È vicino il conto alla rovescia per l’avvio della Capitale della Cultura di sabato 8 febbraio quando una fiumana di persone si riverserà per le vie cittadine per i festeggiamenti di Gorizia e Nova Gorica. Al momento non sono previste aperture aggiuntive dei locali di ristorazione, sostanzialmente per il fatto che la festa cadrà di sabato, quando abitualmente i ristoranti sono aperti fino a tardi. «In genere di sabato sono tutti aperti – commenta il direttore di Confcommercio Monica Paoletich – e anche domenica. Mentre qualcuno che di solito tiene chiuso la domenica sera sta valutando di tenere aperto». A supporto della cittadinanza l’associazione si è fatta carico di stampare la mappa “Mangiare a Gorizia”, mostrando come gran parte dei ristoratori del centro restino aperti anche la domenica.
«Le imprese sono libere di fare ciò che vogliono – spiega il capogruppo dei Pubblici esercizi Roberto Gaier – Noi abbiamo invitato tutto il comparto commerciale e comunale a prendere parte all’iniziativa dell’inaugurazione dell’otto febbraio di Go2025, perché è un momento di lustro per la città. Le risposte sono state molto positive, in quanto diversi imprenditori hanno concordato ritenendolo un momento fondamentale. Ovviamente, è una propria libera scelta. Siamo impegnati da mesi nel produrre materiali per far comprendere come ci siano diverse attività aperte la domenica. Può accadere di non ricordarsi che quello che abbiamo in mente sia un ristorante, perché abbiamo sempre in testa quei tre o quattro punti di riferimento, ma in realtà sono molti di più, i locali aperti. Al momento non sussistono problemi particolari relativi a un’ipotetica invasione della città. Non c’è un reale problema sull’affluenza. Molti colleghi si stanno attivando in modo autonomo per proporre qualcosa di diverso dal solito e dare un segnale di partecipazione all’evento».
L’imprenditore Gaier rappresenta tutti i pubblici esercenti della provincia di Gorizia e ritiene che l’attenzione dei media nei loro confronti possa sortire un effetto contrario a quello sperato. «Soprattutto sui social, si leggono commenti di goriziani che insultano gli imprenditori, che invece si danno da fare. Il problema è che Gorizia è intollerante anche a un battito di ciglio. Ma questa comunità locale da che parte rema? Se intendiamo andare in barca, dobbiamo remare assieme. Invece qui, anche se propongo un aperitivo con il prosecco, in tutta risposta scrivono che il prosecco non c’entra».
Una polemica che secondo Gaier mostra una città immatura nonostante la Capitale della cultura alle porte: «La comunità locale non è pronta ad accogliere eventi di così ampio respiro – rimarca – è una frase forte, ma non può essere che qualsiasi cosa diventi motivo di polemica. Io sono di Gorizia, però mi reputo cittadino di una Gorizia che vorrei diversa, molto più serena e consapevole che siamo un pelo nel mondo, e che dovremmo giocare di squadra. Mentre noto delle divisioni su ogni fronte», conclude con una punta di delusione, raccontando del lavoro realizzato a proprie spese per far conoscere la realtà goriziana. «Abbiamo pubblicato mappe, brochure, adesso abbiamo in programma altre pubblicazioni, perché ritengo che l’enogastronomia locale non sia conosciuta, al di fuori del nostro confine. Mentre è ricca, varia ed estremamente importante».
A spese dei privati sono già state realizzate mappe in cui i locali di ristorazione vengono classificati per capienza, tipologia di offerta e orari di apertura. A queste vanno ad aggiungersi le pubblicazioni relative ai prodotti tipici locali, che verranno potenziate con un ulteriore elenco di offerte enogastronomiche. «Ogni volta che abbiamo tenuto una conferenza stampa, abbiamo ricevuto solo critiche fini a se stesse», lamenta con rammarico. Dalla guida sui ristoranti aperti – “Mangiare a Gorizia”- a quella sui prodotti tipici – “Un assaggio di Gorizia” – si passerà a breve alla “Mappa dei sapori”, il catalogo sui locali di ristorazione disseminati fra Gorizia e il Collio, ancora in via di progettazione. Diversi i locali che secondo Gaier sono molto attivi e pronti ad accogliere l’evento, come lo storico Pub Underground in piedi da trent’anni, o il Buffet alla Valletta, che di recente ha aperto anche la buffetteria.
Anche la celebre trattoria Alla luna gestita da Elena Pintar si sta preparando ad accogliere il grosso flusso di visitatori. «Sicuramente ci sarà grande affluenza – commenta la titolare – Noi siamo già aperti tutti i giorni fino a mezzanotte o l’una, tranne domenica sera che chiuderemo a un orario normale, e più di così non faremo», spiega dedicandosi al menù della tradizione e ai piatti tipici goriziani con ugual passione: dalla gibanica allo strucolo in straza, dolci che regnano sovrani nel capoluogo isontino. Senza dimenticare il tipico budino di semolino “Koch de gries”, e naturalmente i tradizionali primi a base di gnocchi di pane, lubianska, gulash o l’immancabile jota. «C’è già discreta affluenza – osserva – soprattutto grazie alle mostre allestite. Son tante le persone che vengono da fuori, e nel fine settimana abbiamo il locale sempre pieno».
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