In diretta l’informativa di Nordio e Piantedosi sul caso Almasri: alle ore 12:15 è previsto l’intervento alla Camera, mentre alle 15:30 i due ministri parleranno al Senato. Non sarà presente la premier Giorgia Meloni. Prevista diretta web tv della Camera e diretta tv sui canali Rai. In un primo momento la diretta è stata negata alla Camera, per la contrarietà della maggioranza, e invece era stata concessa al Senato; poi, in seguito ad un pressing di tutta la minoranza parlamentare, ha avuto il via libera anche a Montecitorio.
L’informativa riguarda la vicenda legata alla scarcerazione del generale libico, accusato di torture e crimini contro i migranti. Le opposizioni chiedono chiarimenti sul motivo per cui il governo abbia scelto di liberare un uomo su cui pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale per crimini di guerra, omicidi e torture. Per la vicenda sono arrivati anche avvisi di garanzia nei confronti della presidente del Consiglio Meloni, del ministro della Giustizia Nordio, del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano e dello stesso Piantedosi. Le accuse riguardano peculato e favoreggiamento.
In diretta Nordio e Piantedosi alle Camere sul Caso Almasri:
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Donzelli: “Contento che Almasri sia libero in Libia”
L’onorevole Donzelli è stato il primo a prendere la parola in Aula dopo l’informativa di Piantedosi. Le parole dei ministri Nordio e Piantedosi “tolgono ogni dubbio sull’operato del governo”.
“Sono contento che Alamsri sia libero in Libia”, anche per la sicurezza degli italiani che si trovano in quel Paese che avrebbero potuto subire ritorsioni.
Piantedosi: “Governo non ha ricevuto minacce per la liberazione di Almasri”
“Smentisco – ha detto Piantedosi in Aula – nella maniera più categorica, che, nelle ore in cui è stata gestita la vicenda, il Governo abbia ricevuto alcun atto o comunicazione che possa essere, anche solo lontanamente, considerato una forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque, come è stato adombrato in alcuni momenti del dibattito pubblico sviluppatosi in questi giorni”.
“Al contrario – ha aggiunto ogni decisione è stata assunta, come sempre, solo in base a valutazioni compiute su fatti e situazioni, anche in chiave prognostica, nell’esclusiva prospettiva della tutela di interessi del nostro Paese”,
Piantedosi ribadisce: “Almasri espulso per la sua pericolosità, per la sicurezza dello Stato”
Il ministro del’Interno Piantedosi ha reso l’informativa, per la parte che compete al suo dicastero, ricostruendo i fatti che hanno portato prima all’arresto e poi alla scarcerazione del generale libico Almasri.
Piantedosi ha ribadito quanto aveva già detto durante il question time al Senato: “L’espulsione di Almasri è da inquadrare (per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione) nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell’ordine pubblico, che il Governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell’interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell’obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini”.
Nordio attacca la magistratura: “Non ha letto le carte”
Il ministro della Giustizia durante la sua informativa ha attaccato i giudici, dicendo che non hanno letto le carte. “Mi ha un po’ deluso l’atteggiamento di una certa parte della magistratura che si è permessa di sindacare senza aver letto le carte”, atteggiamento “che non può essere perdonato a chi per mestiere le carte dovrebbe leggerle”. La maggioranza ha iniziato ad applaudire. “A questa parte della magistratura dico che questo loro modo di intervenire, per certi modo sciatto”, “rende il dialogo molto molto molto difficile”.
“Se questo è un sistema per rallentare le nostre riforme…”, ma la reazione dell’opposizione non si è fatta attendere. Le minoranze hanno reagito urlando e battendo le mani sui banchi. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana è intervenuto per ripristinare il silenzio e far proseguire il ministro nel suo intervento.
Infine, Nordio conclude: “La magistratura ha compattato la maggioranza e andremo avanti fino in fondo”.
