ricavi turistici più che raddoppiati negli ultimi 10 anni

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Saldo positivo per l’industria turistica dell’Egitto che nell’ultimo decennio ha più che raddoppiato i ricavi, che sono saliti dai 7,2 miliardi di dollari del 2014 ai 15,3 miliardi del 2024.

Secondo i più recenti dati diffusi dall’Egyptian Cabinet’s Media Center, il numero di visitatori internazionali ha registrato un aumento altrettanto significativo, passando da 9,9 milioni di turisti nel 2014 a 15,8 milioni nel 2024, per una crescita del +59,6%.

Numeri che spianano la strada della destinazione verso il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di attrarre 30 milioni di turisti entro il 2032, posizionandosi come destinazione turistica leader a livello mondiale.

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Nell’ambito della strategia nazionale per il turismo, l’Egitto ha introdotto diversi incentivi agli investimenti per stimolare il settore, e per ottimizzare le opportunità di investimento, il governo sta lavorando alla creazione di una Banca delle opportunità di investimento, che rilascerà una mappa completa degli investimenti nel settore. Questa iniziativa mira a promuovere le opportunità di investimento sia a livello locale che internazionale, garantendo una crescita sostenibile del settore. A gennaio 2025, erano già state elencate 156 opportunità di investimento nel settore turistico.

Prosegue, nel frattempo, l’impegno volto a diversificare l’offerta turistica egiziana, per attrarre un target più ampio di viaggiatori. Una delle aree principali di interesse è quella legata al Nilo, con progetti per aumentare la capacità alberghiera fino a 25.000 camere entro il 2030.


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Con molti esemplari di questo modello già prodotti, la Boeing è impegnata nel processo di certificazione, gestito dalla Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti.

I voli di prova del velivolo che mira a rivoluzionare il mercato sono iniziati a luglio dell’anno scorso, una pietra miliare se si considera che i lavori sul suo sviluppo sono iniziati nel 2013.  

Il 777X, che ha ricevuto centinaia di ordini, sarà il più grande aereo passeggeri bimotore del mondo. Si distingue per la sua enorme apertura alare di 71,1 metri e per la sua autonomia fino a 17.220 chilometri.

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Secondo i più recenti dati diffusi dall’Egyptian Cabinet’s Media Center, il numero di visitatori internazionali ha registrato un aumento altrettanto significativo, passando da 9,9 milioni di turisti nel 2014 a 15,8 milioni nel 2024, per una crescita del +59,6%.

Numeri che spianano la strada della destinazione verso il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di attrarre 30 milioni di turisti entro il 2032, posizionandosi come destinazione turistica leader a livello mondiale.

Nell’ambito della strategia nazionale per il turismo, l’Egitto ha introdotto diversi incentivi agli investimenti per stimolare il settore, e per ottimizzare le opportunità di investimento, il governo sta lavorando alla creazione di una Banca delle opportunità di investimento, che rilascerà una mappa completa degli investimenti nel settore. Questa iniziativa mira a promuovere le opportunità di investimento sia a livello locale che internazionale, garantendo una crescita sostenibile del settore. A gennaio 2025, erano già state elencate 156 opportunità di investimento nel settore turistico.

Prosegue, nel frattempo, l’impegno volto a diversificare l’offerta turistica egiziana, per attrarre un target più ampio di viaggiatori. Una delle aree principali di interesse è quella legata al Nilo, con progetti per aumentare la capacità alberghiera fino a 25.000 camere entro il 2030.
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Nel dettaglio, per quanto riguarda l’aeroporto Karol Wojtyla di Bari i passeggeri, totale tra arrivi e partenze, sono stati 419.576, pari al + 15,1% rispetto ai 364.437 del 2024. Il traffico di linea nazionale ha registrato un incremento dell’8,7%, mentre i 183.214 passeggeri di linea internazionale hanno determinato una crescita del 23,6% rispetto ai 148.201 passeggeri dello scorso anno.

L’aeroporto del Salento di Brindisi ha registrato 168.229 passeggeri, il +7,3% rispetto ai 156.816 di gennaio 2024. Se il traffico di linea nazionale, con 146.287 passeggeri, tra arrivi e partenze, ha registrato un + 5,8% rispetto allo scorso anno, il traffico di linea internazionale, con 20.921 passeggeri, si è attestato a un +16,4% rispetto a gennaio 2024.

Più che raddoppiati, infine, i passeggeri in arrivo e partenza dal “Gino Lisa” di Foggia: erano stati 2.555 nel gennaio 2024, sono stati 6.496 nel mese di gennaio 2025, pari al +154,2%.

