Nomisma-Cribis: le “aziende Controvento” crescono e trainano la manifattura italiana

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Le aziende Controvento, come una barca a vela che sfida le intemperie, guidano la crescita e l’innovazione nella manifattura italiana

Un’azienda Controvento è un’impresa manifatturiera italiana che riesce a crescere e a ottenere performance economiche superiori alla media, nonostante le difficoltà e le sfide del mercato. Il termine è stato coniato da Nomisma nell’ambito dell’Osservatorio Controvento, che analizza le aziende in base a criteri esclusivamente economici, senza considerare fattori come la localizzazione geografica o il settore di appartenenza.
Le aziende «Controvento» della manifattura italiana crescono e consolidano il loro ruolo nel panorama economico nazionale. Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Controvento, curato da Nomisma in collaborazione con Crif e Cribis, queste aziende, pur rappresentando solo il 7,1% della manifattura italiana – pari a 5.814 aziende – generano 111 miliardi di euro di ricavi. Ovvero, una quota rilevante del fatturato e dell’Ebitda del settore, dimostrando una capacità di adattamento e innovazione superiore alla media. Tra i settori di punta, l’automotive conferma la sua eccellenza, mentre emergono nuovi comparti come la nautica.

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Un ecosistema manifatturiero in evoluzione

Presentata a Palazzo di Varignana la sesta edizione dell’Osservatorio Controvento, l’analisi annuale di Nomisma sulle aziende manifatturiere italiane capaci di crescere nonostante le difficoltà del mercato. Dallo studio emerge che il 7,1% delle imprese del settore – 5.814 aziende – possiede caratteristiche di competitività superiori alla media, riuscendo a generare il 10,4% dei ricavi complessivi della manifattura italiana. Tra i settori di punta spiccano l’automotive, la farmaceutica e il packaging, mentre si affermano nuove realtà come il comparto nautico.

Nel 2023, le aziende Controvento hanno prodotto ricavi per 111 miliardi di euro, pari al 10,4% del totale manifatturiero, e un Ebitda di 27,2 miliardi di euro, che rappresenta il 23,9% del totale del settore. La crescita rispetto agli ultimi sei anni è evidente: dal 2018 al 2023, i ricavi delle imprese Controvento sono aumentati dell’84%, mentre il resto del settore manifatturiero ha registrato un incremento del 29%. Ancora più marcata la differenza nell’Ebitda: +159% per le imprese Controvento, contro il +46% delle altre aziende.

L’analisi evidenzia anche un cambiamento nella composizione delle aziende Controvento: se in passato il gruppo era dominato dalle grandi imprese, nell’ultima edizione si assiste a una forte crescita delle Pmi (tra 10 e 49 addetti), che superano in dinamismo le grandi aziende. Queste ultime, tuttavia, mantengono un ruolo chiave, con un incremento dei ricavi del 78% negli ultimi cinque anni.

L’automotive si conferma tra i settori trainanti delle imprese Controvento. Durante la tavola rotonda di presentazione dello studio, sono intervenuti rappresentanti di Automobili Lamborghini, Ferrari e Dallara Automobili, tre eccellenze italiane che da anni figurano in questa categoria. La novità di questa edizione è l’ingresso della nautica tra i comparti Controvento, segnale di un’industria in espansione che sta guadagnando rilevanza nel panorama manifatturiero italiano.

A livello geografico, le imprese Controvento si concentrano prevalentemente nel Nord-Est, ma si registra una crescita significativa nel Sud Italia, in particolare in regioni come Campania, Basilicata e Molise. Questa tendenza, ormai consolidata nelle ultime edizioni, indica una riduzione del divario competitivo tra le diverse aree del Paese.

Le categorie delle imprese Controvento

L’Osservatorio classifica le aziende Controvento in quattro gruppi:

  • Debuttanti (46%): imprese entrate per la prima volta nel ranking.
  • Veterane (44%): presenti per due o tre edizioni.
  • Super-Veterane (9%): incluse in quattro o cinque edizioni.
  • Star (1%): aziende che figurano nel gruppo Controvento da sei anni consecutivi, generando l’8% dei ricavi e il 10% del valore aggiunto.

Maurizio Marchesini, presidente di Nomisma, sottolinea che lo studio non si limita ai numeri, ma offre una bussola strategica per le imprese: «Dall’analisi delle aziende più resilienti emergono fattori chiave di successo, come innovazione, solidità organizzativa e investimenti mirati. L’automotive italiano eccelle per capacità di coniugare tradizione e innovazione».

Lucio Poma, capo economista di Nomisma, evidenzia l’ampliamento del divario competitivo tra le imprese Controvento e il resto del manifatturiero: «Negli ultimi sei anni, le imprese Controvento hanno migliorato costantemente la loro performance, mentre il resto del settore è rimasto stabile».

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Marco Preti, amministratore delegato di Cribis, mette l’accento sulla capacità di adattamento delle aziende: «La crescita delle imprese Controvento è il risultato di una gestione finanziaria oculata e investimenti strategici in sostenibilità e innovazione».

 



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