Il silenzio del colosso del farmaco danese aveva suscitato qualche perplessità negli investitori. Forse anche per questo i risultati appena diffusi da Novo Nordisk, decisamente robusti, fanno più rumore. L’utile netto nel 2024 è aumentato del 21% a 100,9 miliardi di corone danesi (circa 13,5 miliardi di euro), mentre l’utile diluito per azione è aumentato del 22% a 22,63 corone danesi. Risultati che, nonostante le ombre dei dazi minacciati da Donald Trump, convincono gli investitori: alla Borsa di Copenhagen in queste ore le azioni Novo registrano un +4,05%.
La spinta del semaglutide
Ma torniamo ai dati. Molto bene le vendite nette, aumentate del 25% in corone danesi e del 26% a tassi di cambio costanti a 290,4 miliardi di corone danesi (quasi 39 miliardi di euro). Una performance che risente della crescita negli Stati Uniti e, naturalmente, dei nuovi farmaci per la cura del diabete e dell’obesità a base di semaglutide. I GLP-1 per il diabete sono cresciuti del 21% in corone danesi, mentre gli anti-obesità del 56% a 65,1 miliardi di corone danesi. Anche le vendite dei trattamenti per le malattie rare sono aumentate del 9%.
Il caso Stati Uniti
Dicevamo della crescita degli anti-obesità dall’altra parte dell’Oceano: nel 2024 Novo Nordisk ha registrato un aumento delle vendite del 30% in Nord America, beneficiando della forte domanda del mercato statunitense e dell’adeguamento dei prezzi. Anche le attività internazionali sono cresciute, a un ritmo più lento: +17% in corone danesi.
Il margine lordo è rimasto stabile all’84,7%, riflettendo il crescente contributo dei trattamenti GLP-1 a più alto margine e gli adeguamenti dei prezzi nel mercato statunitense.
Attesa CagriSema
Come ricorda Fortune.com, a dicembre le azioni di Novo Nordisk erano precipitate dopo che il suo medicinale sperimentale contro l’obesità CagriSema aveva aiutato i partecipanti al trial a perdere in media solo il 22,7% del peso originale, al di sotto del 25% atteso, con effetti collaterali impegnativi.
Lars Fruergaard Jørgensen, presidente e Ceo di Novo Nordisk, si è detto soddisfatto delle performance del 2024. “La crescita delle vendite del 26% riflette il fatto che oltre 45 milioni di persone stanno ora beneficiando dei nostri trattamenti. Inoltre, abbiamo completato l’acquisizione dei tre siti Catalent e, durante l’anno, abbiamo fatto progredire la nostra pipeline di R&S, inclusi progetti sull’obesità come CagriSema e amycretin. Nel 2025 continueremo a concentrarci sui piani commerciali, sulla progressione della nostra pipeline di R&S e sull’espansione della nostra capacità produttiva”.
Le prospettive per il 2025
Mentre i concorrenti nel settore dei nuovi anti-diabete e obesità avanzano, per il 2025 Novo Nordisk prevede “una crescita delle vendite del 16-24% a CER e una crescita dell’utile operativo del 19-27% a CER”, si legge in una nota. All’assemblea generale annuale del 27 marzo prossimo, il consiglio di amministrazione proporrà un dividendo finale di 7,90 corone svedesi per azione per il 2024. Il dividendo totale previsto per il 2024 aumenterà del 21% a 11,40 corone svedesi per azione, di cui 3,50 pagate come dividendo provvisorio nell’agosto 2024.
Se per il pharma europeo il grosso rebus è legato ai dazi minacciati dall’Amministrazione Usa, nel ramo degli anti-obesità c’è da pensare che la concorrenza prima o poi si farà sentire anche sulla prima della classe. Non tanto, o soltanto, in termini di prodotti più efficaci del blockbuster semaglutide: a sparigliare le carte potrebbe essere anche una diversa via di somministrazione, che consenta di ‘archiviare’ le punturine per una più comoda pasticca.
Il “rischio Nokia”
Non solo: secondo un’analisi pubblicata su ‘Fortune Europe’ gli analisti segnalano il cosiddetto “rischio Nokia” per l’economia danese, ovvero il pericolo che il Paese europeo diventi troppo dipendente da un’unica azienda, in questo caso Novo Nordisk. Un po’ come era accaduto alla Finlandia con Nokia all’inizio del XXI secolo: la compagnia rappresentava il 25% del Pil del Paese tra il 1998 e il 2007. Quando il modello di business di Nokia è crollato con la rivoluzione degli smartphone, l’economia finlandese ne ha pesantemente risentito.
Per evere un’idea, senza l’azienda farmaceutica si stima che l’economia danese sarebbe cresciuta solo dello 0,1% nel 2023, invece dell’1,8%. Ma bisogna anche dire che il Ceo della Novo Nordisk Foundation, Mads Krogsgaard Thomsen, respinge i confronti tra il colosso farmaceutico danese e Nokia. “Non si può paragonare Novo a Nokia in un’ottica dinamica”, ha detto Thomsen a Fortune in un’intervista a Londra. “Nokia era un’azienda con un prodotto ben fatto, ma obsoleto: il telefonino tradizionale. Poi improvvisamente è arrivato l’iPhone, che ha completamente cambiato la tecnologia”.
Tra le altre cose, Thomsen sottolinea che solo 9 milioni di persone al mondo utilizzano attualmente trattamenti a base di GLP-1, mentre oltre 1 miliardo convive con l’obesità. Numeri che permettono al colosso del farmaco di guardare al futuro con ottimismo.
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