Economia Lombardia, segnali di crescita per il 2025: PIL +1,1%, Consumi +1,1%, Occupazione +1%. Nel 2024 l’export stabile, mentre nell’ultimo trimestre perse oltre 1200 imprese artigiane attive

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(AGENPARL) – Roma, 5 Febbraio 2025

(AGENPARL) – mer 05 febbraio 2025 Una ventata di positività arriva dalle proiezioni relative all’economia
della Lombardia per il 2025. Dopo un 2024 di sostanziale stagnazione su
tutti i fronti, il nuovo anno dovrebbe portare in dote una proiezione
positiva per tre indicatori, fondamentali per la crescita della regione. Per
il PIL si prevede una crescita dell’1,1%, i consumi riprendono spinta
dell’1,1%, mentre l’occupazione si conferma in costante aumento con +1%.
Sono questi alcuni dei numeri forniti da CNA Lombardia nel Primo Focus 2025
sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi.
Una situazione quella della Lombardia che compete con quella di altre realtà
europee che stanno attraversando contesti ben diversi: prosegue infatti la
crisi economica in Germania, con le previsioni di crescita dei länder per il
2025 che sono ancora deludenti. Diversamente, le comunità autonome spagnole
si caratterizzano per aspettative di crescita comprese tra il 2% e il 3 %.
PIL, consumi e investimenti
Le proiezioni aggiornate per la Lombardia indicano per il 2024 un PIL a
+0,6%, non lontano dal dato dell’anno precedente. Per il 2025 si attende
dunque un consolidamento della crescita del PIL regionale a +1,1%. Secondo
le ultime stime, l’anno 2024 si è chiuso con un valore reale del PIL a +7,7%
rispetto al livello del 2019. Anche sul fronte consumi gli ultimi dati
confermano il quadro incerto in Lombardia dopo lo choc pandemico: infatti,
la crescita nulla nel 2024 (+0,2%) dovrebbe permettere ai consumi di
collocarsi appena sopra il livello del 2019 (+0,4%). Tuttavia, le proiezioni
per il 2025 appaiono maggiormente confortanti (+1,1%), anche se l’incertezza
del quadro generale impone cautela nella valutazione degli scenari per
l’anno in corso. Per quanto riguarda, invece, gli investimenti, dopo un
triennio oggettivamente positivo, la crescita degli investimenti in
Lombardia nel 2024 è rallentata sensibilmente (+1,0%) e in misura più
intensa di quanto indicato nelle precedenti previsioni. La frenata è
destinata a proseguire anche nel 2025, arrivando a sconfinare in territorio
negativo (-0,6%).
“Le nostre previsioni scontano l’incertezza del quadro – spiega Giovanni
Bozzini, presidente CNA Lombardia -. La situazione sembra in via di
miglioramento, specie su PIL e consumi, ma dobbiamo essere cauti, visto
anche il calo degli investimenti che prosegue”.
Export e occupazione
Tra gennaio e settembre 2024 il valore delle esportazioni della Lombardia si
conferma sostanzialmente sui livelli dell’anno precedente, -0,5% rispetto ai
primi nove mesi del 2023. Si osservano dinamiche negative per alcuni
comparti, su tutti sistema moda (-8%), metallurgia (-5,5%) e sistema casa
(-2,7%). Diversamente, si registra un’evoluzione positiva per agroalimentare
(+6,2%) e meccanica (+1,5%), nonchè per il comparto residuale delle
produzioni e merci varie. Sul fronte territoriale, invece, alcune province
registrano un evidente calo rispetto ai primi nove mesi del 2023 come Varese
(-6,5%), Brescia (-3,6%), Cremona (-1,8%), Bergamo (-1,5%), Milano (-1,4%),
Lecco (-1,3%), Mantova (-0,6%). Positive invece Lodi (+15,4%), Monza e
Brianza (+5,8%), Pavia (+3,8%) e Como (+3,6%) e Sondrio (+3,2%). Il trend
sul 2019, invece si conferma estremamente positivo, al +28%.
“Siamo un po’ preoccupati per la frenata dell’export, specie in settori
storicamente qualificanti come Moda, Metallurgia e Casa – afferma Bozzini -.
Confermiamo l’importanza di una ripresa tedesca che potrebbe davvero far
bene alla manifattura lombarda. Inoltre la pace potrebbe aiutare tantissimo.
La crisi dell’export metallurgico appare riconducibile allo stallo tedesco e
a fattori nel complesso geopolitici. Potremmo davvero parlare di costi della
guerra e, naturalmente, di probabili benefici della pace. Nel 2024 la crisi
produttiva nel settore siderurgico è stata sicuramente legata anche agli
elevati costi energetici e alla frenata degli investimenti in costruzioni e
infrastrutture, con una domanda in forte calo”.
In Lombardia nel terzo trimestre 2024 si consolida ulteriormente il livello
occupazionale (pari a 4,5 milioni di occupati). Considerando i primi nove
mesi del 2024, si profila una discreta progressione rispetto allo stesso
periodo del 2023 (+1%). Tale tendenza è attribuibile alle dinamiche positive
riscontrate nell’agricoltura (+1,5%), nel commercio (+1,8%) e negli altri
