degrado, ritardi e diritti negati

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PESCARA – “Pescara continua a fare i conti con un problema che si trascina da anni: il degrado delle case popolari e i ritardi nelle assegnazioni degli alloggi. La situazione appare sempre più critica e il diritto alla casa, che dovrebbe essere garantito a tutti, sembra diventare un lusso per molte famiglie in attesa.

A testimoniare questa realtà è il rione UNRRA Case di via Rigopiano, un esempio lampante dell’abbandono in cui versano molte strutture dell’edilizia residenziale pubblica in città. Il piazzale antistante gli edifici si presenta in condizioni disastrose, un chiaro segno della negligenza istituzionale. Abitare in una casa popolare non dovrebbe significare vivere in un luogo dimenticato, ma le condizioni attuali dimostrano il contrario.

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Così in una nota il Vice Presidente del Consiglio Regionale Antonio Blasioli e il Gruppo Consiliare Pd al Comune di Pescara

Le segnalazioni dei residenti si sono moltiplicate negli ultimi mesi, portando all’attenzione delle istituzioni una serie di criticità che riguardano non solo la sicurezza e il decoro urbano, ma anche la gestione delle infrastrutture. Le strade del quartiere sono ormai dissestate a causa di numerosi scavi eseguiti per l’allaccio ai sottoservizi, ma mai ripristinati adeguatamente. Il risultato è un ambiente che ricorda scenari di degrado urbano difficili da accettare in una città come Pescara.

Le domande sorgono spontanee: chi ha effettuato questi scavi senza preoccuparsi di ripristinare la pavimentazione? Quali lavori sono stati realizzati e perché non si è intervenuti per sanare il danno? Il fatto che un bene pubblico possa essere lasciato in queste condizioni desta non poche perplessità, alimentando un senso di sfiducia tra i cittadini.

Comune di Pescara e Ater, enti proprietari di oltre 4.800 case popolari in città, sembrano rimpallarsi le responsabilità, mentre la situazione peggiora di giorno in giorno. La segnalazione del caso alla Corte dei Conti è un passo obbligato per richiamare l’attenzione su una gestione che appare carente sotto diversi aspetti. Quando un soggetto terzo opera su un bene pubblico, ha l’obbligo di ripristinarlo, e allo stesso modo l’ente proprietario deve vigilare affinché ciò avvenga, garantendo condizioni dignitose agli abitanti.

Il rione UNRRA ha beneficiato di un investimento di circa tre milioni di euro per la riqualificazione degli esterni delle palazzine, il rifacimento degli infissi e la sistemazione di alcuni appartamenti rimasti vuoti. Tuttavia, il problema delle assegnazioni resta irrisolto. Il Comune, dopo aver demolito il Ferro di Cavallo e perso 120 alloggi che non verranno ricostruiti nell’immediato, non ha ancora avviato l’appalto per il Contratto di Quartiere di via Tronto, che metterebbe a disposizione ulteriori 64 appartamenti.

In questo contesto, rimane senza spiegazione il perché i 16 alloggi disponibili, comunicati da Ater al Comune già a novembre 2023, non siano stati ancora assegnati dopo più di un anno. Quanti altri appartamenti di proprietà comunale o di Ater restano chiusi e inutilizzati mentre centinaia di famiglie aspettano una casa? Perché gli alloggi già consegnati al Comune non sono ancora stati assegnati?

Un altro nodo da sciogliere riguarda le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi. Il bando comunale del 2024 non ha ancora prodotto le nuove liste e le poche abitazioni che vengono consegnate si basano su vecchie graduatorie. Il risultato è un sistema bloccato, che alimenta frustrazione e disuguaglianze, penalizzando chi ha necessità urgenti di un’abitazione – continua Blasioli –

Mentre le assegnazioni tardano ad arrivare, molte famiglie oneste continuano ad attendere da anni un tetto sicuro, mentre appartamenti pronti rimangono inspiegabilmente chiusi. Il diritto alla casa, che dovrebbe essere un pilastro delle politiche sociali, viene così compromesso da una gestione inefficiente e da ritardi burocratici che non trovano giustificazione.

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A complicare ulteriormente il quadro vi è la questione delle bollette dell’acqua, un problema che ha colpito molti residenti del rione UNRRA. In passato, numerose famiglie si sono ritrovate a dover pagare importi ben superiori ai consumi reali a causa di allacci abusivi e irregolarità. Per porre rimedio a questa situazione, nel 2006 si è proceduto all’installazione di contatori singoli, sostituendo il sistema centralizzato intestato ad Ater.

Nonostante ciò, il problema non è stato completamente risolto. Dopo un accordo tra le parti, il debito complessivo è stato ridotto a 590.000 euro, ma il rischio di nuovi allacci illegali persiste. È quindi fondamentale che Ater, Aca e Comune si attivino per verificare la presenza di tubature abusive e segnalare eventuali anomalie agli organi competenti.

La situazione delle case popolari di Pescara continua a destare preoccupazione. Tra degrado, ritardi e mancanza di trasparenza, le istituzioni sembrano incapaci di garantire ai cittadini condizioni di vita dignitose. Le domande rimangono senza risposta, mentre chi ha diritto a un’abitazione attende nel silenzio. La speranza è che le segnalazioni e le richieste di chiarimenti portino finalmente a interventi concreti per restituire a queste famiglie la dignità e la sicurezza che meritano” – conclude Blasioli.



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