Strand Consult solleva un dibattito significativo sull’impatto della nuova piattaforma di intelligenza artificiale cinese, DeepSeek, che potrebbe potenzialmente stravolgere le dinamiche di mercato. La discussione si concentra sul rischio di una divisione di Internet in due tronconi, con conseguenze inevitabili sulle infrastrutture di rete a livello globale. Ma come e perché potrebbe verificarsi tutto ciò?
Una prospettiva preoccupante
L’analisi proposta da Strand Consult si addentra nel cuore delle tensioni geopolitiche e tecnologiche che potrebbero portare a un “Balkanizzazione” di Internet. Questo termine descrive un futuro in cui la rete globale si frattura in segmenti distinti, dominati da diverse politiche e tecnologie. Nel contesto di DeepSeek, azienda di intelligenza artificiale cinese che sta guadagnando attenzione con il suo modello DeepSeek-R1, si prospetta una separazione delle tecnologie e dei servizi digitali cinesi da quelli del resto del mondo.
La legge di Metcalfe: un parametro chiave
Per comprendere meglio l’impatto della situazione, Strand Consult fa riferimento alla legge di Metcalfe. Questa legge, ideata da Robert Metcalfe, afferma che il valore di una rete cresce in modo esponenziale con l’aumento del numero dei suoi utenti, poiché ogni nuovo membro aggiunge potenzialmente più connessioni e interazioni. In pratica, maggiore è il numero degli utenti di una rete, più preziosa e utile essa diventa. Tuttavia, se la Cina dovesse effettivamente separarsi dal network globale, si verificherebbe una drastica riduzione delle connessioni totali possibili. Di conseguenza, il valore complessivo della rete globale potrebbe subire un significativo decremento.
DeepSeek: un attore controverso
L’ipotetica uscita della Cina dal network globale trova un attore centrale nel panorama tecnologico: DeepSeek. Questa azienda ha attirato l’attenzione per il suo modello di intelligenza artificiale avanzato, il DeepSeek-R1, che compete con i giganti come OpenAI. Nonostante le sanzioni imposte alla Cina per limitare l’accesso a semiconduttori avanzati, DeepSeek sembra aver aggirato queste restrizioni in modo da sviluppare e distribuire il suo modello all’avanguardia. Questa capacità di aggirare le limitazioni solleva importanti interrogativi sulla strategia della Cina per mantenere la sua competitività in un settore così altamente tecnologico e avanzato, e sottolinea il ruolo fondamentale che DeepSeek potrebbe avere in un potenziale scenario di frammentazione della rete globale.
Implicazioni per le telecomunicazioni
L’eventuale separazione di Internet in due reti distinte avrebbe, secondo l’analisi, un impatto profondo sulle aziende di telecomunicazioni e sulle infrastrutture di rete. Le telco, che tradizionalmente hanno prosperato su vasti network interconnessi, potrebbero vedere una drastica riduzione nel valore delle loro reti. Ciò richiederebbe un ripensamento dei modelli di business esistenti e potrebbe portare a un aumento dei costi operativi e a una diminuzione delle economie di scala.
Oltre a queste sfide economiche dirette, le telecomunicazioni dovranno affrontare questioni di interoperabilità e sicurezza. La frammentazione della rete potrebbe complicare l’integrazione di diversi sistemi e standard tecnologici, creando un ambiente più complesso e potenzialmente meno sicuro.
Verso un nuovo concetto di connettività?
Mentre il mondo osserva le mosse di DeepSeek e le reazioni delle principali economie globali, appare chiaro che le conseguenze di una rete globale divisa potrebbero essere profonde e durature. Questo scenario non solo ridefinirebbe il concetto stesso di connettività, ma potrebbe anche segnare un nuovo capitolo nella storia delle telecomunicazioni, in cui l’adattabilità e l’innovazione diventano più cruciali che mai.
In questo contesto, la legge di Metcalfe offre una lente attraverso cui valutare il futuro delle reti globali. Se la dimensione della rete diminuirà, come ipotizzato nell’analisi di Strand Consult, anche la sua utilità complessiva ne risentirà. Resta da vedere come le telco e altre parti interessate si adatteranno a queste sfide.
Proposta di legge Usa: vietare DeepSeek in device governativi
Intanto negli Usa DeepSeek torna all’onore delle cronache con una proposta di legge che risponde alle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza dei dati degli utenti. Obiettivo: vietare l’uso del programma di intelligenza artificiale cinese sui dispositivi governativi. Il rappresentante Josh Gottheimer, un democratico del New Jersey, ha presentato la proposta di legge insieme a Darin LaHood, un repubblicano dell’Illinois, citando una “minaccia allarmante per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti” e mettendo in guardia sui “legami diretti” tra DeepSeek e il governo cinese.
La proposta di legge arriva dopo che un rapporto di Feroot Security, un’azienda statunitense di sicurezza informatica, ha scoperto che il modello di intelligenza artificiale contiene un codice nascosto in grado di trasmettere i dati degli utenti a China Mobile, un’azienda di telecomunicazioni di proprietà statale. “Il Partito Comunista Cinese ha chiarito ampiamente che sfrutterà qualsiasi strumento a sua disposizione per minare la nostra sicurezza nazionale, diffondere disinformazione dannosa e raccogliere dati sugli americani”, ha affermato Gottheimer in una dichiarazione. LaHood, definendo DeepSeek una “società affiliata al Pcc”, ha affermato che “in nessuna circostanza” può essere autorizzata a “ottenere dati governativi o personali sensibili”.
La legislazione alla Camera dei rappresentanti arriva mentre i ministeri e la polizia sudcoreani hanno affermato di aver bloccato l’accesso di DeepSeek ai loro computer, dopo che la società non ha risposto a una richiesta di controllo dei dati su come gestisce le informazioni degli utenti. Anche l’Australia ha bandito DeepSeek da tutti i dispositivi governativi su consiglio delle agenzie di sicurezza, mentre Francia e Italia hanno sollevato preoccupazioni.
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