 
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[post_content] => Nell’ultimo triennio, sono state 409 le sentenze digitali nel settore turistico italiano per un valore complessivo delle controversie pari a circa 45 milioni di euro. In altri termini, la conflittualità media per singola sentenza risulta pari a oltre 109 mila euro.

Emerge da uno studio dell’istituto di ricerca Demoskopika che ha analizzato le sentenze tributarie di merito digitali per regione nel triennio 2022-2024 rilevati dalla banca dati della giurisprudenza tributaria del ministero dell’Economia e delle Finanze aggiornate al 30 settembre 2024.

Circa il 36,2% dei giudizi ha avuto un esito favorevole al contribuente, mentre il 34,2% è stato favorevole all’ufficio; il restante 29,6% rientra in altre tipologie di esiti processuali. Secondo il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, “è fondamentale un’azione coordinata tra istituzioni a tutti i livelli per ridurre il contenzioso e garantire maggiore competitività al settore turistico”.
Regione per regione
A livello regionale emerge un quadro piuttosto variegato: Lazio, Sicilia e Puglia, con 189 controversie e un valore del contenzioso tributario pari a 25 milioni di euro, si caratterizzano quali sistemi turistici “più litigiosi”.

Sul versante opposto i meno avvezzi al contenzioso risultano Umbria, Basilicata e Valle d’Aosta totalizzando, nell’arco temporale individuato, 6 controversie per un valore complessivo pari a poco più di 246mila euro. Infine, un’ultima curiosità: in Molise, con oltre 343mila euro, il valore medio più alto per controversia, seguito da Puglia (261mila euro) e Lombardia (175mila euro).

In particolare: Lazio con 82 controversie per un valore pari a 10,8 milioni di euro, Sicilia con 73 contenziosi per un valore pari a 5,3 milioni e Puglia con 34 contenziosi per 8,9 milioni.

Più che significativi, inoltre, i posizionamenti nella classifica della litigiosità turistica anche per altri cinque sistemi locali: Campania con 40 contenziosi per un valore pari a 3,7 milioni di euro, Lombardia con 28 contenziosi per 4,9 milioni, Emilia-Romagna con 24 contenziosi per un valore pari a 1,5 milioni, Veneto con 22 contenziosi per 1,6 milioni e Sardegna con 18 contenziosi per 1,4 milioni.

Sul versante opposto, a collocarsi nelle ultime posizioni del ranking del contenzioso turistico italiano, cinque sistemi locali: Umbria con 2 contenziosi per un valore di appena 3mila euro, Valle d’Aosta con 2 contenziosi per un valore pari a 117mila euro, Basilicata con 2 contenziosi per un valore pari a 126mila euro, Friuli Venezia Giulia con 3 contenziosi per 372mila euro e, infine, Trentino Alto Adige con 4 contenziosi per 493mila euro.
 
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[post_content] => Ita e Lufthansa. «Una giornata storica per l’aviazione civile italiana ed europea». Così Sandro Pappalardo, presidente di Ita Airways, ha aperto la conferenza stampa di oggi dedicata al completamento delle operazioni che hanno portato la compagnia a entrare ufficialmente nel Gruppo Lufthansa. Un’occasione per illustrare le prime novità commerciali frutto di questa sinergia.

«Questo è un momento molto importante per Ita – continua Pappalardo -. Gode di ottima salute e grazie all’entrata nel gruppo Lufthansa si aprono nuovi scenari». Accanto a Pappalardo, sul palco della sala conferenze della sede Ita Airways a Roma Fiumicino, siedono Carsten Spohr, ceo di Deutsche Lufthansa AG, e di Joerg Eberhart, amministratore delegato di ITA. Entrambi esprimono grande fiducia nell’alleanza, prevedendo una crescita strutturata, step by step.

«Con la nostra esperienza sappiamo che l’integrazione a cui ci prepariamo è complessa, ma vi posso dire che ottimismo ed energia positiva ci stanno guidando e che ne faremo un successo in breve tempo  – spiega Spohr -. Da quest’anno Ita avrà un impatto positivo su Lufthansa. Crediamo molto nel suo potenziale e nella forza dell’Italia, nel suo mercato del turismo, nelle sue persone. Crediamo fortemente in questa visione condivisa e siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo di successo nella storia dell’aviazione europea».

