- Ore 15:30 Wall Street debole. Lane (Bce): tagli dei tassi misurati
- Ore 13:45 Il Ftse Mib recupera quota 36.500 ma resta in calo, petrolio Wti sotto 72 dollari
- Ore 12:40 Il Ftse Mib accentua le perdite, l’euro riconquista quota 1,041 dollari
- Ore 11:10 Il Ftse Mib resta in rosso con Prysmian e Iveco. L’indice Pmi finale dell’Eurozona torna sopra 50
- Ore 09:05 Ftse Mib negativo con gli industriali. Lo spread cala a 109
- Ore 08:00 Europa attesa in calo. Le sparate di Trump fanno volare l’oro
Il Ftse Mib chiude a 36.581 punti, in calo dello 0,4%. In fondo al listino Nexi, in ribasso del 3,1%, con Campari (-2,5%) e Iveco (-2,3%). Sul podio, invece, finiscono Inwit (+1,2%), Italgas (+1,1%) e Tim (+1,1%). Spread in calo a 109 punti.
In ordine sparso le altre borse europee con Londra (+0,4%), Francoforte (+0,4%) e Madrid (+1%) in rialzo, mentre Parigi cede lo 0,2%. Sul fronte macro, i dati di giornata hanno mostrato qualche segno di espansione in Europa con il Pmi composito in aumento a 50,2 punti a gennaio, mentre il Pmi servizi è sceso ai minimi da due mesi a 51,3. Debole Wall Street con i titoli tech che soffrono dopo i conti di Alphabet (Google).
Ritraccia il dollaro
Dopo giorni di rafforzamento, dovuto ai dazi annunciati da Donald Trump, il dollaro scende. L’euro chiude così in rialzo sul biglietto verde con il cambio a 1,0420. «Sebbene sia praticamente impossibile prevedere se e quali tariffe l’amministrazione Trump deciderà di implementare e quando lo farà, le recenti dinamiche dei tassi di cambio riflettono chiaramente il loro potenziale impatto», commenta Claudio Wewel, Fx strategist di J. Safra Sarasin. «Guardando alla prima guerra commerciale di Trump nel 2018-2019, osserviamo che le valute delle economie altamente integrate si sono deprezzate in modo significativo rispetto al dollaro. Ad esempio, l’euro e il renminbi si sono deprezzati di oltre il 6% ciascuno nell’arco di questi due anni, con due terzi spiegati dalle tariffe».
Ore 15:30 Wall Street debole. Lane (Bce): tagli dei tassi misurati
Wall Street apre debole. All’avvio dei mercati americani il Ftse Mib rimane sotto la parità, a quota 36.530 punti (-0,5%). Pesano i ribassi dei titoli industriali con Stm, la peggiore, che perde il 3,8% insieme a Ferrari (-1,9% dopo il rally del 4 febbraio, +8%), Campari (-1,9%) e Iveco (-1,8%). Brilla, invece, Tim (+1,1%) che guida il listino con Italgas (+1%) e Snam (+0,9%). Spread a 109 punti.
Philip Lane (Bce): tagli dei tassi misurati
Né troppo veloci né troppo lenti. I prossimi tagli dei tassi della Bce, secondo l’economista capo Philip Lane, dovranno essere misurati. Un allentamento troppo cauto potrebbe pesare sulla crescita – già debole – della zona euro, ma un’azione troppo rapida potrebbe ritardare il calo dell’inflazione. «L’equilibrio di queste considerazioni suggerisce che serve una via di mezzo», ha detto Lane a Washington. Gli investitori si aspettano che la Bce tagli i tassi almeno altre tre volte nel 2025, dato che le pressioni sui prezzi stanno svanendo e la crescita è asfittica.
Ore 15 Il Ftse Mib rimane in calo. Negli Usa scende il rendimento dei T-bond
Borse europee contrastate dopo la raffica di dati macro Usa (Dax +0,16%, Cac40 -0,22%, Ftse100 +0,32% e Ftse Mib -0,48% a 36.543 punti con Stm la peggiore, flette del 3% alle 15; giù anche Campari, Pirelli, Iveco, Stellantis e Prysmian). In base alle stime dell’Automatic Data Processor, a gennaio negli Stati Uniti è stato registrato un incremento dei posti di lavoro nel settore privato pari a 183.000 unità, oltre le attese del consenso degli economisti a 150.000 unità. Inoltre, il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ampliato a 98,43 miliardi di dollari a dicembre, rispetto ai 78,94 miliardi del mese precedente. Il dato ha superato la previsione del consenso a 96,8 miliardi.
