L’Unione Europea ha introdotto il Regolamento Ecodesign per stabilire requisiti più rigorosi sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità e ridurre gli impatti ambientali della produzione e del consumo. Un “regolamento quadro”, che indica le principali direttrici di azione e lascia a successi atti delegati la normazione sulle singole tipologie di prodotti. Nella fase di elaborazione delle norme delegate, è coinvolto il mondo produttivo, associativo e della ricerca. Lo strumento di questo coinvolgimento è Forum sulla Progettazione Ecocompatibile. Dopo il recente battesimo, giunto dopo una consultazione pubblica, la prima riunione del Forum Ecodesign (Group of Experts on Ecodesign for Sustainable Products and Energy Labelling (E03969), questo il nome ufficiale) si terrà il 19 e 20 febbraio 2025 in formato ibrido, una parte dei membri in presenza e una parte online).
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Ecodesign forum: le funzioni
Approvato nel luglio dello scorso anno, il Regolamento Ecodesign punta a definire nuovi standard di progettazione sostenibile per i prodotti venduti nell’Unione Europea. La normativa si basa su atti delegati che stabiliranno requisiti specifici per vari gruppi di prodotti.
Per assicurare il coinvolgimento degli stakeholder, la Commissione europea ha previsto l’istituzione de Forum sulla Progettazione Ecocompatibile.
Si legge infatti nel testo del regolamento che, nell’elaborare i requisiti di progettazione ecocompatibile, la Commissione “tiene conto dei pareri del forum sulla progettazione ecocompatibile e del gruppo di esperti degli Stati membri, nonché di qualsiasi altro organismo pertinente, e consulta debitamente tutti i portatori di interessi”.
La selezione dei membri del Forum è avvenuta attraverso una call pubblica aperta, accessibile nel Registro delle Commissioni di esperti. Per essere ammessi, i candidati devono essere registrati nel Transparency Register e dimostrare competenze in ambiti pertinenti.
Il Forum, i cui compiti sono indicati nel regolamento, dovrà collaborare con la Commissione per:
- Elaborare i requisiti di progettazione ecocompatibile per i nuovi prodotti;
- Definire piani di lavoro per migliorare l’applicazione delle norme;
- Monitorare l’efficacia delle strategie di vigilanza del mercato e delle misure di autoregolamentazione;
- Valutare il divieto di distruzione di prodotti invenduti, ampliando le categorie di beni protetti.
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Componenti e processo decisionale
Il Forum Ecodesign è composto da 123 membri suddivisi in diverse categorie: 96 organizzazioni (per la gran parte imprenditoriali) e 27 autorità degli Stati membri. Oltre ai membri ufficiali, alle riunioni parteciperanno, senza diritto di voto, anche 6 osservatori.
Quest’organo consultivo raccoglie organizzazioni provenienti da una vasta gamma di settori economici e produttivi: Associazioni di categoria e imprese, che rappresenta la maggioranza dei membri del Forum e comprende organizzazioni che operano nei seguenti settori:
- Industria automobilistica: Association des Constructeurs Européens d’Automobiles (ACEA) e Association des Constructeurs Européens de Motocycles (ACEM)
- Elettrodomestici: APPLiA (Home Appliance Europe)
- Industria cartaria: Confederation of European Paper Industries (Cepi)
- Industria chimica: European Chemical Industry Council (Cefic)
- Plastica e materiali da imballaggio: Plastics Europe, Plastics Recyclers Europe (PRE)
- Tessile e moda: European Apparel and Textile Confederation (EURATEX), Policy Hub
- Arredo: European Furniture Industries Confederation (EFIC)
- Componenti elettronici e informatica: Computer and Communications Industry Association (CCIA Europe), DIGITALEUROPE
Ci sono poi le organizzazioni non governative (come Bureau Européen des Unions de Consommateurs (BEUC) – Organizzazione che tutela i diritti dei consumatori europei) e associazioni ambientaliste. Ricordiamone alcune: Ellen MacArthur Foundation (EMF), Environmental Coalition on Standards (ECOS), Halte à l’obsolescence programmée (HOP), specializzata nella lotta contro l’obsolescenza programmata, Reuse and Recycling European Union Social Enterprises (RREUSE) (riutilizzo e riciclo), European Environmental Bureau (EEB).
Alcune organizzazioni e governi non appartenenti all’UE hanno ottenuto lo status di osservatori. Tra loro il Japan Business Council in Europe (JBCE) – Rappresentanza delle imprese giapponesi in Europa e l’American Chamber of Commerce to the European Union (AmCham EU) – Rappresentanza delle aziende statunitensi.
Le discussioni del consesso di soggetti – la prima, abbiamo detto, il 19 e 20 febbraio – potranno essere rese pubbliche con il consenso della maggioranza dei membri.
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