Pendolari e problemi: «Tante problematiche»


Riceviamo e pubblichiamo una nota del comitato pendolari Orte, comitato Vita da pendolari Terni e comitato Teverina in merito agli ultimi accadimenti. La lettera è indirizzata all’assessore regionale Francesco De Rebotti che, come noto, ha avuto un incontro a gennaio con i vari comitati.

Premessa per noi fondamentale è che ciò che quello che vorremmo ottenere non è limitato agli interessi dei pendolari che si spostano giornalmente per motivi lavorativi, ma vuole essere uno spunto per evidenziali le grandi opportunità e potenzialità che un servizio efficiente e affidabile porterebbe ai nostri bellissimi territori.

Trasporti in Umbria, primo tête-à-tête De Rebotti-comitati. Focus pendolari

In questo contesto consideriamo che si potrebbero creare le basi per un’osmosi sinergica con la zona Metropolitana di Roma (da anni fortemente congestionata) e favorire una circolazione di persone che diventerebbero una risorsa economica e sociale. Si porrebbero le basi per una controtendenza allo spopolamento delle nostre zone favorendo l’afflusso di nuovi residenti che con meno di un’ora raggiungerebbero il posto di lavoro (scegliendo di conciliare la vita lavorativa a Roma spostando quella privata nella bassa Umbria). Come Lei, crediamo, che le nostre zone abbiano un grande potenziale di sviluppo, proprio in ragione della vicinanza con Roma, divenendo volano di sviluppo economico e questo è possibile prioritariamente garantendo un potenziamento e una maggiore efficienza del suo collegamento ecosostenibile.

Sintetizziamo per Sua conoscenza, le problematiche quotidiane affrontate da circa 3.000 pendolari (dato rilevato da Trenitalia solo nella stazione ternana), nella tratta ferroviaria Terni – Roma Termini. Vogliamo precisare che questo dato (3.000) si riferisce solamente agli abbonamenti, a cui quindi si aggiungono tutti gli altri fruitori quotidiani (turisti, studenti ecc..). I maggiori problemi sono attualmente legati a:
1. continui ritardi superiori anche ai trenta minuti;
2. costo dell’abbonamento;
3. la minor offerta di servizi della Carta Tutto Treno a fronte di un raddoppio del suo costo;
4. Terminal riservato ai treni Umbri ai Binari 1 e 2 Est;
5. Perplessità sulla qualità del servizio (Pubblico) offerto da Trenitalia e il controllo effeƩuato
dalla Regione Umbria sulla coerenza rispetto a quanto previsto dalla Carta dei Servizi;
6. nessuna (o inadeguata) forma di risarcimento per i disservizi subiti;
7. accessibilità dei servizi per bici, monopattini, disabili ecc..

Di seguito dettagliamo i punti:
1. Ritardi: I maggiori problemi sono attualmente legato ai continui ritardi (superiori anche ai trenta minuti) e nessuna o inadeguata forma di risarcimento per i disservizi subiti; Il servizio pubblico deve essere garantito e puntuale e con orari di percorrenza certi. Spesso i ritardi sono dovuti alla deviazione dalla linea direƫssima alla linea convenzionale (“lenta”) per “aƩesa transito altro treno” (spessissimo gli “altri treni” sono quelli “Business” AV/Italo sulla direttissima ( vedi punto 5)

2. Costo dell’abbonamento: il prezzo viene calcolato su una traƩa fiƫzia di 112 Km (indicato anche sui biglieƫ e abbonamento) invece dei 98km reali della linea direƫssima ( per la tratta Roma Termini/Terni); questa differenza che comporta il superamento della “soglia” dei 100 Km causa un costo maggiore sia dell’abbonamento che di ogni singolo biglieƩo e il raddoppio dell’importo della CCT (Carta TuƩo Treno). Gennaio 2025: ulteriore aumento del costo dell’abbonamento RV traƩa Roma/Terni passa da 983€ a 1.023,00€. di pari anche aumento per gli altri abbonamenti.

3. Carta Tutto Treno (di seguito CCT): nel corso degli anni abbiamo assistito alla diminuzione dei servizi compresi nella Carta TuƩo Treno a fronte di un raddoppio del suo costo. La funzione della CTT era quella di agevolare i pendolari dando la possibilità di integrare (sostenendo comunque un costo aggiuntivo) il servizio dei RV con i treni Intecity, Freccia Argento (ex freccia Bianca); oggi questo non è piu possibile inquanto è stato tolto il Freccia
Argento dalla CCT.