Calano ancora i rendimenti dei titoli di Stato, effetto Trump
Infine, nella settimana al 31 gennaio l’indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti è aumentato del 2,2% dopo il calo precedente del 2%. Dopo questi dati macro, l’euro sale dello 0,65% a 1,040 dollari, mentre il rendimento del Treasury Usa 10 anni, complice il tumulto sui dazi di Trump, scende al 4,46% (quello del T-bond a 2 anni, che di solito si muove in base alle aspettative sui tassi di interesse della Federal Reserve, cala al 4,20%) e quello del Btp 10 anni al 3,45% (spread con il Bund a 108,8 punti base).
Ore 13:45 Il Ftse Mib recupera quota 36.500 ma resta in calo, petrolio Wti sotto 72 dollari
Non scemano le vendite sui mercati azionari europei. L’indice Ftse Mib cala dello 0,54% a 36.519 punti alle 13:45 (al segno positivo delle banche fa da contraltare quello negativo degli industriali) in attesa dell’avvio di Wall Street. Il prezzo del petrolio Brent cala dell’1,10% a 75,36 dollari al barile e quello del Wti dell’1% a 71,94 dollari al barile dopo che la Germania ha annunciato che continua a lavorare con i suoi partner globali per una soluzione a due Stati nel conflitto israelo-palestinese. Dichiarazioni che seguono i piani annunciati dal presidente Usa, Donald Trump, per l’acquisizione da parte degli Stati Uniti di Gaza, devastata dalla guerra.
Upb rivede al ribasso le stime sul pil italiano, lo spread scende a 108
Facendo riferimento al recente rincaro dei prezzi energetici e alle tensioni commerciali a causa dei dazi annunciati da Trump, l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) ha corretto al ribasso le proprie proiezioni sulla crescita italiana. La stima passa allo 0,7% per il 2024 dallo 0,8% previsto a fine ottobre, allo 0,8% per quest’anno e allo 0,9% per il 2026. «Per il 2025 si prevede una lieve accelerazione, allo 0,8%, con l’attività economica che dovrebbe rafforzarsi gradualmente nel corso dei trimestri grazie soprattutto alle componenti interne della domanda», sottolinea Upb. Lo spread Btp/Bund scende a 108,5 punti base.
Ore 12:40 Il Ftse Mib accentua le perdite, l’euro riconquista quota 1,041 dollari
Con i futures statunitensi in calo (-0,05% quello sul Dow Jones e -0,45% quello sull’S&P500), le borse europee, tranne Londra (+0,12%), flettono. Anche Milano (-0,61% a 36.496 punti alle 12:40 con Unipol, Fineco e Nexi tra i finanziari, Stellantis, Prysmian, Pirelli e Stm tra gli industriali in calo di oltre un punto percentuale), mentre si ragiona sul braccio di ferro commerciale ingaggiato da Donald Trump. L’euro rimbalza con forza: +0,69% a 1,041 dollari dopo i dati macro. Il recupero registrato dalle vendite al dettaglio a dicembre in Italia (+0,6% in valore, +0,8% in volume) «rappresenta un segnale positivo. Le cautele sull’interpretazione di questo rimbalzo dopo un bimestre difficile sono d’obbligo, atteso che la variazione tendenziale è molto esigua», ha sottolineato l’Ufficio Studi di Confcommercio.
D’altra parte, considerando le vendite a volume occorre precisare che, al netto delle naturali oscillazioni mensili, mentre il primo semestre del 2024 si è collocato al di sotto dei livelli di spesa del 2023 (-1,2%), il secondo semestre ha mostrato una variazione tendenziale di +0,3%. Invece, i prezzi alla produzione industriale dell’area euro sono aumentati dello 0,4% su base mensile a dicembre, dopo l’incremento rivisto dell’1,7% nel mese precedente, secondo Eurostat. Il dato è in linea con il consenso degli economisti. Su base annua, sono rimasti invariati, contro il calo dell’1,2% a novembre e quello atteso dello 0,1%.