Eberhart ha confermato che il piano strategico della compagnia è già in fase avanzata: «Stiamo lavorando sul business plan e sul budget. Prevediamo che il 2025 sarà un anno di consolidamento, con capacità flotta sui 100 aeromobili, e che la crescita avverrà nel 2026-2027, soprattutto sul lungo raggio, creando nuove opportunità di occupazione».

Secondo Carsten Spohr, «ci vorranno 18 mesi per raggiungere una piena sinergia tra ITA e Lufthansa. Abbiamo investito in questa compagnia per avere dei ritorni e il 2027 sarà il primo anno in cui avremo accesso a tutte le sinergie e in cui vedremo i massimi benefici di questa integrazione».
Obiettivo breakeven sostenibile
Il primo obiettivo da raggiungere è quello di un ‘breakeven sostenibile’, vale a dire il pareggio tra ricavi e uscite che non tenga conto di fluttuazioni di mercato, come ad esempio per il Giubileo, ma sia il risultato di un consolidamento sano delle attività. «Speriamo di raggiungerlo quest’anno,  per iniziare con la crescita il prossimo», spiega Spohr, mettendo in chiaro che «solo da quel momento verranno affrontati più concretamente i temi portati avanti anche in queste settimane dai sindacati».

Per il 2025 non sono previste nuove assunzioni, «se non qualche sostituzione dei pensionamenti – ha ribadito il ceo -. Il bacino dell’ex Alitalia è ricco di professionalità e competenze importanti e verranno presi in considerazione gli ex dipendenti in cassa integrazione, ma solo dal 2026 al 2028».
L’uscita da SkyTeam
Tra le novità, anche l’uscita di ITA Airways dall’alleanza SkyTeam, con una fase di transizione che terminerà il 30 aprile 2025 appannaggio dell’entrata in Star Alliance. La compagnia assicurerà la continuità dei servizi per i clienti e continuerà a collaborare con alcune compagnie dell’alleanza tramite accordi bilaterali. Da metà 2025, inizierà la transizione verso Star Alliance, con l’accesso progressivo ai servizi Lufthansa e dei partner. «Vogliamo che Roma diventi un punto di riferimento per Star Alliance nel sud Europa – spiega Spohr – . Ci sono ancora alcuni passaggi tecnici da affrontare, ma la rotta è tracciata».
L’importanza di Fiumicino
Il gruppo Lufthansa punterà molto sull’aeroporto di Roma Fiumicino, destinato a diventare un hub centrale per i voli intercontinentali, rafforzando il network tra Europa, America e Asia. «Siamo contentissimi di avere come hub Fiumicino, perché lavora benissimo – sottolinea Eberhart -, hanno vinto molti premi, per velocità, sicurezza, qualità dell’offerta: per noi è un ottimo standard.  Quest’anno hanno già raggiunto il numero dei passeggeri che era previsto per il 2028, quindi l’incremento è stato molto più veloce del previsto e potrebbero anticipare alcuni investimenti che permetteranno la scalabilità di questo aeroporto».

Un’altra delle principali novità annunciate è la partnership tra il programma fedeltà Volare di ITA Airways e Miles&More del Gruppo Lufthansa. Grazie a questo accordo, i 2,7 milioni di soci Volare potranno accumulare e utilizzare punti anche sui voli Lufthansa, SWISS, Austrian Airlines e Brussels Airlines, mentre i 36 milioni di membri di Miles&More potranno fare lo stesso sui voli ITA Airways.
Piccole rivoluzioni
A partire dalla stagione Iata 2025, prevista per il 30 marzo 2025, Ita Airways garantirà l’accesso a circa 130 lounge del Gruppo Lufthansa ai propri passeggeri, mentre quelli delle compagnie del Gruppo Lufthansa potranno usufruire delle lounge di Ita Airways.

L’integrazione operativa con Lufthansa prevederà inoltre il trasferimento delle operazioni di Ita Airways nei terminal del Gruppo Lufthansa a Francoforte e Monaco, semplificando così i collegamenti per i passeggeri. Parallelamente, verranno avviati accordi di codeshare, che estenderanno il network Ita a circa 250 destinazioni, migliorando la distribuzione delle frequenze e delle connessioni tra gli hub del Gruppo Lufthansa e gli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate.