Degno di nota è il fatto che a fronte di un abbonamento costoso i treni I.C. a disposizione sono pochi ed in orari poco fruibili (ad es. nelle ore pomeridiane sono esclusivamente 2 alle ore 15:00 e alle 20:00 ) rendendo di faƩo quasi inutile sostenere quest’ulteriore costo. Per chi non fosse titolare di CTT ma in possesso di un abbonamento regionale/IC se per cause proprie o a maggior danno per disservizi causato da Trenitalia (scioperi, cancellazione treni, rottura dei locomotori, ritardi o eliminazione dei convogli) volesse prendere un treno diverso anche di fascia inferiore si vede costreƩo all’acquisto di un nuovo biglieƩo a prezzo intero.

Abbiamo avuto un’evoluzione del prezzo della CTT, passando da 400 euro agli oltre 570 ed assegnazione del prezzo tramite fasce ISEE che, contrariamente a quanto si possa pensare, vanno a danno della maggioranza dei fruitori perché se ne avvantaggia solo chi ha un reddito eccessivamente basso. Inoltre, la CCT offriva, fino a tempi recenti, l’opportunità di poterne usufruire anche in modo unidirezionale ovvero la possibilità di poter usare l’accesso ai treni I.C. e AV scegliendo una sola direzione di viaggio (Terni /Roma o Roma /Terni) potendo abbaƩere così il costo a 200 euro, abbiamo quindi un aumento del suo costo più che raddoppiato avendo in contropartita minor servizi in offerta; ci teniamo a sottoolineare che l’utilizzo delle frecce e degli IC si rende necessario perché questi treni sono inseriti nella fascia oraria riservata al trasporto pubblico.

In considerazione delle motivazioni descritte si è inficiata quasi totalmente l’appetibilità di acquistare la “Carta Tutto Treno” pertanto chiediamo il reinserimento del servizio “Freccia Argento” nella convenzione CTT dando la possibilità di usufruire del servizio AV. Attualmente per accedere al Freccia Argento, pur pagando Abbonamento+Carta Tutto Treno ( con un costo di circa 2.000 €/anno), è necessario pagare una differenza prezzo di cambio servizio di circa € 14,60 ( a fronte di un costo del biglietto pari a 17,00€). Sono costi proibitivi.

Solo in Umbria i pendolari con abbonamento regionale di prima classe sono costretti viaggiare in seconda classe, per un volere cinico di un precedente assessore. In tutta Italia, viceversa, la Carta Tutto Treno segue la classe dell’abbonamento.

4. Terminal Stazione Termini Binari 1e 2 EST: ulteriore disservizio inquanto questo terminal circa 1 chilometro dal primo binario senza nessuna agevolazione (tapis roulant) che comporta ulteriore tempo di percorrenza di almeno 10; questo non agevola affatto le persone anziane, con disabilità o turisti con valige e bagagli;

5. Disservizio su orari e tempistiche: altro punto, la deviazione su linea lenta, volta a favorire l’alta velocità, in orari dedicati, contravvenendo al contrattoo di servizio, dove è specificato che: “I servizi di trasporto quantitativamente e qualitativamente necessari a soddisfare la mobilità dei cittadini disciplinati da apposito contratto di servizio da stipulare fra IF e Stato o Regioni sono prioritari rispettoo agli altri servizi indicati al comma 1 nelle fasce orarie pendolari. Le fasce orarie sono individuate dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 17.00 alle 20.00”.

Più volte si è chiesto alla Regione, competente in materia, di intervenire, su tali problematiche ma con scarsissimi risultati, anche perché sembra che vi sia stato con la precedente Amministrazione Regionale un indirizzo politico che volesse privilegiare il collegamento dell’AV con Firenze addirittura creando una nuova stazione a Creti. Secondo noi invece va potenziato il collegamento con il capoluogo di Regione tramite il potenziamento della linea che collega Orte e la Bassa Umbria. Questo fenomeno ma che poco si concilia però con l’aspetto di capire perché i treni “business” debbano prevalere sul trasporto pubblico, dove la infrastruttura (rete ferroviaria) è stata realizzata con soldi pubblici.

6. nessuna o inadeguata forma di risarcimento per i disservizi subiti: nutriamo forte perplessità e dubbi sul monitoraggio dei ritardi e disservizi di Trenitalia; il rimborso viene calcolato arbitrariamente da Trenitalia sulla base di dato che crediamo siano autoreferenziali. Inoltre non è trasparente il limite di partenza dei minuti di ritardo per i quali si valorizza il rimborso; non è tollerabile che per una durata del viaggio di 60 minuti il rimborso del biglieƩo ( o abbonamento) avvenga solo se il ritardo superi i 60 minuti ( praticamente il 100% della durata del viaggio); abbiamo casi documentati in cui l’operatore di sportello Trenitalia ha negato il rimborso (anche parziale) per il mese di dicembre 2024 a titolare di abbonamento mensile inquanto non vi erano i presupposti a fronte di una realtà ben diversa in cui i ritardi (dimostrabili) sono stati quasi a cadenza giornaliera.

