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Tassi in calo e AI spingeranno il mercato. In Italia crescita record delle operazioni strategiche. La view di Bain & Company
Ci siamo: il mercato globale delle fusioni e acquisizioni è pronto a ingranare la quinta. Dopo tre anni in chiaroscuro, gravati da tassi elevati e sfide normative, il 2025 segnerà la svolta e aprirà la strada a una ripresa significativa. Offrendo nuove opportunità ad aziende e investitori. Ne sono convinti gli esperti di Bain & Company, che nel settimo “Global M&A Report” sottolineano come i venti contrari vadano ormai attenuandosi, mentre diversi driver si stanno rafforzando, a partire dall’innovazione tecnologica. In questo circolo virtuoso, l’Europa registrerà una crescita considerevole, con l’Italia in prima linea.
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2024 in ripresa
Intanto il 2024 passa in archivio nel segno della ripresa. A far da traino è stato anche l’incremento delle operazioni da parte degli investitori finanziari (+34%), favorito dal calo dei tassi di interesse. Il valore totale delle operazioni M&A a livello globale ha infatti raggiunto i 3.600 miliardi di dollari, segnando una crescita del 13% rispetto al 2023, mentre il numero delle operazioni è aumentato del 9%.
I driver della ripartenza
Già negli scorsi dodici mesi hanno iniziato a intravedersi alcuni fattori che stanno contribuendo alla ripresa del mercato. Primo tra tutti un riallineamento strategico. Molte aziende stanno infatti rivedendo le proprie strategie e accumulando asset da vendere. Per gli esperti, poi, anche i nuovi scenari politici in USA ed Europa stanno favorendo le operazioni di M&A, mentre un importante traino è rappresentato dall’innovazione tecnologica: l’AI generativa e l’automazione spingono infatti le aziende a cercare nuove opportunità per restare competitive.
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Europa in crescita
Nei Paesi Emea, il valore delle operazioni di M&A strategiche ha registrato una crescita robusta, superando quello delle Americhe, ma restando comunque inferiore rispetto all’area Apac. Nel 2024, il valore complessivo della regione ha raggiunto i 595 miliardi di dollari, segnando un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. Il numero di operazioni superiori ai 30 milioni di dollari si è attestato intorno a quota mille, con un aumento dell’8%.
Italia con il turbo
Tra le migliori performance, spicca quella dell’Italia che ha registrato una crescita record: il valore dei deal strategici nel nostro Paese ha raggiunto i 55 miliardi di dollari, mettendo a segno un allungo del 171% su base annua, mentre il numero di operazioni oltre i 30 milioni di dollari è schizzato del 32%. Tra i settori più dinamici: energia e risorse naturali, servizi finanziari e telecomunicazioni. Il valore delle operazioni strategiche in uscita è invece diminuito del 10% su base annua, attestandosi a 15 miliardi di dollari, con un calo del 3% nel volume delle operazioni sopra i 30 milioni. I settori leader per valore delle operazioni in uscita sono stati advanced manufacturing & services (+307%) e tech (+179%).
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Le operazioni di M&A più rilevanti che hanno visto l’Italia protagonista lo scorso anno sono state quella tra Italgas e 2i Rete Gas del valore di 5,8 miliardi di dollari, quella nel settore finanziario che coinvolge UniCredit e Banco BPM per 10,5 miliardi di dollari e l’acquisizione di Vodafone da parte di Swisscom per 8,7 miliardi di dollari. Secondo Pierluigi Serlenga, managing partner di Bain & Company Italia, questo slancio positivo testimonia la fiducia degli investitori e la solidità delle imprese italiane in un contesto globale sempre più competitivo. “Guardando avanti, ci aspettiamo che questa tendenza prosegua, sostenuta da innovazione e trasformazione industriale”, assicura.
La spinta dell’AI generativa
Tra i fattori che sosteranno la ripresa del mercato spicca l’intelligenza artificiale. Secondo un sondaggio di Bain condotto su oltre 300 professionisti M&A a livello globale, il 21% utilizza già l’AI generativa, in aumento rispetto al 16% dell’anno precedente, e uno su tre prevede di adottarla entro il 2025. Attualmente, le principali applicazioni riguardano l’individuazione e la validazione delle operazioni, ma nei prossimi anni questa tecnologia supporterà ogni fase del processo M&A. “L’AI generativa rivoluzionerà il modo in cui vengono concluse le operazioni”, afferma Serlenga. Sottolineando che, entro i prossimi dodici mesi, le aziende leader utilizzeranno questi strumenti per ottimizzare integrazioni e accordi di transizione, riducendo i tempi operativi di oltre l’80%.
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