Ore 11:10 Il Ftse Mib resta in rosso con Prysmian e Iveco. L’indice Pmi finale dell’Eurozona torna sopra 50
I mercati europei flettono (-0,69% a 36.466 punti l’indice Ftse Mib con Iveco, Prysmian e Ferrari sotto pressione) anche se l’economia dell’Eurozona ha aperto il 2025 registrando la prima espansione dallo scorso agosto. L’indice Pmi composito è salito al massimo degli ultimi cinque mesi a 50,2 punti a gennaio dai 49,6 di dicembre, in linea con le stime del mercato.
Invece, l’indice Pmi servizi ha toccato il minimo degli ultimi due mesi a 51,3 punti, in calo rispetto ai 51,6 del mese precedente e alla lettura iniziale di 51,4. «Il lento ritmo di crescita del settore dei servizi, evidente per quasi tutto lo scorso anno, è proseguito all’inizio del 2025», ha dichiarato Cyrus de la Rubia, chief economist di Hamburg Commercial Bank.
Lo spread Btp/Bund resta sotto 110 punti base dopo che Luis de Guindos, vicepresidente della Bce, ha assicurato che l’inflazione si sta avvicinando all’obiettivo del 2% e che la riduzione dei tassi dipenderà dai dati che confermeranno che l’inflazione sta convergendo verso tale obiettivo in modo sostenibile. «Siamo fiduciosi che ciò avverrà quest’anno, ma ci sono ancora diverse incertezze, in particolare per quanto riguarda la situazione geopolitica, di cui dobbiamo tenere conto», ha detto de Guindos, aggiungendo che stimare la minaccia delle politiche economiche del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per l’obiettivo di inflazione della Bce è più difficile rispetto al quantificare il loro impatto sulle prospettive di crescita dell’economia globale.
Ore 09:05 Ftse Mib negativo con gli industriali. Lo spread cala a 109
Borse europee caute in avvio di seduta. Francoforte perde lo 0,37%, Parigi lo 0,24%, Londra si limita a un +0,02% e Milano flette dello 0,41% a 36.570 punti. «Gli investitori vivono ancora una fase di profonda incertezza, specialmente dopo gli interventi verbali di Donald Trump, che hanno paventato l’eventualità del ritorno della guerra commerciale. I dazi statunitensi del 10% sulle importazioni cinesi sono entrati in vigore già ieri, provocando una risposta immediata da parte di Pechino, che ha immediatamente applicato tariffe sui prodotti Usa in alcuni settori sensibili», sottolinea Saverio Berlinzani, analista senior di ActivTrades. Detto ciò, «i mercati restano però, moderatamente ottimisti, e credono che, attraverso la diplomazia, si possano attutire gli effetti delle tariffe, sotto-pesandole rispetto a quanto annunciato inizialmente».
Il Btp 10 anni rende meno del 3,5%, focus sull’indice Wage tracker
Lo spread Btp/Bund scende a 109,15 punti base e il rendimento del Btp 10 anni al 3,46%. Nella scorsa seduta i Btp sono stati penalizzati da prese di profitto con gli operatori disorientati dalle incognite legate alle prossime scelte della Casa Bianca. La Bce pubblica l’aggiornamento dell’indice Wage tracker che monitora l’andamento dei salari nella zona euro, importante per la Banca Centrale Europea nel determinare con maggior precisione l’andamento dei prezzi. Quando lo ha lanciato lo scorso dicembre, la Bce ha previsto un rallentamento per la crescita dei salari negoziati nel 2025. Da monitorare nel pomeriggio anche l’intervento del capo economista della Bce, Philip Lane.