Lufthansa e Ita stanno inoltre investendo nella digitalizzazione dei servizi per i passeggeri. Oltre 150 milioni di passeggeri potranno selezionare la compagnia di viaggio preferita e gestire le proprie prenotazioni con maggiore facilità grazie a un’app dedicata.
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[post_content] => Grande exploit della destinazione Cina firmata Mistral Tour, che nel 2024 ha visto le prenotazioni raddoppiare rispetto all’anno precedente. L’obiettivo in vista è ora quello di tornare ai volumi pre-Covid entro la fine del 2025. “Dopo quattro anni di stop a causa della pandemia – spiega l’a.d. del to di casa Quality Group, Michele Serra – la Cina sta vivendo un periodo di nuovo slancio turistico, ripresentandosi sulla scena internazionale con località e temi di viaggio inediti, al pari di infrastrutture e gestione dell’offerta rivoluzionate. Il venir meno dei flussi internazionali, oltre che interni, ha reso evidente al Paese l’importanza del turismo come volano economico, ma anche come veicolo di soft power della propria immagine, spingendo a implementare un provvedimento sino a poco tempo fa impensabile: a partire dallo scorso 30 novembre e sino al 31 dicembre 2025, i cittadini italiani in possesso di passaporto ordinario possono viaggiare in Cina senza visto d’ingresso sia per affari, sia per turismo, sia per visite a familiari e amici, ma anche per transito, con una permanenza massima di 30 giorni”.

Estesa a 38 nazionalità, la visa-free policy risponde perfettamente alla crescita di domanda che il Paese continua a registrare. A gennaio l’amministrazione nazionale dell’Immigrazione ha confermato un flusso di 64,8 milioni di visitatori internazionali nel 2024, in crescita dell’82,9% rispetto alla stagione precedente. Largo merito è stato riconosciuto proprio alle nuove politiche riguardanti il visto (di esse hanno usufruito 20,11 milioni di visitatori stranieri), ma anche all’implementazione di sistemi di pagamento senza contanti in riferimento alle piattaforme nazionali Alipay e WeChatPay, così come dei sistemi di traduzione simultanea per offrire al viaggiatore la massima libertà sul posto.

Oltre a Fenghuang, le montagne di Avatar, Chengdu “dove ballano i panda” e la Pingyao dei tagliatori di carta, da marzo 2025, Mistral Tour potenzia quindi la propria offerta sulla Cina, inserendo a catalogo anche il Guizhou, provincia di minoranze etniche a nord del Vietnam capaci di costruire spettacolari ponti del vento e della pioggia (Cina d’autore. Il Guizhou, 13 giorni). Salgono dunque a 12 le proposte dei tour di gruppo e a dieci quelle dei tour individuali, con programmi compresi sempre fra i nove e i 17 giorni massimo, nei quali viene riservato crescente spazio agli aspetti culturali che meglio caratterizzano la classicità cinese: dalla vita dei vicoli di quartiere, gli hutong, agli spettacoli del teatro popolare, dalla visita delle abitazioni tradizionali alle lezioni di tai-chi, arrivando alla scoperta dei locali di maggior tendenza.

“Un’ulteriore novità che lanceremo nel corso dell’anno – conclude Serra – riguarda il servizio di concierge, pensato per accompagnare passo a passo il nostro ospite durante la scoperta del Paese: che si tratti di prenotazioni al volo di ristoranti, auto, musei o biglietti, i servizi potranno essere pagati direttamente tramite Alipay e messi a disposizione su telefonino mediante la generazione di codici Qr code”.
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Secondo0 le osservazioni di Confcommercio sono 8 milioni gli italiani, in questo primo trimestre dell’anno, che effettuano una vacanza sulla neve, dato leggermente in calo rispetto al 2024 a causa principalmente di una programmazione più tardiva, tendenza che si è consolidata in questi ultimi anni.

Si tratta di spostamenti “mordi e fuggi” con una durata massima di 4-5 giorni. Solo il 10% di chi prevede di fare una vacanza in montagna ha programmato la classica settimana bianca. La spesa media pro-capite è intorno ai 380 euro.

Tra chi sceglie la montagna, 8 italiani su 10 preferiscono le mete italiane: Trentino e Alto Adige le più gettonate, seguite da Valle d’Aosta e Piemonte, mentre la Lombardia perde attrattività. C’è però un 9% di amanti della neve oltre confine, soprattutto sui crinali alpini di Svizzera, Austria e Francia, mentre il 7% degli intervistati è intenzionato a trascorrere periodi di vacanza sia sulle montagne italiane che di altri Paesi (+4% rispetto al 2024).
Riposo e escursioni
Le vacanze sulla neve sono innanzitutto viaggi di coppia (64%) o di famiglia (40%), trascorsi in alberghi, ma anche in soluzioni ricettive tipiche del contesto montano come baite, chalet e rifugi, che conquistano il 14% delle preferenze. Solo un terzo di chi va in montagna intende praticare sport invernali, prevalentemente sci.

