Benevento, 04-02-2025 17:29 | ____ | |
L’ansia e l’angoscia degli abitanti del condominio di via Piermarini. Non ci sono segni premonitori di crollo hanno detto i Vigili, ma ad oggi… |
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Nostro servizio |
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Gli abitanti del condominio di via Piermarini, 48, rappresentati nella interlocuzione con i giornalisti da Luigia Donatiello, hanno chiamato gli operatori dell’informazione per rappresentare loro essenzialmente l’ansia e la sensazione di pericolo dovuta alla installazione di un cantiere che servirà alla concretizzazione, o come si legge nella carte, al completamento, termine che peraltro si presta ad interpretazioni, di quattro appartamenti, ancora da realizzarsi, mentre essi risultano al catasto già ultimati l’11 e 12 novembre scorsi. Uno di questi trasformato in ufficio e stato finanche venduto ad una ditta, hanno affermato i condomini. I giornalisti sono stati anche portati a visitare, dall’esterno, sia i luoghi della contestazione che le micro lesioni che si trovano negli appartamenti, in particolare in quello della stessa Donatiello. Quelle lesioni (nella settima ed ottava foto in basso), alla vista superficiali, sono state anche esaminate dai Vigili del Fuoco, ci ha detto Donatiello, i quali hanno confermato che alla data del sopralluogo essi non dimostrano esserci premonitrici di pericolo di crollo degli appartamenti o di altri. Donatiello però ci ha detto: Hanno però anche più volte sottolineato i Vigili, ad oggi, ad oggi, ad oggi… Non possiamo dire cosa può succedere domani. Ed è proprio qui tutta la questione: Ad oggi. Ma l’angoscia è per il futuro prossimo: Che succederà quando saranno avviati e portati a compimento i nuovi lavori? Infatti, gli appartamenti dovrebbero sorgere in quelli che ad ultimo piano, sarebbe addirittura l’ottavo se si considera il piano terra, sono considerati stenditoi (nelle ultime quattro foto in basso) e dove quindi c’è già la struttura in cemento con i pilastrini, struttura che va chiusa, va fornita di servizi, pavimentazione e così via per trasformarla in appartamenti. La preoccupazione dei condomini è: Reggerà il palazzo a questo nuovo peso? E chi ce lo garantisce? Quali carte sono state prodotte in tal senso? E se ci sono questa carte, le uniche che ci possono tranquillizzare, perché non ci vengono fornite? In queste due righe con le quali abbiamo riassunto l’intera vicenda, è tutta la questione che si è peraltro acuita dopo la nota diffusa dall’assessore all’Urbanistica, Molly Chiusolo che ha invece affermato essere tutto a posto. Abbiamo appreso, ha detto Luigia Donatiello, che c’era questo intervento edilizio su quello che consideravamo essere un lastrico solare. A novembre scorso abbiamo notato questo montacarichi (evidentemente non c’era stata la preventiva ed obbligatoria informativa in Assemblea ndr) che ora è fuori ma che in precedenza era nell’androne condominiale ed il giorno stesso che è stato posizionato sono caduti calinacci nei garage sottostanti. Da qui il nostro allarme che ci ha portati a chiamare l’amministratore del condominio ed abbiamo scoperto che si dovevano creare, ci ha detto il direttore della ditta Prisma, che si dovevano realizzare quattro appartamenti. Qui nella cartellonistica affissa ne però risultano due. Siamo rimasti spiazzati perché non pensavamo ci fosse stato un provvedimento, una Scia, in ragione di un condono del 1986 e quindi di un intervento di conclusione del procedimento nel 2011. Abbiamo cercato di fare l’accesso agli atti per capire meglio. A distanza, con oggi, di 55 giorni, un primo accesso, il mio, mi è stato negato. Ne abbiamo fatto un altro collettivo e siamo in attesa di essere contattati per ritirare i documenti. Per i fare i calcoli sismici c’è un nostro ingegnere che ha bisogno delle carte. Pensavamo ci fossero degli stenditoi sul terrazzo e non che con una Scia si potesse giungere a farne degli appartamenti. A Chiusolo dico che per me l’opera di completamento può essere considerata una tinteggiata, un nuova porta o un nuovo pavimento. Invece oggi scopro che per completamento si intende anche fare tompagnature, massetti, impianti. Tutto questo dovrebbe essere fatto ma dalle carte risulta invece che è già tutto completato. I lavori dovevano iniziare il 16 novembre ma dalle visure catastali, ha detto ancora Donatiello, risulta che l’11 e 12 novembre al catasto sono stati dichiarati già 4 appartamenti. A Chiusolo diciamo che non mettiamo in discussione nemmeno il permesso di costruire ma ci interessa mettere a disposizione del nostro ingegnere la documentazione per i calcoli statici. Ci dovrebbe essere agli atti una dichiarazione del genere ma del 1986. Se fosse solo questa in loro possesso ci manderebbe nel panico. E’ tutto ok, dicono, ma con le norme antisismiche del 1986? E con le norme di oggi? Siamo sicuri che questo palazzo, secondo la normativa vigente, possa sopportare questo nuovo peso? Hanno veramente controllato questi calcoli? Vorremmo controllarli anche noi. Negarci i documenti perché nella richiesta di accesso agli atti non è emersa la titolarità dell’avente diritto richiedente ci sembra risibile. Ci hanno chiesto le visure catastali. Ma è possibile che loro, il Comune, non possa accedere al catasto urbano? Siamo avviliti e preoccupati per i documenti che non ci hanno dato, ha ancora detto Donatiello. Siamo anche arrabbiati per il modo con cui la ditta si sta approcciando. Abbiamo fatto due assemblee condominiali nelle quali, esercitando i nostri diritti, abbiamo espresso la volontà di non volere che il montacarichi si attaccasse alle parti condominiali (nella terza e quarta foto in basso), ed altresì non vogliamo che i lavori abbiano inizio fino a quando non venga data una prova concreta della tenuta statica con le norme di oggi e non con quelle di 40 anni fa. I nostri avvocati, Antonio Bruno Romano con Costanzo Di Gioia, hanno diffidato la ditta, ad attendere dapprima di cominciare i lavori che tutti gli accertamenti vengano compiuti. Sin qui Donatiello a nome del condominio. La vicenda è tutt’altro che conclusa. |
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