A Milano male gli industriali e Generali, deboli le banche. Citi premia Banca Mediolanum. Fincantieri vivace
Sul listino milanese Unicredit, che ha notificato al governo italiano l’offerta lanciata su Banco Bpm (+0,30% a 8,58 euro) in base alla normativa del golden power, arretra dello 0,13% a 44,55 euro. Giù dello 0,42% a 4,234 euro anche Intesa Sanpaolo (Barclays ha alzato il target price da 4,5 a 4,6 euro, rating overweight) che ha migliorato la previsione di utile 2025 a ben oltre 9 miliardi di euro, prevedendo ricavi in crescita e costi più bassi. L’ad, Carlo Messina, ha detto di non aver nessuna intenzione di partecipare ai movimenti di M&A nel mercato italiano. La banca ha valutato in passato una potenziale acquisizione di Generali (-0,91% a 30,67 euro; Goldman Sachs ha tagliato il rating da buy a neutral con un target price a 31 euro; Deutsche Bank ha alzato il target price da 26 a 28 euro, rating hold) e ha deciso di non farla, ha detto il ceo, escludendo qualsiasi ulteriore interesse per una partecipazione nel gruppo assicurativo. Così come non ci sono piani per rilevare la quota della società di pagamenti Mooney in mano a Enel (-0,40% a 6,88 euro).
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Limita le perdite Anima (-0,15% a 6,74 euro) che riunisce il cda sui conti preliminari 2024. E sempre nel settore del risparmio gestito Banca Mediolanum sale dello 0,84% a 13,16 euro con Citigroup che ha alzato il target price da 12,6 a 14,4 euro (rating buy). Premiati alla vigilia i conti di Ferrari, che storna del 2% a 439,5 euro, ma ha previsto ricavi e utili in crescita nel 2025. La Rossa presenterà il suo primo veicolo completamente elettrico in occasione del capital markets day previsto per il 9 ottobre. Invece, Stellantis, in calo dello 0,48% a 12,55 euro, ha nominato Fabio Catone al posto di Eric Laforge come responsabile del marchio Jeep in Europa con effetto immediato. Anne Abboud è la nuova responsabile della divisione Pro One. Anche altri industriali come Prysmian, Iveco, Pirelli ed Stm perdono oltre un punto percentuale.
- Leggi anche: Ferrari, gli utili 2024 salgono del 21%. Il 9 ottobre sarà svelata la prima Rossa elettrica a Maranello
Meglio Fincantieri con un +2,54% a 7,76 euro dopo aver ricevuto un ordine per quattro nuove maxi navi da crociera. La società non ha reso noto quanto vale questo contratto, ma si parla di una commessa «molto importante». Mf-Milano Finanza ha anticipato quanto vale.
Infine, tra i titoli minori, occhio a Comal (+0,41% a 4,84 euro) dopo che la Consob ha disposto il riavvio dei termini istruttori per l’approvazione del documento dell’opa sulla società lanciata da Duferco. Scadranno il 13 febbraio.
Ore 08:00 Europa attesa in calo. Le sparate di Trump fanno volare l’oro
Borse europee attese in calo (-0,44% il future sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta. Anche i futures statunitensi scendono (-0,26% quello sul Dow Jones e -0,52% quello sull’S&P500) dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto martedì di non avere fretta di parlare con il presidente cinese, Xi Jinping, per cercare di disinnescare una nuova guerra commerciale tra le due maggiori economie mondiali, scatenata dai suoi dazi del 10% su tutte le importazioni cinesi.
Trump non ha fretta di parlare con il presidente cinese, Xi Jinping
La Cina ha imposto tariffe mirate sulle importazioni statunitensi e ha messo in guardia diverse aziende, tra cui Google, da possibili sanzioni. Un colloquio tra Xi e Trump è considerato fondamentale per un potenziale alleggerimento o ritardo dei dazi, come è successo dopo i colloqui con i leader messicano e canadese lunedì. Intanto gli Usa stanno discutendo se aggiungere i rivenditori cinesi di e-commerce Shein e Temu all’elenco del Dipartimento della Sicurezza Nazionale sul lavoro forzato. Entrambe le aziende hanno negato il ricorso al lavoro forzato.