A nostro avviso la Regione dovrebbe imporre penali a Trenitalia e pretendere di migliorare il servizio pubblico e rimborsare i viaggiatori per i disagi economici e personali subiti. Nota importante riguarda i disservizi subiti per i lavori infrastrutturali da marzo ad agosto 2024 e da gennaio a marzo 2025 che comportano e comporteranno ulteriori e notevoli ritardi quotidiani e aumento del tempo di percorrenza per i quali non siamo a conoscenza di
eventuali penali o rimborsi garantiti inquanto non essere sempre e solo i pendolari a pagare il peso di questa contingenza.

Notizia di questi giorni gravissima: come segnalato da un pendolare ( ma sono numerosissimi i casi in cui non è stato erogato alcun rimborso) a fronte di un indennizzo per ritardi su abbonamento annuale sono stati riconosciuti €8,20 ( nulla…) ma la cosa più inquietante, dopo la rimostranza dei numerosissimi ritardi soprattutto da luglio 2024 in poi, è stato risposto che “non dipendono da Trenitalia, e sono stati ritardi annunciati….”.

7. Ci sembra necessario inoltre adeguare il servizio offerto con struƩure infrastrutturali (non solo le carrozze dei treni) che consentano e agevolino l’utilizzo del trasporto su rotaia per utilizzatori di biciclettee, monopattini o persone con disabilità). Sottoo questo punto di vista i servizi offerti da Trenitalia in Umbria ( in altre Regioni non sono cosi arretrati) ci sembrano del tutto inadeguati alla mobilità ecosostenibile oramai da tempo esistente in tuttaa Europa.

Si segnala altresì che stazioni come Amelia, Penna, Giove e quasi tutta la bassa Umbria non hanno collegamento di autobus: questo non favorisce l’attrattività sui flussi turistici provenienti da tuttaa Europa (turismo che oramai è basato sulla ecosostenibilità) che in Umbria cercano e apprezzano il contatto con la natura e le bellezze dei nostri territori. In aggiunta alle suddette segnalazioni: al fine di agevolare i viaggiatori dell’Umbria in generale, da e per Roma con la linea occidentale (Attigliano/Alviano) riportiamo di seguito alcune richieste già presentate alla
Regione Lazio dal Comitato Pendolari Teverina e dal Comitato Pendolari Orte (che raccoglie i pendolari della bassa Umbria che non partono da Terni). Tali richieste dovrebbero essere attuate a stretto giro per l’intera durata dei lavori previste da RFI:
– per i possessori di abbonamento per la tratta Roma-Orte di usufruire dell’Intercity n. 540 delle 15.10 da Roma Termini senza integrazioni di pagamento;
– di posticipare la partenza del treno RV4156 delle 15.24 da Roma Termini al fine di ridurre il gap dell’offerta in tale fascia oraria;
– di reintrodurre la fermata alla stazione di Orte del RV4514 in partenza 17.00 da Roma Termini per Foligno.
– Premesso che il RV4104 per Firenze (ex 15.02 da Termini) cancellato da Roma a Orte, parte da Orte vuoto e che tra l’arrivo ad Orte del 4730 per Perugia ed il treno per Alviano (4104) c’è un’attesa di 35 min, si richiede la fermata ad Alviano per il R. 18726 delle ore 15.15 da Orte per Orvieto (che attualmente ferma solo ad Attigliano).

Inoltre, è opportuno garantire le coincidenze dei treni in partenza da Orte, anche in caso di ritardi o modifiche dell’orario, anziché far partire treni vuoti e più precisamente:
– 18714 per Chiusi ore 16.51 e 4528 per Viterbo ore 17.00 con 4156 da Roma per Ancona
ore 15.24
– coincidenza 4106 Firenze ore 17.51 con 4732 da Roma per Perugia ore 18.00
– coincidenza 4532 Viterbo ore 19.35 con 4158 da Roma per Ancona ore 18.30 cui si aggiunge richiesta fermata ad Alviano del 18710 Chiusi ore 19.55 per colmare vuoto di fermate ad Alviano tra le 19.32 e 21.33. Tra le ore 9.00 e le ore 13.00 per Roma sono presenti n. 4 convogli da Orvieto e Orte (di cui 1 effettuato tramite autobus): uno è limitato a Orte e i restanti 3 sono instradati sulla linea lenta con arrivo a Roma oltre le ore 13.00.

In pratica occorre partire alle 9 del maƫno per arrivare a destinazione almeno dopo le 13,
pertanto si richiede di far percorrere la linea direƫssima almeno ad un treno tra le 9.30 e
le 12.00.



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