Nordio: “La Cpi ha fatto un pasticcio, ha agito in modo frettoloso su Almasri”
Il ministro della Giustizia Nordio ha detto che il governo chiederà spiegazioni alla Corte Penale Internazionale, che secondo l’esecutivo “ha agito frettolosamente”, e ha “commesso un pasticcio.
Il mandato d’arresto della Corte dell’Aja nei confronti di Osama Njeem Almasri “è arrivato in lingua inglese senza essere tradotto, con una serie di criticità che avrebbero reso impossibile l’immediata adesione del ministero alla richiesta arrivata dalla Corte d’appello” di Roma. Si rileva “Incertezza assoluta” a cominciare, ha sottolineato, “dalla data in cui sarebbero avvenuti i crimini: si dice a partire dal marzo 2015 ma nel preambolo si parlava del febbraio 2011, quando Gheddafi era ancora al potere”.
Nordio dice di essere stato avvisato su Almasri ad arresto già avvenuto
“Il 20 gennaio alle ore 12,40 il procuratore generale di Roma trasmetteva il carteggio a questo ministro: ufficialmente è arrivato al Ministero protocollato il 20 gennaio alle ore 12,40. Successivamente alle ore 13:57 l’ambasciatore dell’Aja trasmetteva al servizio Affari internazionali del ministero del Dipartimento per gli affari di giustizia la richiesta di arresto provvisorio del 18 gennaio 2025. Conviene sinora notare che la comunicazione della Questura di Torino era pervenuta al Ministero ad arresto già effettuato e dunque senza la preventiva trasmissione della richiesta di arresto a fini estradizionali emessa dalla Corte penale internazionale al ministro”, ha spiegato il ministro della giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sulla vicenda Almasri.
Nordio: “Il mio ruolo del ministro della Giustizia non è quello di passacarte”
“Il ruolo del ministro non è solo di transito e di passacarte, è un ruolo politico: ho il potere e dovere di interloquire con altri organi dello Stato sulla richiesta della Cpi, sui dettagli e sulla coerenza delle conclusioni cui arriva la Corte. Coerenza che per noi manca assolutamente”, ha detto il ministro Nordio nell’informativa alla Camera sul caso Almasri.
Nordio sottolinea che i documenti erano in inglese: “Ci voleva tempo per tradurli”
Il ministro della Giustizia Nordio ha sottolineato in Aula anche la barriera linguistica, che avrebbe ritardato la sua valutazione dei documenti della Corte Penale Internazionale. “L’atto è arrivato in lingua inglese, senza traduzione, e c’erano criticità sulla richiesta di appello. Si dava atto che il 2 ottobre 2024 l’accusa aveva richiesto un mandato di arresto per delitti contro l’umanità avvenuti a Mitiga e commessi a partire dal febbraio 2015, e c’erano incertezza assoluta sulla data dei delitti commessi: si oscillava dal 2011 al 2015, non è una cosa di poco conto”.
“Il 20 gennaio il procuratore della Corte d’appello di Roma trasmetteva il complesso carteggio” sull’arresto di Almasri “al ministero della Giustizia alle 11.40. Alle 13.57 il nostro ambasciatore all’Aja trasmetteva al ministero la richiesta dell’arresto provvisorio. La comunicazione della questura al ministero è avvenuta ad arresto già fatto”, ha ricostruito.
Almasri, Nordio: “Da Interpol comunicazione assolutamente informale, senza richiesta di estradizione”
“Il 18 gennaio la Cpi emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Almasri per una serie di reati. Il mandato di arresto è arrivato domenica 10 gennaio alle ore 9.30 con una notizia informale e l’arresto trasmessa via email da un funzionario Interpol alle ore 12.37, sempre domenica: una comunicazione assolutamente informale, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese. Non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione”, ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.
Nordio: “Informativa rimandata la scorsa settimana per notifica indagine, ha imposto una riflessione”
È iniziata nell’Aula della Camera l’informativa dei ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio sulla vicenda Almasri. Interviene per primo il Guardasigilli, poi spetterà al titolare del Viminale. Al termine sono previsti gli interventi dei rappresentanti dei gruppi, uno per gruppo.
