Livorno, studenti disabili e tagli: il 14 febbraio la manifestazione sotto la Prefettura

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LIVORNO. Di sicuro venerdì 14 febbraio l’onda di protesta si sposterà sotto la Prefettura. La manifestazione delle 17 è una dei punti fermi emersi dall’assemblea cittadina promossa da Usb e Unicobas per dar voce ai tagli del 50% sull’assistenza specialistica agli alunni disabili. Mannaia che arriva dallo Stato e a cascata va a ledere il diritto allo studio, il lavoro svolto dagli educatori (che rischiano di perdere il posto), lo sconvolgimento delle famiglie coinvolte. «Un modo per rappresentare l’emergenza sociale e occupazionale determinata dalle inadeguate risorse e dall’imminente cessazione del servizio di assistenza educativa nelle scuole superiori»,

In tanti all’assemblea

L’assemblea ha visto una larga partecipazione di educatori delle cooperative, personale che gestisce il servizio, docenti, familiari degli studenti in situazione di disabilità, rappresentanti di organizzazioni politiche e di alcuni consiglieri comunali.  La discussione ha messo ancora una volta in evidenza la gravità della situazione: risorse economiche dimezzate rispetto alle esigenze documentate dai Pei (Piani educativi individualizzati), attacco durissimo all’inclusione degli studenti più fragili e all’occupazione di numerose educatrici ed educatori che si vedono ridurre le ore con la prospettiva del licenziamento. Alla fine di febbraio infatti le risorse saranno esaurite e il servizio si fermerà, se non si reperiscono ulteriori finanziamenti. La mobilitazione sindacale promossa da Unicobas e Usb si è attivata dallo scorso ottobre, da quando è emersa l’insufficienza delle risorse stanziate .

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Gravi difficoltà e diritto all’inclusione a rischio

«Con l’assemblea cittadina del 5 febbraio sono finalmente entrati in comunicazione vari “mondi” che la chiamata sindacale è riuscita a far convergere, per quella che, in considerazione delle ricadute sia sociali che occupazionali, deve assumere il rilievo di una vera e propria vertenza cittadina», dicono dai due sindacati organizzatori.

Gli interventi hanno messo in evidenza le gravi difficoltà attraversate dalle famiglie nella tutela del diritto all’inclusione dei loro figli, come pure quelle dei docenti che vengono privati del supporto dell’assistenza educativa nell’esercizio dell’attività didattica. Gli educatori hanno sottolineato la gestione caotica e disomogenea delle ore di assistenza educativa da parte dei dirigenti delle varie scuole, con utilizzo arbitrario delle scarse risorse, con riduzioni repentine di ore e imposizione di modalità di prestazione del servizio spesso penalizzanti rispetto al contratto nazionale.

 «I contatti istituzionali si sono rivelati fin qui insoddisfacenti. I tre incontri realizzati con la Provincia in data 21 novembre, 9 dicembre e 21 gennaio (e l’incontro in Regione del 18 dicembre) non hanno dato garanzie circa l’erogazione di risorse supplementari, ma nemmeno sono state soddisfatte le sollecitazioni a supportare la richiesta di ammortizzatori sociali e a svolgere azione di monitoraggio sull’utilizzo delle risorse da parte delle scuole», sottolineano.

Urgente trovare una soluzione

«Non c’è più tempo, bisogna con urgenza trovare una soluzione», è il grido accorato dell’assemblea. I familiari presenti hanno affermato con forza che si adopereranno perché da parte delle famiglie non vengano sottoscritti adeguamenti di Pei che prevedano riduzioni di ore.

«I consiglieri comunali presenti hanno annunciato che, a supporto di questa vertenza cittadina, per il superamento di questa grave crisi sociale ed occupazionale, presenteranno una mozione in consiglio comunale e provinciale», raccontano ancora dai sindacati.

I sindacati Usb e Unicobas hanno confermato di mantenere viva la mobilitazione e lo stato di agitazione, avviando qualsiasi azione si renda necessaria per la  tutela dei diritti dei lavoratori.

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«A questo scopo – ribadiscono – si svolgerà a breve un incontro col prefetto per procedere formalmente nelle fasi che  il mancato accordo per alcune vertenze avviate rende necessarie. La difesa dei diritti dei lavoratori, in tutte le sedi, è atto sindacalmente imprescindibile e comunque tutelante anche delle necessità degli studenti».

La questione al prefetto

Aldilà del piano vertenziale di pertinenza sindacale, l’assemblea cittadina del 5 febbraio ha concordato sulla necessità di portare la questione dei tagli all’assistenza educativa all’attenzione del Prefetto, in quanto rappresentante locale del Governo, per rappresentare l’emergenza sociale e occupazionale determinata dalle inadeguate risorse e dall’imminente cessazione del servizio di assistenza educativa nelle scuole superiori, che pregiudica la piena attuazione di una legge quadro, la 104/92. «A questo scopo – chiudono – venerdì 14 febbraio si svolgerà una manifestazione sotto la Prefettura».



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