Immunità anche da indagini per ministri e parlamentari, FI lancia la palla in campo. FdI frena, Fondazione Einaudi si muove

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di Laura Nazzari


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Proteggersi dalle inchieste della magistratura. Nei giorni bollenti dell’apertura dell’inchiesta sulla liberazione del generale libico Almasri, con conseguente ritorno in patria con volo di Stato messo a disposizione dall’Italia, e delle denunce incrociate che stanno fioccando sulla testa, anche, del procuratore di Roma Francesco Lo Voi, si fa largo la possibilità di (re)introdurre la speciale immunità parlamentare che stoppi sul nascere eventuali inchieste. La pallo in campo l’ha lanciata Forza Italia e giù commenti, adesioni o critiche che hanno infiammato un’altra complicata giornata di lotta tra Governo e magistratura. «È ora di piantarla con i pm che si dedicano tutto il giorno a inseguire i politici e cercare di metterli sotto inchiesta per qualsiasi cosa – ha dichiarato lo scorso 31 gennaio il portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi -. C’è da fare una proposta di legge costituzionale. Bisognerà predisporla e vediamo, ci vuole una larga convergenza». «Potrebbe essere un’idea – fa eco il leader azzurro Antonio Tajani -, io personalmente non sono contrario».

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Ciò che si potrebbe valutare è il ripristino dell’articolo 68 della Costituzione così com’era prima della riforma, post Tangentopoli, del 1993: estendere l’autorizzazione a procedere anche per l’avvio di indagini nei confronti di parlamentari, allargando così il campo delle autorizzazioni a procedere che oggi è necessaria solo in caso di richiesta di arresto o di utilizzo di intercettazioni che riguardano i parlamentari. In Forza Italia i favorevoli non mancano. Per Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama, «la modifica dell’articolo 68 della Costituzione fu allora sinonimo di cedimento al morbo giustizialista, si nutrì della paura – per usare un eufemismo – delle Camere, significò sottomissione della politica». Ecco perché per la senatrice «bisogna ripartire da qui, dalla consapevolezza che occorra irrobustire gli argini democratici per evitare nuove e devastanti esondazioni giudiziarie di cui già si avvertono i sinistri presagi». Anche Tommaso Calderone, capogruppo FI in commissione Giustizia, si dice favorevole: «cominciare a discutere di immunità parlamentare in un periodo storico come questo non può essere più un tabù». l’indicazione di Forza Italia non dispiace. Scrive sul social X il senatore leghista Claudio Borghi: «Ecco qui… immigrati più mancanza di immunità parlamentare = legioni di denunciatori. Ripristinare subito articolo 68 Costituzione».

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L’idea però non sembra sfondare in Fratelli d’Italia. I vertici del partito tacciono, ma la voce autorevole di Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, è un termometro attendibile delle posizioni dei meloniani. «Lo dico a titolo personale ma non trovo ragioni per modificare il testo vigente dell’articolo 68 – dice Balboni -. I parlamentari hanno già l’insindacabilità delle opinioni espresse, che trovo giusta, se un parlamentare commette un reato comune è giusto, a mio avviso, che ne risponda come qualsiasi altro cittadino. Anzi: io gli raddoppierei la pena visto che è un parlamentare a farlo».

La voce grossa, invece, la fanno le opposizioni e in modo particolare i grillini, che invadano i dispacci delle agenzie di stampa con dichiarazioni di netta contrarietà. Per tutti selezioniamo l’intervento di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle: «Dopo il ripristino dei vitalizi al Senato, l’abolizione del reato per i politici che abusano del loro potere, l’aumento degli stipendi dei ministri e la imbarazzante difesa della ministra Santanchè tenuta incollata alla poltrona, ecco che ci provano con l’immunità e il ritorno di uno scudo che renda intoccabili esponenti del Governo ed eletti», scrive Conte sul social X. Per il Partito democratico si è espressa la capogruppo alla Camera Chiara Braga: il caso del generale libico, ha detto, «sta svelando le reali volontà di questo Governo, non solo su quella vicenda ma perché ci sta dicendo che questa maggioranza sta pensando a reintrodurre, a fronte di quella vicenda, l’immunità per membri del Governo, per parlamentari; sta teorizzando la necessità di sottoporre la magistratura al volere, al controllo del potere politico; sta pensando di potersi scegliere i giudici che vuole per avere le sentenze e i pronunciamenti che vuole, in barba al rispetto del diritto internazionale e nazionale». Angelo Bonelli di Avs ha parlato di «proposta indecente»:«La destra al governo, dopo aver cancellato l’abuso d’ufficio, ridotto e depotenziato le intercettazioni penalizzando le attività investigative nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, dopo aver avviato un attacco frontale alla magistratura per delegittimarla, ora salta fuori la proposta dell’immunità parlamentare. Una destra che un tempo si definiva ‘sociale’, oggi si rivela invece la destra dei privilegi», ha osservato.

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Discute la politica, si mobilita la Fondazione Einaudi. «Riteniamo anche dalle dichiarazioni che si susseguono da vari esponenti politici, e soprattutto dalla maturazione di una nuova consapevolezza nel Paese rispetto alla necessità di ristabilire un equilibrio tra i poteri, che sia oggi indispensabile passare dalla fase di approfondimento scientifico della questione a quella operativa dell’avvio di un percorso parlamentare», si legge in una nota della Fondazione. La premessa è chiara, lo svolgimento del “tema” lo è altrettanto. La Fondazione ha infatti annunciato la presentazione di una proposta di legge in merito: «La Fondazione si appresta a proporre il testo del disegno di legge di riforma dell’attuale articolo 68 della Costituzione, con la relativa relazione di accompagnamento, nelle prossime ore. Si sta valutando, e lo annunceremo a breve, se il percorso del testo di riforma sarà squisitamente parlamentare, grazie all’adesione trasversale di rappresentanti della varie forze politiche, o se sarà avviata una proposta di legge di iniziativa popolare».

martedì, 4 Febbraio 2025 – 12:38
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