidente della Commissione Commercio Andrea Alemanni, ha proposto e approvato l’utilizzo del parametro OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare, ndr) dell’Agenzia delle Entrate: un valore aggiornato e assegnato in base a contesto e ai metri quadrati commerciali.
A Roma, con i valori fermi al 1977, c’era una situazione di sperequazione significativa, oltreché strade e quartieri che, nel frattempo, hanno completamente cambiato volto. E no, questo adeguamento delle tariffe non comporterà sempre e solo maggiorazioni. In alcune zone l’occupazione del suolo pubblico si abbasserà, come a San Lorenzo. Mentre alcuni punti dei Parioli, o in centro come a Piazza Navona o al Pantheon aumenteranno. «Un provvedimento epocale del quale siamo veramente orgogliosi. Ci tenevo tantissimo, facciamo giustizia sociale finalmente», dice Alemanni.
Il canone sarà composto dal valore Omi a cui saranno aggiunti i coefficenti specifici di Roma capitale (il passo carrabile è quotato diversamente da un chiosco o da un tavolino in un dehors, un ponteggio da una bancarella a rotazione). Si stimano maggiori introiti pari a 10-12 milioni di euro.
Importante, non si parte subito col nuovo canone: il pagamento sarà graduale, e come detto differito. Al massimo entro il 31 marzo andrà saldato il canone patrimoniale per la diffusione dei messaggi pubblicitari (scadeva il 31 gennaio). Entro il 30 aprile (le altre rate scadono il 31 luglio e il 31 ottobre) va versato il canone patrimoniale dell’occupazione permanente di suolo pubblico. Non sono tutti e subito, insomma. Ma tutti e differiti.
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