Via libera della prima commissione consiliare alla modifica dello statuto della Regione Basilicata, che prevede di nominare fino a tre sottosegretari tra i consiglieri. Bardi:«Nessun aumento di spesa pubblica»
«Un colpo mortale per il funzionamento del Consiglio regionaleۜ». È polemica in terra lucana per la recente decisione del presidente della giunta, Vito Bardi, di introdurre la figura dei sottosegretari regionali.
Dopo l’annuncio a inizio legislatura, il governatore forzista – rieletto a marzo 2024 alla guida di una coalizione di centrodestra – è al lavoro per finalizzare la proposta che, per la prima volta, potrebbe essere attuata al Sud.
Infatti, il 5 febbraio, la prima commissione consiliare ha approvato, a maggioranza – con i voti favorevoli del centrodestra e quelli contrari del centrosinistra – una modifica allo statuto regionale che attribuisce, al presidente della giunta, «la facoltà di nominare fino a tre sottosegretari».
I sottosegretari scelti tra i consiglieri regionali
Nel merito del testo, il disegno di legge prevede che il presidente della Regione possa nominare i sottosegretari, individuandoli fra i consiglieri regionali, realizzando così un principio di neutralità finanziaria ed evitando, di conseguenza, ulteriori costi a carico del bilancio regionale.
In tal senso, i sottosegretari non percepiranno alcuna indennità aggiuntiva per l’esercizio delle funzioni loro assegnate rispetto a quella già percepita per il ruolo di consiglieri.
Il governatore lucano ha evidenziato come l’introduzione di questi profili sia una prassi ormai abbastanza consolidata nelle differenti esperienze regionali del Centro-Nord. A tal proposito, sono già previsti, seppur con diverse peculiarità, dagli statuti di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana.
Dunque, il provvedimento esaminato in commissione passerà al Consiglio per la definitiva approvazione. Una decisione, quella del governatore, che ha scatenato l’ira dell’opposizione.
L’opposizione: «Così si accentrano i poteri nelle mani della giunta»
Fortemente contrario all’idea è il consigliere e presidente della seconda commissione consiliare permanente, Roberto Cifarelli, il quale denuncia il progressivo squilibrio tra gli organi della Regione, con la Giunta che assume un ruolo sempre più centrale nelle decisioni strategiche e operative, a discapito della funzione di programmazione e indirizzo politico del Consiglio.
«Questa mossa costituisce un ulteriore rafforzamento del ruolo dell’esecutivo con un ulteriore accentramento delle decisioni, marginalizzando ancora di più il Consiglio – ha commentato l’esponente dem -. Al contrario, è necessario rafforzare il ruolo dell’Assemblea, dotandola di adeguate professionalità e competenze tecnico amministrative – ha aggiunto – per restituirle piena capacità di iniziativa legislativa e programmatica».
Per l’esponente Pd, il Consiglio regionale deve poter esercitare appieno le sue prerogative garantendo un bilanciamento dei poteri che, oggi, potrebbe essere compromesso. Da qui la richiesta: «Auspico che Pittella e Bardi fermino questo disegno di legge e ripensino a quanto fin qui messo in campo per aprire un confronto più ampio sul funzionamento delle istituzioni regionali, affinché il Consiglio possa tornare a essere il luogo centrale di rappresentanza e decisione politica della Basilicata», ha concluso Cifarelli.
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