servizi (+2%), sufficienti a compensare i minori posti di lavoro nelle
costruzioni e nell’industria.
“Il trend sugli occupati resta positivo ma dentro una dinamica tra settori
che conferma la graduale ricomposizione della base economica lombarda:
avanzano percentualmente terziario e servizi, arretra la manifattura –
sottolinea Stefano Binda, Segretario di CNA Lombardia -. E’ una dinamica di
lungo periodo sulla quale i policy makers devono interrogarsi e trovare
delle risposte insieme ai corpi intermedi”.
Imprese artigiane
Per quello che concerne le imprese artigiane attive sono 231.049, in calo di
ben 1.262 nell’ultimo trimestre 2024. Questa flessione è evidente
specialmente nei settori Costruzioni (-542), Produzione (-454), Altre
attività (-200), Trasporti Logistica (-94), mentre aumentano nei servizi
alla persona (+44). Rispetto a dicembre 2019 il numero di imprese artigiane
risulta inferiore di circa 10.500 unità (-4,4%). Dal punto di vista
provinciale, tra settembre 2024 e dicembre 2024 si registra una flessione
nelle province di Mantova (-287 imprese, -2,8%) Varese (-435 imprese,
-2,2%), Bergamo (-241 imprese, -0,8%), Sondrio (-31 imprese, -0,7%) Brescia
(-176 imprese, -0,5%), Cremona (-33 imprese, -0,4%), Monza e Brianza (-68
imprese, -0,3%), Pavia (-43 imprese, -0,3%), Lecco (-24 imprese, -0,3%),
Lodi (-17 imprese, -0,3%), Como (-32 imprese, -0,2%), mentre Milano registra
un segno positivo (+125 imprese, +0,1%).
“Il calo numerico delle imprese artigiane è un fattore significativo e
preoccupante – afferma Bozzini -. CNA Lombardia intende porre nelle sedi
opportune il tema di costruire forme di supporto al passaggio generazionale
e alla diffusione dell’imprenditorialità, naturalmente in una chiave di
innovazione. Certamente sul calo delle imprese artigiane ha un impatto
profondo anche la cultura giovanile, che per anni è stata distolta dalle
prospettive del lavoro manuale e del sapere, teorico e pratico,
dell’artigianato. E’ inoltre necessario valorizzare invece tutte le positive
ricadute dei cantieri legati a Milano-Cortina 2026, farlo secondo una
cultura dell’efficienza, della legalità e della sicurezza, consapevoli che
tale appuntamento potrà rendere il territorio attrattivo anche sul terreno
dell’artigianato di pregio e del made in Lombardia”.
Prestiti alle imprese e inflazione
Negli ultimi dodici mesi, in Lombardia, il valore dei prestiti alle imprese
è diminuito dell’1,9%: la flessione interessa soprattutto le imprese di
piccola dimensione (-7,8%). La contrazione delle erogazioni riguarda
industria (-3,7%) e costruzioni (-4,5%), mentre nei servizi si riscontra una
sostanziale invarianza. Con riguardo ai tassi di interesse, negli ultimi
mesi si assiste a una parabola discendente. il tasso medio applicato ai
nuovi prestiti fino ad 1 milione di euro è diminuito ancora, portandosi al
5,07% (-0,91 punti in un anno); per i prestiti di importo superiore, invece,
il tasso medio si attesta al 4,15% (-1,15 punti in dodici mesi). Sul
territorio la quasi totalità delle province lombarde stanno risentendo della
situazione nel periodo settembre 2023-settembre 2024: Pavia (-9,7%), Varese
(-9,2%), Como (-7,6%%), Sondrio (-6,9%), Brescia (-4,7%), Bergamo (-4,1%),
Cremona (-3,9%), Mantova (-3,8%), Monza e Brianza (-3,4%), Lecco (-2,6%). Le
uniche in controtendenza sono Milano (+0,2%) e Lodi (+18,3%).
“I tassi di interesse calano lentamente ma il calo delle erogazioni sulla
micro e piccola impresa è stato nell’ultimo biennio molto rilevante –
conferma Binda -. E’ calata la domanda, ma anche le maglie del sistema
creditizio si sono ristrette. Il tema del rapporto tra banche e imprese del
territorio andrebbe affrontato con maggiore decisione”.
Anche l’inflazione appare sostanzialmente piatta: a dicembre 2024, in
Lombardia, si registra infatti un incremento dell’1% rispetto allo stesso
mese del 2023. Considerando l’intero 2024, si osserva una crescita dei
prezzi del +0,8%, in forte calo rispetto al 2023 (+5,5%). La sensibile
attenuazione dell’inflazione nel corso del 2024 in Lombardia risulta per lo
più imputabile alla marcata discesa dei prezzi dei beni energetici (-4,7%).
Sul fronte territoriale Milano fa registrare un +1,1%, Lecco +1%, Bergamo
+0,9%, Como +0,8%, Varese +0,8%, Mantova +0,7%, Lodi +0,6%, Brescia +0,5%,
Pavia +0,5%, Cremona +0,3%.
“La frenata dell’inflazione, specialmente dei beni energetici, costituisce
un elemento positivo, che quanto meno getta le premesse per una maggior
fiducia – conclude Bozzini -. Auspichiamo possa far bene agli investimenti.”

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