“Non possiamo fallire”. Questo il messaggio lanciato dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale, nel commentare gli oltre un miliardo di euro di interventi messi in atto in questi anni da Anbi e dai consorzi di bonifica per affrontare il cambiamento climatico e le sfide legate a siccità e sicurezza. Negli ultimi anni, la Regione ha subito eventi estremi che hanno evidenziato la necessità di nuove strategie. A tal proposito, gli 8 Consorzi di Bonifica della regione e il Canale Emiliano Romagnolo (Cer), stanno portando avanti un programma di interventi strategici, da completare entro il 2026. Tra i principali obiettivi, spiccano la gestione delle risorse idriche per l’agricoltura, la sicurezza idraulica e la manutenzione del territorio.
Il presidente della Regione ha posto l’accento sull’importanza di affrontare le emergenze idriche e territoriali con una visione integrata tra il tema della siccità e quello della sicurezza idrogeologica. “Saremmo miopi se non le affrontassimo in maniera congiunta. Servono azioni plurali, chi propone soluzioni semplici a questi temi complessi vende fumo”, ha detto. De Pascale ha evidenziato come la rete di bonifica abbia giocato un ruolo cruciale nella gestione delle recenti alluvioni, anche quando si è trovata a gestire quantità d’acqua ben oltre le proprie competenze, “lo abbiamo toccato con mano a Traversara”.
Tra le misure immediate, la Regione ha raddoppiato le risorse per la manutenzione ordinaria della rete idrica – “una promessa che abbiamo mantenuto all’inizio della legislatura, e non solo alla fine”, commenta – e sta lavorando per riorganizzare le strutture territoriali. “La rete di bonifica – ha spiegato De Pascale – deve essere connessa al sistema legato alla sicurezza. Dobbiamo costruire strumenti seri e rigorosi per mobilitare le risorse giuste, senza fare demagogia”, ha affermato il presidente, annunciando anche un accordo imminente con la Regione Toscana per la gestione coordinata delle zone montane.
Focus sul faentino e cesenate: gli interventi su Fosso Vecchio e Rubicone
Tra i progetti più rilevanti nel territorio faentino, sono stati illustrati gli interventi sul comparto Fosso Vecchio, con un investimento da 60 milioni di euro. Il piano vuole raggiungere tre obiettivi: la creazione di due nuovi distretti irrigui, un invaso permanente per raccogliere acqua nei periodi di siccità e una cassa di laminazione per la gestione delle piene. Nel cesenate è stato citato l’intervento su Pisciatello-Rubicone, con l’aumento di 3.500 ettari della superficie attrezzata (12 milioni di euro).
L’impegno dei Consorzi di Bonifica
Nel suo intervento, il presidente Anbi Vincenzi ha sottolineato il ruolo fondamentale dei Consorzi nella gestione di 22mila km quadrati di territorio. E ha sottolineato come tutto sia connesso: “La sicurezza della valle passa dalla gestione della montagna. E per mantenere standard di qualità alta in montagna, è necessario garantire alle persone di viverci”, ha affermato. I Consorzi si occupano della distribuzione di acqua irrigua, supportando 53mila aziende agricole e 174mila addetti del settore. “Abbiamo il vanto di avere nella nostra regione 25 prodotti Igp, e questo è possibile anche grazie alla valorizzazione della risorsa idrica”, ha aggiunto Vincenzi, evidenziando come la gestione efficiente dell’acqua sia alla base della produttività regionale.
Dal 2018, sono stati realizzati oltre 5.500 interventi in montagna, 220 impianti di scolo e 398 impianti irrigui, per un totale di 797 milioni di euro finanziati, principalmente tramite il Pnrr. La rete di piccoli e medi invasi ha garantito risorse idriche per le aree ortofrutticole della Romagna, mentre 360 milioni di euro sono stati destinati al ripristino di opere urgenti dopo l’alluvione di maggio 2023.
Il ruolo chiave della bonifica e le sfide future
La bonifica si conferma una materia viva, in continua evoluzione. “In 100 anni siamo partiti da un punto, ma non ci siamo mai fermati”, ha detto Vincenzi. Gli impianti idrovori gestiscono ogni anno 5.540 km di reticoli di scolo e allontanano 3,5 miliardi di metri cubi d’acqua, rendendo il territorio più produttivo e sicuro. Per il futuro, sono già previsti 289 progetti di difesa idraulica per un valore di 926 milioni di euro e 67 progetti irrigui per 886 milioni di euro.
Con questi progetti, l’Emilia-Romagna punta a rafforzare la propria resilienza contro il cambiamento climatico, integrando sicurezza idraulica e sviluppo sostenibile. “Non possiamo fallire”, ha concluso De Pascale, sottolineando l’importanza di un’azione coordinata tra istituzioni e Consorzi per garantire un futuro sicuro e produttivo al territorio.
Samuele Marchi
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