Il ministro della Giustizia Nordio ha fornito una breve ricostruzione dei fatti, spiegando che nel pomeriggio del 28 gennaio ha ricevuto la comunicazione delle indagine a suo carico, per il caso Almasri. La notifica è arrivata il giorno prima dell’informativa fissata in Aula insieme al ministro Piantedosi. Questa tempistica avrebbe imposto al ministro una “riflessione”. “Volevo chiarire questa vicenda, su cui ci sono state grossolane contraddizioni”, da parte degli uffici.
Inizia l’informativa dei ministri Piantedosi e Nordio, in diretta tv
Comincerà a breve, nella’aula della Camera, la seduta in cui è prevista l’informativa dei ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, sul caso Almasri. Nel dibattito seguente interverranno anche i leader del Pd, Elly Schlein, e del M5S, Giuseppe Conte. Gli iscritti a parlare, nell’ordine, sono i deputati Giovanni Donzelli di FdI, Elly Schlein del Pd, Davide Bellomo della Lega, Giuseppe Conte del M5S, Giorgio Mulè di FI, Maurizio Lupi di Noi moderati, Ettore Rosato di Azione, Nicola Fratoianni di Avs, Elena Maria boschi di Italia viva e Riccardo Magi di Più Europa.
La durata stimata delle informative urgenti e del dibattito sarà di due ore e mezza circa. I gruppi avranno a disposizione dieci minuti ciascuno, un tempo maggiorato rispetto ai sette minuti solitamente previsti. Come per tutte le informative non sono previste repliche né votazioni. Interverrà prima Piantedosi e poi Nordio, mentre l’ordine degli interventi dei gruppi è in ordine decrescente, dal gruppo con più componenti a quello con minore consistenza numerica.
Tajani difende ancora Nordio: “Serviva tempo per tradurre i documenti”
Secondo quanto afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sentito dai cronisti a Montecitorio, sulla liberazione del generale libico Almasri, “Quando si devono fare delle scelte sulla base di un documento, soprattutto con dei termini giuridici, ci devono essere traduzioni perfette perché – ribadisce il ministro – abbiamo sistemi giuridici diversi”. Il titolare della Farnesina difende la posizione del ministro Nordio: “Non si tratta della traduzione di un giornale, l’inglese lo sappiamo tutti, ma questi sono traduzioni complicate”.
Paita (Iv): “La reticenza di Meloni ha un motivo politico, deve spiegare vicenda Almasri”
“Non voglio derubricare l’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi, che è importante. Ma Meloni, anziché spiegare la vicenda Almasri con l’interesse nazionale, si è trincerata dietro i cavilli. Per questo serve un chiarimento e non basta il passaggio di oggi”. Lo dice la senatrice Raffaella Paita, coordinatrice nazionale di Italia Viva, ospite a Skytg24. “Questa reticenza di Meloni ha un motivo politico. La premier ha detto che avrebbe inseguito i trafficanti di esseri umani per tutto il globo terracqueo. Siccome, invece, si è dovuta piegare alla ragion di Stato e politicamente non lo vuole dire – spiega Paita – ha trasformato una vicenda politica in cavilli. La premier continua a ragionare da influencer, non da statista”.
Denunciati anche l’avvocato Li Gotti e il pm Francesco Lo Voi
C’è un altro caso giudiziario legato al caso Almasri. Il 3 febbraio la procura di Perugia, che è sempre competente per le indagini che riguardano i magistrati romani, ha aperto un’indagine, dopo aver ricevuto una denuncia dall’avvocato Luigi Mele nei confronti del procuratore capo Francesco Lo Voi e del collega Luigi Li Gotti. Quest’ultimo aveva presentato l’esposto che ha portato all’iscrizione della premier Giorgia Meloni, dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano per favoreggiamento e peculato, in relazione alla scarcerazione ed espulsione del torturatore libico.
