Caselle dice no al centro commerciale e sceglie il Data center. «Meglio i computer che cento cassieri»

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di
Christian Benna

Il 13 febbraio via libera alla struttura più grande del Piemonte, oltre 150 mila metri quadri. Previsti sei edifici alti 30 metri che immagazzineranno e processeranno miliardi di dati per i servizi cloud e Ai delle aziende

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Altro che centro commerciale, mega mall o hub per la logistica, Caselle Torinese vuole prendere il volo con i dati dell’intelligenza artificiale. Giovedì 13 febbraio la Conferenza dei Servizi del Piemonte esaminerà per la prima volta il mega-progetto di Data center, oltre 150 mila metri quadri, nell’area della cittadina torinese dove sarebbe dovuto sorgere un grande mall, negozi e supermarket.

Si tratta di conversione immobiliare che potrebbe portare un investimento da più di mezzo miliardo di euro. Con l’obiettivo di creare il primo data center hyperscale del Piemonte, ovvero un enorme deposito di dati e di calcolo pensato per lo sviluppo e le esigenze dell’intelligenza artificiale.
«Venuto meno il progetto di grande centro commerciale, abbiamo deciso di cambiare destinazione d’usoall’area. C’era in ballo anche l’ipotesi logistica ma siamo convinti che i super computer possano portare più lavoro e sviluppo che magazzini o supermercati», spiega il sindaco di Caselle Torinese Giuseppe Marsaglia Cagnola.




















































Nello specifico l’intervento prevede sei edifici alti 30 metri che immagazzineranno e processeranno miliardi di dati per i servizi cloud e Ai di grandi e medie aziende. Il progetto di data center hyper scale è portato avanti da Hines, una delle maggiori società immobiliari al mondo, fondata in Texas nel 1957, che ha messo a budget 2,5 miliardi di investimenti in Italia in questa asset class di sviluppo e che è entrato in possesso dell’area torinese dopo l’acquisizione di Aedes. Dopo gli investimenti in Lombardia e nell’area a Nord Est di Milano, ormai quasi satura di data center, Hines Italy scommette sul Piemonte.

Se tutto filerà liscio le prime gru potrebbe cominciare a lavorare a giugno 2026. Ma prima il progetto dovrà passare al vaglio della Conferenza dei servizi per eventuali modifiche al piano. «Noi abbiamo fatto i compiti a casa, perciò l’iter autorizzativo dovrebbe cominciare nel migliore dei modi — spiega il sindaco Marsaglia che a dicembre ha sbloccato 20 milioni per le prime opere di riqualificazione —. Poi ci sono nodi da sciogliere come le compensazioni per il cambio di destinazione d’uso e l’invasione di alcuni terreni vergini».
C’è anche il tema dell’acqua, dell’impermeabilizzazioni di alcuni terreni, e lavori «al canale scolmatore», all’energia, perché l’impianto avrà bisogno di 250 Mw. «Per noi la partita del rilancio di Caselle passa da qui: dall’industria innovativa, come lo è la presenza di Leonardo sul territorio, e dal Data center di Hines in arrivo. Sono convinto che questa operazione porterà molte aziende tech a investire in questo territorio».

Per il Piemonte si tratta di una novità assoluta nel campo dei Data center dopo l’arrivo in città della partnership Google Tim. E lo è anche per l’Italia. Il primo Data center hyperscale, da 120 mila metri quadri, nel mondo nasce nel 2006 vicino a Portland, realizzato da Google, che oggi gestisce 14 strutture di questo tipo nel mondo. Il più grande data center del pianeta tuttavia Si trova in Mongolia, una mega struttura da un milione di metri quadri utilizzata da China Telecom. La partita fisica dell’Ai richiede sempre più spazio. In misura esponenzialmente maggiore rispetto al deposito di dati dei servizi Cloud e della digitalizzazione.
Diverse aree del pianeta, come l’Irlanda, sono quasi sature di queste strutture, soprattutto per l’energia richiesta per il loro funzionamento. Ecco perché l’Italia, che nonostante i costi dell’energia più alti che altrove, ha buone connessioni energetiche, sta diventando un’area di riferimento per i nuovi investimenti.

E dopo la Lombardia, il Piemonte è entrato nei radar degli investitori. Grandi aree ex industriali dismesse in cerca di rilancio non mancano. Lo conferma il sindaco di Caselle: «Il nostro territorio è stato toccato meno dalla crisi dell’auto, ma il rallentamento industriale riguarda tutti. Ora proviamo ad abbracciare l’economia digitale e le tecnologie dell’Ai. Siamo pronti al decollo».


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