La maggior parte delle persone ha come obiettivo il riposo (51%), le escursioni naturalistiche (46%), le degustazioni enogastronomiche (29%) e il relax in Spa e centri benessere (25%). Questa tendenza ha profondamente modificato, negli anni, le caratteristiche dell’offerta di servizi turistici in montagna, rendendo i flussi meno dipendenti dalle condizioni dell’innevamento, un’incognita sempre più rilevante e difficile da controllare
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[post_content] => E’ partita a gennaio la nuova campagna di selezione con cui CartOrange mira ad accogliere 50 nuovi talenti entro la fine del 2025. In totale la compagnia punta a mettere in campo oltre 450 professionisti. Dopo l’update del sito consulentediviaggio.it a fine dicembre 2024, candidarsi è ancora più semplice: oggi la piattaforma presenta due percorsi per offrire possibilità di inserimento a qualsiasi livello di specializzazione. Indipendentemente dall’esperienza del candidato (aspirante o esperto), la capacità di fornire servizi personalizzati costituisce il primo e fondamentale requisito, con l’obiettivo di coniugare alle proprie capacità organizzative l’utilizzo delle tecnologie digitali più avanzate.

“L’elemento distintivo della nostra organizzazione risiede nella capacità di valorizzare qualsiasi tipo di talento – spiega Silvia Poli, hr manager di CartOrange -, tanto più in questi anni di rapide innovazioni, rispetto alle quali appare indispensabile acquisire idee, metodologie e capacità relazionali provenienti da ogni ambito del mercato. Diversità, infatti, è anche e soprattutto ciò che fa la differenza, ragion per cui il nostro consulente di viaggio viene messo in condizione di sviluppare competenze a seconda delle proprie capacità, senza mai forzare la specializzazione in schemi predefiniti. L’anzianità professionale media del 70% dei nostri consulenti è superiore ai dieci anni, a testimonianza delle opportunità di cui beneficiare entrando da noi”.

Attraverso CartOrange Academy, in particolare, l’iter di professionalizzazione si trasforma in formazione permanente. Se una quota associativa una tantum consente a quanti iniziano la carriera di agenti di abilitare un ampio pacchetto di servizi utili alla professionalizzazione, con sgravio delle funzioni di back-office amministrativo e disponibilità di travel coach dedicato, all’agente di viaggio non è richiesta fee alcuna, proprio per incentivare l’integrazione nella rete di consulenti con competenze ed esperienze esclusive sviluppate in anni di impegno sul campo. Entrambi, in ogni caso, possono godere del supporto di 45 collaboratori attivi nelle sedi di Milano e Firenze, nonché di beneficiare della forza del brand CartOrange, di un tour operator interno e di spazi di co-working adatti per incontri faccia a faccia, eventi speciali, o anche per lavorare con i colleghi. Con pochi clic, inoltre, CartOrange consente di creare preventivi digitali facilmente condivisibili su qualsiasi dispositivo, ma anche documentazione elettronica per la massima trasparenza.  Da segnalare infine anche il programma di incentivi e un’originale gamification aziendale.

“Aspetto distintivo della proposta di reclutamento si conferma la copertura previdenziale – conclude Silvia Poli – dal momento che include i due terzi dei contributi Inps a carico di CartOrange. Questo rappresenta un notevole vantaggio per chi intraprende la strada del lavoro autonomo, poiché il consulente può godere dei ricavi delle vendite, tanto quanto di una copertura previdenziale a lungo termine”.

 

 
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[post_content] => Cresce ancora il fatturato del gruppo Alpitour, che nell’anno finanziario chiuso lo scorso 31 ottobre ha registrato ricavi per circa 2,1 miliardi di euro, per un più 7% rispetto all’esercizio precedente. Si mantengono invece sostanzialmente stabili i margini operativi lordi attorno (ebitda) ai 138,2 milioni, contro i 140,9 del 2022-23. Il cda della compagnia ha approvato il bilancio lo scorso 29 gennaio evidenziando anche le ingenti consistenze patrimoniali del gruppo, stimabili in oltre 900 milioni a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 ottobre 2024 di circa 212 milioni. Il documento sottolinea inoltre la sostanziale strutturalità del livello di redditività raggiunta da Alpitour e le promettenti prospettive economiche e finanziarie per il futuro, con l’anno in corso attualmente a +15%%+20% nei vari segmenti di attività.

