stallo nelle trattative tra il partito di estrema destra FPÖ e i cristiano democratici dell’ÖVP – Euractiv Italia

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Secondo quanto riportato dalla stampa austriaca, tra cui il sito di notizie ORF e il quotidiano Der Standard, i negoziati per la coalizione tra estrema destra (FPÖ) e cristiano democratici (ÖVP) sembrano essere in una fase critica. Oltre alle divergenze sui contenuti programmatici, anche la suddivisione dei ministeri ha recentemente causato tensioni. A differenza di quanto avveniva in passato, FPÖ e ÖVP comunicano ora pubblicamente tra loro: mercoledì, il leader dell’FPÖ Herbert Kickl ha ribadito la richiesta del suo partito di ottenere i ministeri delle Finanze e dell’Interno. L’ÖVP si è dichiarata “sorpresa” da questa dichiarazione, diffusa tramite Facebook.

In una ricostruzione fornita dai media austriaci, un ristretto gruppo di leader dei partiti si era già riunito martedì per discutere delle questioni ancora irrisolte, ma il dibattito si è rapidamente focalizzato sulla distribuzione dei ministeri.

Infatti, l’FPÖ reclama per sé alcuni dicasteri ritenuti strategici anche dall’ÖVP, tra cui il ministero dell’Interno, con competenze in materia di sicurezza e asilo, e il Ministero delle Finanze. Inoltre, il partito di Kickl ambisce ai programmi mediatici e culturali della Cancelleria e ai programmi europei.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

“Per l’ÖVP questo non è possibile”, hanno dichiarato i negoziatori del Partito Popolare, secondo le fonti di stampa austriache. Pare che l’incontro di martedì pomeriggio si sia concluso con un certo nervosismo.

L’ÖVP ha parlato di una “fase difficile” e ha smentito le indiscrezioni secondo cui i negoziati sarebbero stati interrotti. Tuttavia, le trattative sono proseguite mercoledì nei sottogruppi dedicati a questioni sociali e agricole. In serata, il segretario generale dell’ÖVP, Christian Stocker, ha convocato una riunione d’emergenza dell’esecutivo del partito per discutere della situazione.

Mercoledì l’FPÖ attendeva una risposta dall’ÖVP riguardo alla distribuzione dei ministeri e alla definizione del percorso da seguire nei negoziati e nel pomeriggio, Herbert Kickl ha ribadito in un post su Facebook che il suo partito non intende rinunciare alla guida del Ministero delle Finanze e del Ministero dell’Interno. “Non si tratta di posizioni di potere”, ha scritto Kickl, bensì di una “lotta onesta contro l’inflazione” e di una “politica migratoria e di sicurezza che garantisca che l’Austria sia padrona in casa propria”.

Nel suo intervento, Kickl ha criticato apertamente l’operato degli ultimi ministri delle Finanze, accusandoli di aver generato “un bilancio con miliardi di debiti” e sottolineando la necessità di un cambio di rotta. “Non può esserci un ‘business as usual’”, ha dichiarato il leader dell’FPÖ. Allo stesso tempo, ha sottolineato l’importanza per il suo partito di ottenere il Ministero dell’Interno per poter attuare una nuova strategia in materia di sicurezza e immigrazione.

L’ÖVP ha risposto mercoledì pomeriggio con un comunicato stampa, dichiarandosi sorpresa dalla pubblicazione del post di Kickl: “Abbiamo deciso qualche settimana fa di negoziare in modo onesto e costruttivo con l’FPÖ sulla formazione di un governo”, si legge nella nota diffusa dall’agenzia APA. Sebbene molti punti siano stati già risolti, restano ancora questioni cruciali aperte.

“Il post di Facebook di Herbert Kickl ci ha sorpreso”, prosegue la dichiarazione dell’ÖVP. “Se si vuole trovare un partner per un governo congiunto, bisogna trattarlo con rispetto e proporre soluzioni su un piano di parità. Herbert Kickl ha accettato l’incarico di formare un governo. Quindi la palla è nel suo campo”. In un altro messaggio diffuso sulla piattaforma X, il segretario generale dell’ÖVP, Alexander Pröll, ha ribadito che il Partito Popolare intende proseguire le trattative “su un piano di parità”, con l’obiettivo di “garantire rapidamente un governo stabile per l’Austria”.

Il tempo stringe: giovedì Herbert Kickl dovrà riferire giovedì al presidente federale Alexander Van der Bellen sullo stato dei negoziati. Secondo ORF, la pressione per ottenere risultati concreti è elevata. Tuttavia, non si esclude che Kickl possa annunciare al capo dello Stato il fallimento dei colloqui, ipotesi che potrebbe condurre a nuove elezioni. Sempre secondo quanto riportato dai media, il segretario generale dell’ÖVP, Stocker, avrebbe avuto un incontro con Van der Bellen mercoledì pomeriggio, sebbene non siano stati rivelati dettagli sui contenuti della conversazione.

Oltre alla distribuzione dei ministeri, ci sono ancora molti punti aperti nei negoziati, secondo APA. In particolare, persistono divergenze su politica estera, media, finanza e tasse. Tra i temi più controversi figura l’imposta sulle banche proposta dall’FPÖ, osteggiata dall’ala economica dell’ÖVP. Inoltre, il Partito della Libertà chiede l’abolizione dell’imposta sulle famiglie e la revisione del sistema di difesa missilistico “Sky Shield”.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Un altro punto critico è la strategia per contrastare l’antisemitismo. Secondo Der Standard, l’ex presidente del Consiglio nazionale, Wolfgang Sobotka (ÖVP), insiste per la creazione di un centro dedicato all’Olocausto, progetto sostenuto dalla comunità ebraica di Vienna (IKG). Infine, l’ÖVP sembra aver abbandonato definitivamente l’idea di costruire uno stadio nazionale, promessa fatta in campagna elettorale.

Oltre alle divergenze sui contenuti, secondo i media austriaci, l’umore generale all’interno dell’ÖVP sembra essere cambiato di fronte alle richieste intransigenti dell’FPÖ. Secondo APA, dalla serata di martedì i contatti tra i due partiti si sarebbero drasticamente ridotti, segnale di un crescente stallo nei negoziati.



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