Russia. Aumentano del 21% le esportazioni in Africa

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di Giuseppe Gagliano

Le esportazioni industriali di Mosca verso l’Africa sono aumentate del 20,8% tra gennaio e ottobre 2024, segnando un’accelerazione della strategia russa per rafforzare la propria presenza economica sul continente in un contesto di sanzioni occidentali sempre più stringenti. Questo incremento rientra in un piano più ampio di diversificazione commerciale e consolidamento dell’influenza russa in Africa, andando oltre i tradizionali settori dell’energia e delle forniture militari. Dal Vertice Russia-Africa del 2019, Mosca ha intensificato il suo ruolo economico sul continente attraverso accordi commerciali diretti, aggirando i meccanismi finanziari e di scambio controllati dall’Occidente. I dati recenti mostrano che la strategia sta producendo risultati concreti, con Egitto, Sudafrica, Marocco, Nigeria e Algeria tra le principali destinazioni commerciali. Questi paesi, già legati alla Russia da cooperazioni in ambito militare ed energetico, stanno ora ampliando i rapporti economici anche nel settore industriale.
L’espansione russa nel mercato industriale africano rappresenta una sfida diretta all’influenza occidentale e cinese. Se da un lato Unione Europea e Stati Uniti puntano su grandi programmi infrastrutturali come il Global Gateway per mantenere la loro influenza, Mosca offre accordi bilaterali con minori vincoli politici, risultando più appetibile per molti governi africani. Allo stesso tempo, la Russia si propone come alternativa alla dominante presenza industriale cinese, che negli ultimi due decenni ha monopolizzato lo sviluppo industriale africano. A differenza di Pechino, che si concentra su grandi progetti infrastrutturali, Mosca sta puntando su forniture di macchinari e tecnologia industriale, facilitando la diversificazione delle fonti di approvvigionamento per le economie africane. La strategia del Cremlino mira a ridurre la dipendenza africana dai fornitori occidentali e cinesi e a consolidare posizioni di influenza economica duratura.
Sebbene non siano stati specificati i settori industriali coinvolti, diversi comparti emergono come prioritari. La Russia possiede una solida esperienza nella produzione di materiali per il trasporto, incluse locomotive e sistemi ferroviari. Un altro settore chiave è quello dei macchinari industriali, con esportazioni di turbine, pezzi di ricambio e sistemi idraulici. Il settore energetico è centrale, con Mosca che esporta componenti per centrali elettriche, piccoli reattori nucleari ed equipaggiamenti per impianti idroelettrici. Inoltre, il comparto farmaceutico e chimico, soprattutto nel Nord Africa, rappresenta un’area in crescita per le esportazioni russe. Queste forniture consentono a Mosca di rafforzare le proprie relazioni economiche con l’Africa e di competere direttamente con aziende occidentali e cinesi.
Per i paesi africani l’aumento delle importazioni dalla Russia offre opportunità e criticità. Da un lato, una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento riduce la dipendenza dalle catene produttive controllate da Occidente e Cina, fornendo ai governi africani un maggiore margine di manovra nelle trattative commerciali. La possibilità di accordi di coproduzione con aziende russe potrebbe anche rafforzare le industrie locali. Tuttavia, resta un ostacolo cruciale: i pagamenti. Con le sanzioni finanziarie occidentali che limitano l’accesso della Russia ai circuiti bancari internazionali, Mosca sta promuovendo transazioni in valute locali o in rubli, ma il predominio globale del dollaro e dell’euro rende difficile l’attuazione di un modello commerciale alternativo sostenibile nel lungo termine.
Per la Russia i benefici strategici di questa espansione industriale in Africa sono evidenti. La crescita delle esportazioni contribuisce a mitigare l’impatto delle sanzioni occidentali, aprendo nuovi mercati di sbocco e garantendo fonti di reddito alternative a quelle europee. Inoltre, rafforza la posizione geopolitica di Mosca, consolidando le alleanze con i paesi africani. Tuttavia, questa espansione colloca la Russia in diretta competizione con Cina e UE per il controllo delle filiere industriali africane. La sostenibilità di questa strategia dipenderà dalla capacità russa di gestire le difficoltà logistiche, superare le restrizioni finanziarie e fronteggiare la crescente concorrenza dei grandi attori economici globali.
L’ascesa della Russia nel settore industriale africano segna un cambiamento significativo negli equilibri economici globali. Mosca non si accontenta più di un ruolo marginale nello sviluppo dell’industria africana. Con l’espansione delle esportazioni, la Russia sta lanciando un messaggio chiaro: vuole diventare un attore economico stabile e influente nel continente, sfidando il predominio occidentale e cinese. Il successo di questa strategia dipenderà dalla capacità del Cremlino di superare i vincoli finanziari, mantenere una produzione industriale competitiva e consolidare la sua posizione in un mercato africano sempre più conteso.

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