Nuovo massimo storico per l’oro
Di riflesso è aumentata la domanda di beni rifugio, come l’oro che ha aggiornato il massimo storico a 2.858,27 dollari l’oncia, mentre i future sull’oro si apprezzano dello 0,39% a 2.886 dollari l’oncia, complice anche la proposta di Trump di un controllo statunitense sulla Striscia di Gaza a lungo termine. Durante la conferenza alla Casa Bianca con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il presidente americano ha dichiarato che gli Stati Uniti «prenderanno il controllo» della Striscia di Gaza, livelleranno il territorio e lo ricostruiranno: «diventerà la rivière del Medio Oriente». Ha, inoltre, ribadito la sua proposta di trasferire i palestinesi da Gaza verso gli Stati vicini. Queste dichiarazioni prive di dettagli, ma potenzialmente in grado di sconvolgere decenni di politica statunitense in Medio Oriente, hanno suscitato forti critiche da parte dei leader palestinesi e dei paesi arabi. E questo ha alimentato le preoccupazioni per un aumento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
Aumentano le tensioni in Medio Oriente, ma il petrolio cala
Nonostante questo, i prezzi del petrolio flettono (Wti -0,06% a 72,66 dollari e Brent -0,17% a 76,07 dollari a barile) in attesa del dato sulle scorte settimanali Usa alle 16:30 (precedente: +3,7 milioni di barili). I prezzi del greggio sono stati appesantiti dai dazi cinesi sulle importazioni di petrolio statunitense, ma hanno trovato sostegno nelle notizie che Trump ha ripristinato la sua campagna di massima pressione sull’Iran nel tentativo di portare a zero le esportazioni di petrolio iraniano.
Euro in ripresa in attesa di una raffica di dati macro
L’euro recupera lo 0,43% a 1,038 dollari in attesa alle 08:45 del dato sulla produzione industriale a dicembre della Francia (precedente: +0,2% mese su mese), alle 10 il Pmi servizi a gennaio finale dell’Eurozona (preliminare: 51,4 punti), il Pmi composito a gennaio finale (preliminare: 50,2 punti). Alla stessa ora sono previste le vendite al dettaglio a dicembre dell’Italia (precedente: +1,1% anno su anno), alle 11 i prezzi alla produzione a dicembre dell’Eurozona (precedente: -1,2% anno su anno). Per poi passare alle 13 all’indice settimanale sulle richieste di mutui negli Stati Uniti (precedente: -2%), alle 14:15 alla stima Adp a gennaio (precedente: +122.000 unità), alle 14:30 alla bilancia commerciale a dicembre (precedente: -78,2 miliardi di dollari), alle 15:45 al Pmi servizi a gennaio finale (preliminare: 52,8 punti) e alle 16 all’indice Ism non manifatturiero a gennaio (precedente: 54 punti).
A Milano occhio a Unicredit, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Generali, Anima, Ferrari, Enel, Stellantis, Fincantieri e Comal
Sul listino milanese attenzione a Unicredit, che ha notificato al governo italiano l’offerta lanciata su Banco Bpm in base alla normativa del golden power, e a Intesa Sanpaolo che ha migliorato la previsione di utile 2025 a ben oltre 9 miliardi di euro, prevedendo ricavi in crescita e costi più bassi. L’ad, Carlo Messina, ha detto di non aver nessuna intenzione di partecipare ai movimenti di M&A nel mercato italiano. La banca ha valutato in passato una potenziale acquisizione di Generali e ha deciso di non farla, ha detto il ceo, escludendo qualsiasi ulteriore interesse per una partecipazione nel gruppo assicurativo. Così come non ci sono piani per rilevare la quota della società di pagamenti Mooney in mano a Enel.
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Da monitorare anche Anima che riunisce il cda sui conti preliminari 2024. Premiati quelli di Ferrari che ha previsto ricavi e utili in crescita nel 2025. La Rossa presenterà il suo primo veicolo completamente elettrico in occasione del capital markets day previsto per il 9 ottobre. Invece, Stellantis ha nominato Fabio Catone al posto di Eric Laforge come responsabile del marchio Jeep in Europa con effetto immediato. Anne Abboud è la nuova responsabile della divisione Pro One.
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Invece, Fincantieri ha ricevuto un ordine per quattro nuove maxi navi da crociera. La società non ha reso noto quanto vale questo contratto, ma si parla di una commessa «molto importante». Mf-Milano Finanza ha anticipato quanto vale.
Infine, tra i titoli minori, occhio a Comal dopo che la Consob ha disposto il riavvio dei termini istruttori per l’approvazione del documento dell’opa sulla società lanciata da Duferco. Scadranno il 13 febbraio. (riproduzione riservata)
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