La denuncia al governo per favoreggiamento da parte di una vittima di Almasri
Una vittima del generale libico Almasri, come vi abbiamo raccontato qui, ha presentato una denuncia alla Procura di Roma a carico della premier Giorgia Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi in relazione alla scarcerazione e all’espulsione dall’Italia dell’uomo, il 21 gennaio scorso.
Il Governo italiano mi ha reso vittima per una seconda volta” di “queste atrocità di cui sono testimone”, ha detto Lam Magok Biel Ruei.
L’indagine nei confronti di Meloni, Nordio e Piantedosi
Lo scorso 28 gennaio la premier Giorgia Meloni ha comunicato di essere stataiscritta nel registro del procedimento da inviare al Tribunale dei ministri, insieme ai ministri Piantedosi e Nordio e al sottosegretario Alfredo Mantovano, dal procuratore di Roma Francesco Lo Voi, il quale aveva ricevuto un esposto dell’avvocato Luigi Li Gotti per presunto favoreggiamento e peculato. Da lì sono scoppiate nuove accuse di governo e maggioranza contro la magistratura, ‘colpevole’, secondo l’esecutivo, di non aver archiviato la denuncia, nascondendosi dietro l’obbligatorietà dell’azione penale.
Il caso Almasri dall’inizio: cosa è successo
I ministri Piantedosi e Nordio riferiranno in Aula sulla vicenda della scarcerazione di Osama Almasri Habish, capo della polizia giudiziaria libica. Su di lui la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato di arresto.
A quanto risulta, Almasri dallo scorso 6 gennaio si trovava in Europa, e si spostava liberamente tra diversi Paesi. L’uomo era stato fermato in Germania per un controllo di routine il 16 gennaio e il giorno seguente l’Interpol aveva avvisato l’Italia che era diretto nel nostro Paese. Sabato 18 gennaio Almasri era stato poi fermato in Piemonte, ma in quel momento nei suoi confronti non risultava ancora pervenuto alcun mandato, e per questo motivo era stato lasciato andare.
La richiesta di arresto da parte della Cpi sarebbe arrivata solo il giorno seguente e per questo il 20 gennaio il generale libico è stato arrestato dalla Digos a Torino e portato in carcere. L’arresto era stato eseguito su mandato della Cpi ai fini dell’estradizione, ma sarebbe servita l’autorizzazione del ministro della Giustizia. Quest’ultimo lamenta però ritardi, e ha detto che non è stato avvisato per tempo. Ecco perché la Corte d’Appello di Roma non ha potuto convalidare l’arresto: lo scorso 21 gennaio Almasri è stato dunque rilasciato ed espulso su decreto del Viminale in quanto “soggetto pericoloso”, come ha spiegato il ministro Piantedosi in Aula. Il governo oggi in Aula proverà a dimostrare le sue ragioni: spiegherà che dii fronte a una richiesta di arresto giudicata “irrituale”, la Corte d’Appello di Roma, e non il governo dunque, ha deciso di scarcerare Osama Almasri Habish.
Di cosa parleranno Nordio e Piantedosi nell’informativa di oggi alla Camera e al Senato
Oggi il ministro dell’Interno Piantedosi, intervenendo sul caso dell’arresto e del rilascio di Almasri, dovrebbe fornire una ricostruzione di quanto avvenuto, ripercorrendo gli spostamenti in Europa del generale libico e il suo arresto in Italia, mantenendo la linea che aveva già avuto modo di esporre durante il question time al Senato, in cui aveva detto che il generale era stato rimandato in Libia per questioni di sicurezza, in quanto ritenuto un soggetto “pericoloso”
Per quanto riguarda poi la decisione di rimpatriarlo con volo di Stato, una volta che la magistratura non ne aveva convalidato l’arresto, Piantedosi dirà che è stato riportato in Libia con un volo militare perché gli agenti di scorta non possono viaggiare armati su un aereo di linea, anche perché si metterebbe a repentaglio la sicurezza degli altri passeggeri.
