calo Pd, Lega-FI pari. Giudici vs Meloni, 42% sta col Cdx

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LE INTENZIONI DI VOTO DEI SONDAGGI POLITICI NOTO ‘PARLANO’ ANCORA CENTRODESTRA

Con il caso Almasri che “pende” sulla testa del Governo Meloni i primi “sentiment” lasciati dagli elettori sembrano tutt’altro che schierati con le proteste delle opposizioni: i sondaggi politici raccolti dall’Istituto di Antonio Noto per “Porta a Porta” confermano una piena fiducia tanto per la Premier Giorgia Meloni quanto per il resto del Centrodestra, al netto dei tanti dossier che affollano Palazzo Chigi in queste settimane. Dopo aver visto lo scontro-show ieri in Parlamento con l’informativa dei Ministri Nordio e Piantedosi la curiosità sui consensi specifici dei vari partiti si amplia, ed è subito delusione per il “campo largo”: FdI resta stabile al 30,5%, esattamente come gli ultimi sondaggi politici Noto del 21 gennaio 2025, mentre il Pd perde nettamente lo 0,5% e scende fino al 24% su base nazionale.



A trainare la coalizione di Governo resta dunque la Presidente del Consiglio, ma anche Lega e Forza Italia confermano il buon trend di questo inizio 2025, specie sul fronte Carroccio: Salvini questa settimana rosicchia uno 0,5% agli alleati-rivali azzurri, ricompattati dopo gli attacchi subiti su riforma della giustizia e caso Almasri. La Lega nei sondaggi politici Noto resta pari a Forza Italia a quota 8,5%, dietro all’11,5% di Conte col M5s ma ancora nettamente avanti all’Alleanza di Verdi e Sinistra Italiana che non supera il 5,5% complessivo. Centristi in crisi perenne, con Renzi e Calenda ormai appaiati al 2,5%, mentre in coda nel borsino dei partiti nazionali troviamo il sorpasso di Noi Moderati al 2% contro la lista radicale-liberale PiùEuropa, ferma all’1,5%. Alzando lo sguardo dal singolo al generale, il computo sulle coalizioni sorride ancora ampiamente al Centrodestra che coi sondaggi politici di “Porta a Porta” di inizio febbraio 2025 si ricompatta al 49,5% davanti ad un Centrosinistra (Schlein-Fratoianni-Bonelli) che non supera il 31%: se si considera invece una coalizione più larga possibile, con dentro anche M5s e tutti i centristi) il 47% non basterebbe per battere il Governo Meloni.

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SCONTRO GOVERNO-MAGISTRATI TRA ALMASRI, ALBANIA E RIFORMA NORDIO: COSA DICONO GLI ELETTORI

În principio fu il processo a Matteo Salvini, proseguito con l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, ma è negli ultimi mesi con l’impianto della riforma Nordio sulla separazione delle carriere che lo scontro a distanza tra Governo e parte della magistratura è divenuto pressante: gli ultimi giorni, come dimostrano anche i nuovi sondaggi politici raccolti da Tecnè per Mediaset (interviste del 4 febbraio), hanno visto due nuovi importanti capitoli nella “sfida” a toni tesi tra Palazzo Chigi e Associazione Nazionale Magistrati che giocoforza coinvolge anche il resto della politica.



Il terzo stop dei giudici di Roma al trasferimento di migranti in Albania e, soprattutto, le indagini su Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano per il caso del comandante libico Almasri hanno reso lo scontro con una parte dei giudici italiani ancora più acceso e intenso. Con la sinistra che tenta di cavalcare i dissidi tra pm e maggioranza, i sondaggi politici dei cittadini italiani sembrano vedere con chiarezza la “parti” da scegliere in questa “con-tesa”: il 42% degli intervistati da Tecnè dà piena ragione al Governo Meloni, il 39% invece ritiene che i magistrati sui vari casi elencati abbiano le loro ragioni contro il Centrodestra, un 19% (quota ampia) non sa o non vuole rispondere. In termini di fiducia generale, infine, i sondaggi politici di inizio febbraio 2025 per Mediaset danno un polso ancora più netto della situazione generale: il 39% dà fiducia ai giudici, decisamente più basso del 42% in dote all’esecutivo ma soprattutto del 46,3% di consenso personale ad oggi in “capo” alla Presidente Meloni.



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