un incontro pubblico con gli Architetti di Ravenna

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L’Ordine provinciale invita Rosa Grasso, ricercatrice sui temi del cambiamento climatico, e Gianmaria Sannino dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) per parlare di soluzioni concrete

Il rapporto tra città e acqua, con l’aumento della frequenza di eventi climatici estremi come siccità e alluvioni, diventa sempre più centrale nell’attività di chi si occupa di sviluppo urbano. Non solo “città spugna”, che trattengono l’acqua in superficie, dunque, ma anche nuove tecnologie per lasciare spazio all’acqua quando serve. Di questo si parlerà martedì 11 febbraio 2025, alle 16 nella sala Ragazzini in largo Firenze a Ravenna (dietro la Basilica San Francesco), in occasione di un incontro aperto alla cittadinanza e organizzato dall’Ordine provinciale degli Architetti.

All’iniziativa intitolata “Oltre le città spugna. Quando la città incontra l’acqua” intervengono Rosa Grasso, architetta e ricercatrice specializzata nella progettazione in relazione allo spopolamento territoriale e all’adattamento dei paesaggi ai cambiamenti climatici, e Gianmaria Sannino, climatologo, responsabile della Divisione Modelli, Osservazioni e Scenari per il Cambiamento Climatico e la Qualità dell’Aria di Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Introduzione di Eleonora Proni, consigliera della Regione Emilia-Romagna e Federica Del Conte, assessora del Comune di Ravenna con deleghe a urbanistica, edilizia privata, rigenerazione urbana, lavori pubblici.

Ancora prima dell’alluvione del 2023, l’Ordine degli Architetti aveva sentito l’urgenza di aprire pubbliche discussioni sul governo del territorio. Numerose in questi mesi sono state le conferenze organizzate per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di cambiare l’approccio al consumo di suolo. «Con questo incontro vogliamo sottolineare che i gravi problemi ambientali, di cui tutti vediamo le ripercussioni, hanno delle soluzioni – spiega Stefania Altieri, consigliera dell’Ordine –. Sono soluzioni che conosciamo, perché come vedremo sono già state applicate in altre città, e che possono aiutarci per esempio a riequilibrare il rapporto tra sistemi costruiti e corsi d’acqua. È importante che la politica abbia deciso di essere presente perché ciò che è più urgente è proporre idee che abbiano un’applicazione concreta».

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02 Grasso Floodable ParkRosa Grasso è architetta e ricercatrice italiana, specializzata nella progettazione in relazione allo spopolamento territoriale e all’adattamento dei paesaggi urbani e naturali ai cambiamenti climatici. Ha partecipato all’atelier sperimentale “Lille et l’eau” presso l’ENSAPL e ai workshop con l’Atelier Appennini, di cui è stata curatrice nel 2019. Nello stesso anno ha presentato il progetto “Modigliana e l’acqua” alla Biennale di Pisa, esplorando la relazione tra territorio e gestione idrica. Durante il Dottorato di Ricerca a Bologna ha approfondito il tema degli spazi d’acqua e collaborato con il gruppo internazionale Port City Futures presso la TU Delft. Nel 2023, come assessora a Modigliana, ha gestito l’emergenza alluvionale, acquisendo una visione diretta delle sfide territoriali.

Grasso affronta il tema dell’innalzamento del livello del mare e degli eventi meteorologici estremi, sfide cruciali per le città contemporanee, in particolare per le aree costiere e fluviali. Superando il semplice approccio delle città spugna, la conferenza esplora strategie innovative di adattamento urbano, per abbracciare soluzioni ibride che uniscono infrastrutture naturali e tecnologiche. Analizzando i casi di Rotterdam, Vancouver e Ningbo, conosceremo tecniche avanzate che trasformano la gestione dell’acqua in un’opportunità. Dalla progettazione di spazi verdi multifunzionali e parchi inondabili alla creazione di infrastrutture costiere resilienti, parleremo di come le città possano non solo adattarsi, ma persino sfruttare le forze naturali a proprio favore. L’obiettivo è riflettere sul futuro delle città come sistemi dinamici capaci di convivere con l’acqua, trasformando un elemento di rischio in una risorsa per la sostenibilità ambientale, la resilienza e la qualità della vita.

01 Grasso City Water CorridorGianmaria Sannino è responsabile della Divisione Modelli, Osservazioni e Scenari per il Cambiamento Climatico e la Qualità dell’Aria ed è stato responsabile del Laboratorio di Modellistica Climatica e Impatti di Enea. La sua attività di ricerca è rivolta allo studio della variabilità climatica del bacino mediterraneo e la valutazione del potenziale energetico delle correnti marine e del moto ondoso lungo le coste italiane. Diverse le collaborazioni scientifiche internazionali (Earth and Planetary Science Department – MIT USA, Dep. de Física Aplicada – Università di Malaga, Woods Hole Oceanographic Institute – USA, IMEDEA – Spagna, Institute of Marine Sciences, Middle East Technical University – Turchia). Dal 2015 al 2022 ha rappresentato ENEA nel comitato scientifico della ECRA (European Climate Research Initiative). È membro del comitato scientifico Med-CORDEX, l’iniziativa internazionale creata dalla WCRP, il programma mondiale di ricerca sul clima.

Sannino parla del Mar Mediterraneo come hotspot climatico, con un riscaldamento superiore alla media globale (+1,5°C rispetto ai livelli preindustriali). Questo fenomeno comporta una riduzione delle precipitazioni annuali, soprattutto estive, e un aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi. Tra le principali conseguenze, ondate di calore terrestri e marine, incendi boschivi più frequenti e intensi, e un impatto negativo su biodiversità, agricoltura e salute umana. L’innalzamento del livello del mare potrebbe aumentare fino a 77 cm entro il 2100, mettendo a rischio le comunità costiere dove vivono circa 500 milioni di persone. Per affrontare queste sfide, ENEA sta sviluppando modelli climatici regionali ad alta risoluzione e mappe di inondazione per analizzare i rischi su scala locale. Questi strumenti supportano la pianificazione e l’adozione di strategie integrate di mitigazione e adattamento, fondamentali per affrontare il cambiamento climatico nel Mediterraneo.

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