Transizione digitale e green, Girardi (Anie Confindustria): “Servono più sinergie e politiche per favorire la crescita tecnologica dell’industria”

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Sinergia tra transizione verde e digitale, importanza della neutralità tecnologica, necessità di ridurre i costi energetici e i vincoli burocratici e importanza della resilienza delle filiere e della cyber security: sono questi i punti su cui si concentra la posizione di Anie Confindustria rispetto al “Libro Verde per una nuova strategia di politica industriale per l’Italia”, redatto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il documento, nel quale sono stati definiti gli approcci e le sinergie sulla transizione verde e quella digitale che caratterizzeranno le politiche industriali del prossimo futuro (da qui al 2030), è stato soggetto a una consultazione pubblica – volta a promuovere per un confronto con tutti gli attori e gli stakeholders, pubblici e privati – che si è conclusa il 31 gennaio. A seguito delle osservazioni ricevute, il documento dovrebbe essere rivisitato per diventare un “Libro bianco”.

Tra gli attori che hanno voluto esprimere le proprie posizioni sul documento c’è Anie Confindustria, che rappresenta l’industria italiana dell’elettrotecnica e dell’elettronica. L’associazione ha espresso soddisfazione per l’impegno del Ministero nel definire una visione di lungo periodo di crescita del Sistema Italia condiviso con gli stakeholder e ha sottolineato la necessità di un intervento coordinato tra pubblico e privato, affinché l’Italia non solo consumi energia in modo più sostenibile, ma diventi leader nella produzione delle tecnologie che guidano la transizione.

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Nello specifico, il contributo della Federazione si è focalizzato sugli aspetti maggiormente rilevanti delle politiche industriali tra cui:

  • transizione verde e digitale
  • neutralità tecnologica e competitività europea
  • industria e ostacoli alla transizione
  • prezzo dell’energia e competitività industriale
  • autonomia strategica e sicurezza delle filiere
  • cybersecurity e transizione tecnologica
  • una politica industriale per il futuro

Transizione verde e digitale per un’Europa competitiva

Per quanto riguarda la transizione verde e digitale, Anie Confindustria sottolinea la necessità di una strategia integrata che permetta di sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla digitalizzazione per migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse naturali.

Questo processo di digitalizzazione è essenziale per ottimizzare i consumi e ridurre le emissioni, attraverso l’adozione di tecnologie innovative come le smart grid, le città intelligenti e l’agricoltura di precisione.

L’Associazione sottolinea l’importanza di un coordinamento efficace delle politiche industriali sia a livello nazionale che europeo per massimizzare i benefici di questa sinergia tra transizione verde e digitale. Tale sinergia, nel lungo periodo, non solo contribuirà alla riduzione dell’impatto ambientale, ma favorirà anche la creazione di nuovi posti di lavoro, specialmente nei settori emergenti e innovativi.

Inoltre, Anie evidenzia che la transizione ecologica deve fondarsi sul principio della neutralità tecnologica, permettendo a ciascun Paese di adottare le soluzioni più idonee al proprio contesto industriale.

Per evitare disuguaglianze competitive tra i Paesi dell’UE, Anie supporta l’adozione di un nuovo strumento di debito comune per finanziare la transizione. Per l’Italia, Confindustria stima un fabbisogno di oltre 1.000 miliardi di euro entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi di FitFor55, evidenziando l’entità degli investimenti necessari per sostenere questa trasformazione.

Burocrazia, costi elevati e resistenza culturale al cambiamento: gli ostacoli alla transizione dell’industria

L’Associazione individua nella burocrazia, nei costi elevati e nella resistenza culturale al cambiamento alcune delle principali sfide che ostacolano la transizione verso un’economia più verde.

Per fronteggiare questi ostacoli, Anie sottolinea la necessità di semplificare le procedure autorizzative, favorendo così lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.

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Parallelamente, ritiene fondamentale promuovere soluzioni tecnologiche avanzate che contribuiscano alla riduzione dei consumi elettrici, migliorando l’efficienza energetica complessiva. In questo contesto, Anie attribuisce un ruolo strategico al settore nucleare per la diversificazione del mix energetico, sottolineando il potenziale degli Small Modular Reactor (SMR) nel fornire sicurezza, flessibilità e un contributo significativo alla decarbonizzazione.

Per quanto riguarda il prezzo dell’energia e la competitività industriale, Anie è favorevole all’implementazione di misure che riducano il divario dei costi energetici rispetto agli altri Paesi europei.

Tra queste, l’incremento della quota di energie rinnovabili nel mix elettrico nazionale è considerato cruciale, insieme all’abolizione del PUN index e al disaccoppiamento del prezzo del gas da quello delle fonti rinnovabili. Inoltre, è visto come necessario il rafforzamento delle interconnessioni energetiche con i Paesi confinanti per supportare queste iniziative e migliorare la competitività del settore industriale italiano.

Autonomia e sicurezza delle filiere, dalle materie prime alla cybersecurity

Anie Confindustria considera l’approvvigionamento di materie prime un elemento cruciale per garantire la sicurezza industriale in Europa. Per questo motivo, supporta il Critical Raw Materials Act dell’Unione Europea e promuove misure nazionali volte a rafforzare il riciclo e l’estrazione di materiali strategici.

Giudizio favorevole anche verso politiche di reshoring, particolarmente per settori chiave come semiconduttori, batterie e fonti rinnovabili, con l’obiettivo di favorire la creazione di una catena di approvvigionamento robusta e autonoma in Europa.

La sicurezza delle filiere passa anche per la cybersecurity, un tema che l’Associazione ritiene cruciale per accompagnare l’adozione di tecnologie abilitanti. Su questo punto, Anie sottolinea la necessità di un rafforzamento della sicurezza informatica industriale. Considera vitali le agevolazioni per le imprese che investono in sicurezza informatica, così come la formazione specializzata e le campagne di sensibilizzazione sul territorio per migliorare la consapevolezza e la preparazione delle aziende.

Transizione verde e digitale, servono sforzi per una politica industriale solida e coerente con le strategie europee

Guardando al futuro, Anie sottolinea l’importanza di una politica industriale solida e in linea con le strategie europee, che valorizzi l’industria come motore di crescita e innovazione.

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In quest’ottica, il Piano Transizione 5.0 viene visto come un progresso, ma si sottolinea la necessità di ulteriori misure di supporto per superare il divario digitale e sostenere le imprese nell’adozione di soluzioni sia green che tecnologiche.

“In un momento storico caratterizzato da profonde trasformazioni economiche e tecnologiche, l’Italia ha bisogno di una politica industriale lungimirante, capace di creare nuovi spazi di crescita per l’industria nazionale e di rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo. Le transizioni verde e digitale rappresentano certamente una sfida, ma anche un’opportunità per rilanciare il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale, valorizzando e potenziando le eccellenze tecnologiche e industriali del nostro Paese”, commenta Filippo Girardi Presidente Anie Confindustria.

“Le consultazioni come quella promossa dal MIMIT con il Libro Verde sono occasioni preziose per il sistema associativo, perché consentono di mettere a sistema la nostra visione del futuro dell’industria e di contribuire in modo concreto alla definizione di strategie che rispondano alle reali esigenze delle imprese. Anie è fortemente impegnata a offrire il proprio know-how per supportare la crescita sostenibile, l’innovazione e la transizione tecnologica, elementi chiave per costruire un’Italia più competitiva, resiliente e protagonista del cambiamento“, conclude Girardi.




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