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La terra continua a tremare nelle Cicladi. Alle 15.04 (le 14.04 in Italia) è stata registrata una nuova scossa di magnitudo 5, a 22 km a sud est di Arkesini, Amorgos.
Nelle ultime 24 ore sono state registrate più di 550 scosse nella zona di mare tra Santorini, Amorgos e Ios con una magnitudo superiore a 3 e una massima di 5. Gli scienziati stimano che lo sciame sismico continuerà nei prossimi giorni.
L’isola di Santorini si è nel frattempo svuotata. “Stamattina siamo stati informati da un’agenzia di viaggi del porto di Santorini che finora sono partite più di 5.500-6.000 persone”, ha detto l’inviata dell’emittente Ert sul posto. Altre agenzie segnalano un numero quasi doppio di persone che se ne sono andate. I voli da Santorini ad Atene sono pieni.
Le scosse hanno causato crepe in alcuni vecchi edifici, ma finora non sono stati segnalati feriti.
Oggi le scuole sono state chiuse in 13 isole, rispetto alle quattro di ieri. Santorini ha cancellato gli eventi pubblici, limitato i viaggi sull’isola e vietato i lavori di costruzione in alcune aree.
Efthimios Lekkas, capo dell’Organizzazione statale per la pianificazione e la protezione dai terremoti, ha detto che l’epicentro dei terremoti nel Mar Egeo si sta allontanando da Santorini verso nord, sottolineando che non c’è alcun collegamento con i vulcani inattivi della zona. “Questo potrebbe durare diversi giorni o diverse settimane. Non siamo in grado di prevedere l’evoluzione della sequenza nel tempo”, ha affermato Lekkas alla televisione di Stato.
Nella città principale di Santorini, Fira, le strette strade imbiancate a calce lungo le scogliere dell’isola sono deserte – uno spettacolo raro anche in bassa stagione – ad eccezione di piccole sacche di gruppi turistici, molti dei quali provenienti da Paesi asiatici.
Gli abitanti si dividono tra chi è preoccupato e chi pensa che presto tornerà la normalità. “Stiamo affrontando con calma e pazienza questo periodo sismico, che potrebbe durare diversi giorni o addirittura qualche settimana”, dice il sindaco di Santorini Nikos Zorzos. “Non sono preoccupato – afferma un pensionato – ho vissuto il terremoto del 1956, che fu molto peggiore. C’è un po’ di preoccupazione, ma niente di grave. Penso che la situazione si calmerà”. “In generale, ovviamente, siamo un po’ preoccupati, devo ammetterlo. Si tratta di qualcosa fuori dall’ordinario. Abbiamo avuto scosse nel corso degli anni, ma sporadicamente. Queste sono numerose e molto concentrate”, dichiara il proprietario di catamarani a noleggio dell’isola. Nulla di strano, invece, per un turista giapponese: “In realtà non sono molto preoccupato per un terremoto o un vulcano, perché vengo da Tokyo. In Giappone, come sapete, abbiamo terremoti ogni giorno. Il livello dei terremoti qui è di magnitudo 4.3 o qualcosa del genere: non è molto pericoloso”.
Da sabato, l’attività sismica sull’isola
Lo sciame sismico, che è aumentato di intensità da sabato, non accenna a diminuire: nelle prime ore di questa mattina, sono state registrati altri quattro terremoti di magnitudo pari o superiore a 4. L’attività sismica nella zona marina tra le isole di Santorini e Amorgos risulta particolarmente aumentata: da sabato scorso sono state registrate 200 scosse di magnitudo superiore a 3.0 della scala Richter, e nella mattina di ieri se ne era verificata una di magnitudo 4.9. Troppe e troppo frequenti, per non alimentare la preoccupazione delle autorità e degli abitanti.
L’area da cui i movimenti tettonici sono stati generati é stata identificata a 25 km dall’isola di Santorini, a una profondità compresa tra i 5 e i 25 km. La stessa area fu il centro di un simile fenomeno nel 2021, cui però non seguirono attività vulcaniche. Il centro di geofisica turco di Kandilli ha diramato una nota in cui spiega il rischio tsunami. “Scosse superiori al grado 6 possono sviluppare uno tsunami che colpisce le nostre coste, tra 4,5 e 5 le onde si alzano e la navigazione potrebbe presentare notevoli rischi”.
E se le scosse superano il grado 7 l’allarme inizia a riguardare non solo lo tsunami, ma anche possibili conseguenze a terra”, si legge in una nota emessa dall’osservatorio di Kandilli.
Santorini è una delle isole vulcaniche più attive del Mar Egeo. La sua storia sismica e vulcanica è segnata da eventi catastrofici, il più famoso dei quali è l’eruzione del 1600 a.C., che distrusse la civiltà minoica e creò la caldera che oggi forma il paesaggio unico dell’isola. La zona è stata storicamente soggetta a terremoti a causa della presenza del vulcano di Santorini, noto come Thira.
Il “supervulcano” Kolumbo
Il supervulcano Kolumbo è il più grande di un insieme di 20 vulcani sottomarini che si estendono a nord-est dell’isola. Ha un diametro di circa 3 km con un cratere di circa 1,5 km.
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