In tale contesto, bene  bene è andata anche la divisione tour operating con un fatturato disaggregato pari a 1,426 miliardi di euro, in crescita di poco meno di 100 milioni. «In senso relativo siamo persino più contenti che a fine 2023, un anno che già avevamo definito allora mirabilis tanto era stato eccezionale – commenta il general manager tour operating, Pier Ezhaya -. Bisogna infatti tener conto che, oltre alle oscillazioni della domanda, abbiamo pure dovuto far fronte a una perdita di redditività di circa 30 milioni, nel solo tour operating, dovuta agli effetti della crisi mediorientale su una destinazione core come l’Egitto, difficilmente sostituibile per competitività, capacità e lunghezza delle stagionalità».

A far ben sperare anche per il futuro è quindi l’inversione di tendenza che Alpitour sta registrando sulla meta nordafricana già a partire dagli ultimi mesi del 2024: «Non siamo ancora sui livelli di due anni fa, diciamo che ci troviamo a metà strada, però è un dato che non può che far piacere a chiunque si occupi di tour operating». Certo, il contesto rimane sfidante: «La domanda turistica continua fortunatamente a essere sostenuta, ma noi abbiamo l’assoluta necessità di allargare la gamma di prodotto. La nostra industria è infatti endemicamente fragile, esposta come nessun altro comparto ai fattori esogeni. Senza dimenticare i segnali di moderata decrescita che arrivano dalla grande distribuzione, da sempre anticipatori delle tendenze future dell’intera economia nazionale».

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Il cda della compagnia ha approvato il bilancio lo scorso 29 gennaio evidenziando anche le ingenti consistenze patrimoniali del gruppo, stimabili in oltre 900 milioni a fronte di una posizione finanziaria netta al 31 ottobre 2024 di circa 212 milioni. Il documento sottolinea inoltre la sostanziale strutturalità del livello di redditività raggiunta da Alpitour e le promettenti prospettive economiche e finanziarie per il futuro, con l’anno in corso attualmente a +15%%+20% nei vari segmenti di attività.\r\n\r\nIn tale contesto, bene  bene è andata anche la divisione tour operating con un fatturato disaggregato pari a 1,426 miliardi di euro, in crescita di poco meno di 100 milioni. «In senso relativo siamo persino più contenti che a fine 2023, un anno che già avevamo definito allora mirabilis tanto era stato eccezionale – commenta il general manager tour operating, Pier Ezhaya -. Bisogna infatti tener conto che, oltre alle oscillazioni della domanda, abbiamo pure dovuto far fronte a una perdita di redditività di circa 30 milioni, nel solo tour operating, dovuta agli effetti della crisi mediorientale su una destinazione core come l’Egitto, difficilmente sostituibile per competitività, capacità e lunghezza delle stagionalità».\r\n\r\nA far ben sperare anche per il futuro è quindi l’inversione di tendenza che Alpitour sta registrando sulla meta nordafricana già a partire dagli ultimi mesi del 2024: «Non siamo ancora sui livelli di due anni fa, diciamo che ci troviamo a metà strada, però è un dato che non può che far piacere a chiunque si occupi di tour operating». Certo, il contesto rimane sfidante: «La domanda turistica continua fortunatamente a essere sostenuta, ma noi abbiamo l’assoluta necessità di allargare la gamma di prodotto. La nostra industria è infatti endemicamente fragile, esposta come nessun altro comparto ai fattori esogeni. Senza dimenticare i segnali di moderata decrescita che arrivano dalla grande distribuzione, da sempre anticipatori delle tendenze future dell’intera economia nazionale».\r\n\r\nPer il 2025 l’aspettativa è quindi che il mercato segua un andamento simile a quello dell’anno scorso: molto advance booking e last minute, con un certo appiattimento nel mezzo. Sul fronte prezzi, mentre le tariffe del volato dovrebbero stabilizzarsi, Ezhaya prevede un certo rincaro degli hotel, sospinto soprattutto dalla domanda internazionale e dall’aumento dei costi dei fattori produttivi\r\n\r\n “,”post_title”:”Cresce ancora il fatturato Alpitour. Marginalità stabili. Ezhaya: bene il to”,”post_date”:”2025-01-31T12:14:53+00:00″,”category”:[“tour_operator”],”category_name”:[“Tour Operator”],”post_tag”:[“in-evidenza”],”post_tag_name”:[“In evidenza”]},”sort”:[1738325693000]}]}}


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