L’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Salerno ha portato alla luce una complessa rete di criminalità organizzata che speculava sull’immigrazione clandestina. La premier Giorgia Meloni ha commentato sui suoi profili social la vicenda, ribadendo che per anni la gestione dei flussi migratori è stata “terreno fertile per criminali senza scrupoli”. Meloni ha anche sottolineato l’impegno del Governo nel rafforzare i controlli per contrastare questo fenomeno e ha presentato un esposto alla Procura Nazionale Antimafia per fare chiarezza sulle anomalie emerse nel sistema del Decreto Flussi.
L’inchiesta della DDA di Salerno
L’indagine, che ha portato a 36 indagati e 31 arresti, ha svelato oltre 2.000 richieste false di permessi di soggiorno. Tra gli arrestati figurano professionisti, titolari di aziende e procacciatori di migranti. Secondo la Procura, l’organizzazione avrebbe creato un vero e proprio business tramite contratti di lavoro fittizi, facilitando l’ingresso di migranti irregolari nel Paese e sfruttando le quote regolari previste dal Decreto Flussi attraverso il sistema del “click day”.
Le accuse contestate comprendono associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio. I soggetti coinvolti pagavano dai 6.000 ai 7.000 euro per ottenere il permesso di soggiorno. Gli intermediari percepivano 50 euro per ogni istanza inoltrata e 1.000 euro per ogni pratica andata a buon fine.
Meloni: “L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità”
In un lungo post sui social, Giorgia Meloni ha dichiarato: «L’inchiesta della DDA di Salerno conferma ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli. Un sistema che speculava sull’immigrazione, sfruttando cittadini stranieri disposti a pagare pur di ottenere un permesso di soggiorno e alimentando un giro d’affari illecito da milioni di euro».
La premier Meloni ha poi evidenziato l’importanza del rafforzamento dei controlli per evitare che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi lucra sull’immigrazione clandestina. «Non a caso – ha aggiunto – ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema. L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità».
Le reazioni dell’opposizione: Conte risponde
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni hanno subito suscitato reazioni da parte dell’opposizione. In particolare, uno dei primi ad esprimersi è stato Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle. In un post sul suo canale social X Conte criticato duramente la premier: «Non posso crederci. Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità? Tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia accusato di stupri di bambini e oggi te ne esci con un post del genere?»
Conte ha poi aggiunto: «Ti sei davvero convinta che noi italiani siamo tutti idioti? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: una che mostra il criminale Almasri scendere dal volo di Stato, e l’altra riguarda l’arresto di un sindaco di Fratelli d’Italia per tangenti sugli appalti del PNRR e sull’accoglienza dei migranti».
Un sistema illecito smascherato
Il sistema del Decreto Flussi si era trasformato, secondo l’accusa, in una macchina per favorire l’immigrazione clandestina. La criminalità organizzata speculava sulle persone arrivate in Italia, sfruttandole economicamente per permettere loro di ottenere un permesso di soggiorno. La vicenda ha sollevato interrogativi sulla gestione dell’immigrazione in Italia e sulla necessità di introdurre regole più stringenti e controlli più efficaci per contrastare la corruzione e il favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.
L’inchiesta della DDA di Salerno sta rappresentato un punto di svolta, portando alla luce un sistema di corruzione che per anni era passato inosservato. La denuncia della premier Giorgia Meloni e l’esposto presentato all’Antimafia segnano l’inizio di una fase di controlli più rigidi per contrastare questo fenomeno. Resta acceso lo scontro politico, visto che l‘opposizione continua a chiedere spiegazioni sulla gestione delle politiche migratorie del Governo.
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