Invece il ministro della Giustizia Nordio parlerà delle modalità della richiesta di arresto di Almasri da parte della Corte Penale internazionale, ritenute “irrituali”, e del fatto che non abbia avuto il tempo materiale di esaminare la corposa documentazione inviatagli dalla Corte d’Appello di Roma per acconsentire all’arresto del libico in tempi utili.
Nordio, secondo quanto trapela, evidenzierà anche gli elementi giuridici che hanno portato al cortocircuito delle procedure previste dalle leggi. A quanto si apprende, inoltre, i ministri ribadiranno che il governo chiederà chiarimenti alla Cpi sul perché il mandato di arresto sia stato deciso solo al momento del passaggio in Italia e non prima, durante l’attraversamento di altri Paesi, come Regno Unito, Francia e Germania.
Perché Giorgia Meloni non sarà presente
Nonostante le pressanti richieste da parte dell’opposizione, la premier Meloni non riferirà in Aula. L’informativa della premier non era mai stata calendarizzata. Al contrario la scorsa settimana era in programma proprio un’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi sul caso Almasri, poi cancellata a seguito dell’avviso di garanzia per favoreggiamento e peculato arrivato agli stessi ministri, alla presidente del Consiglio e al sottosegretario Mantovano. L’appuntamento in Aula era stato annullato proprio per la notizia di un’indagine in corso. Ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, per rispondere alle lamentele delle opposizioni per l’assenza di Meloni, aveva risposto così: “I due ministri sono in grado di garantire la massima informazione”.
“Come avevamo detto la scorsa settimana il governo non scappa, non scappa dal Parlamento”, ha detto, ma “serviva solo una piccola sospensione temporale dovuta alla necessità di approfondire quanto era successo, un fatto clamoroso”, ovvero l’informazione di garanzia alla premier Meloni, ai due ministri e al sottosegretario Mantovano. “Non c’era nessuna volontà dilatoria di rimandare all’infinito, ma la volontà di rispondere al Parlamento”.
Dove seguire in diretta l’informativa di Nordio e Piantedosi sul Caso Almasri
L’informativa, dopo le richieste e le proteste delle opposizioni, sarà trasmessa non solo nella web tv della Camera, ma sarà prevista la ripresa televisiva diretta, sui canali Rai, dell’informativa, che si svolgerà in Aula a partire dalle 12.15, con i ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. In un primo momento la diretta è stata negata alla Camera,per la contrarietà della maggioranza, e invece era stata concessa al Senato; poi, in seguito ad un pressing di tutta la minoranza parlamentare, ha avuto il via libera anche a Montecitorio.
A che ora ci sarà l’informativa di Nordio e Piantedosi alla Camera e al Senato
L’informativa dei ministri Piantedosi e Nordio prevista per oggi in Parlamento si terrà alle ore 12:15. Dopo le parole di Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, seguiranno le repliche dei parlamentari. Alle 15.30, poi i due ministri ripeteranno l’informativa al Senato. A Palazzo Madama l’intervento sarà trasmesso in diretta tv.
L’informativa di Nordio e Piantedosi oggi alla Camera sul caso Almasri, news in diretta
Oggi, mercoledì 5 febbraio, alle ore 12.15 i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi terranno, nell’Aula di Montecitorio, un’informativa sulla vicenda legata al caso del generale libico Almasri, accusato dalla Corte Penale internazionale di crimini contro l’umanità ed espulso dall’Italia, dopo la scarcerazione, il 21 gennaio scorso. Giorgia Meloni non sarà presente.
Per questo la presidente del Consiglio, insieme ai ministri Nordio e Piantedosi e al sottosegretario Mantovano, è indagata per favoreggiamento personale e peculato. A farlo sapere è stata nei giorni scorsi la stessa premier tramite un video diffuso sui social.
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