RSA Prata P.U.: Polsere sulla Deroga

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Prata Principato Ultra – È bufera sull’approvazione del permesso di costruire in deroga per la realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) e di una Casa Albergo in località Nocelleto. La delibera di Consiglio Comunale n. 41/2024, approvata il 28 dicembre scorso con sei voti favorevoli su sei presenti, è finita al centro di una dura contestazione da parte dei consiglieri di minoranza Luigi Tenneriello, Carmine Antonio Russo e Loredana Scannelli, che ne chiedono l’annullamento in autotutela, denunciando gravi irregolarità procedurali e dubbi sulla sicurezza ambientale del sito individuato.

Un terreno contaminato? Le accuse dei consiglieri

La principale preoccupazione sollevata dagli oppositori riguarda la natura dell’area destinata a ospitare la struttura. Secondo quanto dichiarato dai consiglieri, il terreno su cui dovrebbe sorgere la RSA sarebbe un’ex cava utilizzata per circa venticinque anni come discarica abusiva di rifiuti incontrollati e indifferenziati, senza mai essere stata sottoposta a un’adeguata bonifica.

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La denuncia è grave: l’area, sostengono i consiglieri, è stata interessata da ripetuti sversamenti di materiali di dubbia provenienza dalla fine degli anni ’70 fino agli anni ’90, con episodi frequenti di combustione dei rifiuti. La possibilità che nel sottosuolo siano presenti sostanze inquinanti rende la realizzazione di una struttura destinata ad accogliere persone fragili una scelta “irresponsabile e pericolosa”, secondo i firmatari della richiesta di annullamento.

Iter irregolare? La contestazione procedurale

Oltre ai rischi ambientali, i consiglieri contestano la legittimità dell’iter amministrativo che ha portato all’approvazione del permesso in deroga. Il progetto, presentato dai coniugi Della Sala-Brasile, era stato inizialmente respinto dal Consiglio Comunale il 19 dicembre 2024. Tuttavia, pochi giorni dopo, il sindaco Bruno Francesco Petruzziello ha riproposto la stessa richiesta in Consiglio, ottenendone l’approvazione. Un’operazione ritenuta scorretta dai consiglieri di opposizione, i quali evidenziano l’assenza di nuovi elementi istruttori che potessero giustificare una riconsiderazione della decisione.

Ulteriore elemento di criticità è la presunta carenza di documentazione tecnica: il progetto sarebbe stato approvato sulla base di un’idea di massima, senza un progetto esecutivo dettagliato, fatto che, secondo i consiglieri, metterebbe in discussione la legittimità stessa della delibera.

Lo scontro politico e il dibattito pubblico

La vicenda ha rapidamente assunto una rilevanza politica e sociale, alimentando un acceso dibattito tra favorevoli e contrari alla realizzazione della RSA. Tra i più critici, l’ex sindaco Antonio Rotondi, che ha manifestato la propria contrarietà attraverso un post su Facebook, definendo la costruzione della struttura un “affronto alla Basilica dell’Annunziata” e un “evidente scempio ambientale”.

Di tutt’altro avviso il sindaco Petruzziello, che ha difeso il progetto parlando di un intervento di “rinaturalizzazione dell’area” e sottolineando l’importanza della RSA come opera di interesse pubblico. Secondo il primo cittadino, la nuova struttura rappresenterebbe un’opportunità per la comunità, garantendo servizi essenziali per le fasce più deboli della popolazione.

Verso un possibile stop? Gli scenari futuri

L’opposizione non sembra intenzionata a fare un passo indietro. I consiglieri Tenneriello, Russo e Scannelli hanno annunciato di voler intraprendere ogni azione necessaria per ottenere l’annullamento del permesso e per avviare verifiche approfondite sulla qualità del terreno. La richiesta di accertamenti sulle condizioni del sito potrebbe portare all’apertura di un’indagine da parte degli enti competenti, con possibili ripercussioni sul futuro del progetto.

Il caso solleva interrogativi di più ampio respiro sulla gestione del territorio e sulla tutela ambientale, evidenziando la necessità di un rigoroso controllo delle condizioni dei siti destinati a ospitare infrastrutture sensibili. Se le accuse dovessero trovare riscontro, l’intera operazione rischierebbe di trasformarsi in un clamoroso scandalo, con conseguenze politiche e amministrative ancora difficili da prevedere.

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