esposto per Lo Voi e Li Gotti, Ong e centri sociali scatenati contro Meloni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


L’Italia che dovrebbe correre, presa tra le crisi industriali, i dazi di Trump e le guerre in corso, deve invece attardarsi tra vicende politiche che diventano giudiziarie e faide giudiziarie che diventano questioni politiche. L’arrembaggio delle Procure, cavalcato dalle opposizioni come armi improprie, diventa oggi a sua volta terreno di contestazione giudiziaria. Un pantano nel quale rischia di sprofondare tutta l’azione di governo. Della vicenda di Almasri si occuperà anche la procura di Perugia, competente su tutti i procedimenti che riguardano i magistrati romani: sul tavolo del procuratore Raffaele Cantone è infatti arrivato l’esposto dell’avvocato pugliese – ma operante sul Foro di Roma – Luigi Mele nei confronti del collega Luigi Li Gotti – il legale che ha presentato la denuncia contro i vertici del governo – e del procuratore di Roma Francesco Lo Voi. Il fascicolo è a modello 45, vale a dire senza ipotesi di reato o indagati.

Nei confronti di Li Gotti, l’esposto dell’avvocato Mele ipotizza i reati di calunnia aggravata, attentato contro gli organi costituzionali e vilipendio delle istituzioni. Nei confronti del procuratore, invece, nell’esposto si ipotizzano l’omissione d’atti d’ufficio aggravata e l’oltraggio a un corpo politico. A questa iniziativa giudiziaria si somma quella di chi – spalleggiato dagli uffici legali delle ong, come si capisce chiaramente – ha pensato bene di rivalersi sul governo italiano per aver rispedito in Libia il generale Almasri. Confondendo ancora di più le scelte politiche (e quelle dettate dalla ragion di Stato) con quelle giudiziarie, quelle amministrative con le ragioni umanitarie, in una girandola di emozioni, sentimenti e risentimenti che tutto confondono, mischiano e scolorano. Ecco che la voce dei singoli casi diventa quella del Baobab Experience, realtà dietro alla quale si accodano ong, movimenti e qualche esponente del centrosinistra.

«Il Governo italiano mi ha reso vittima per una seconda volta di queste atrocità di cui sono testimone», dice Lam Magok Biel Ruei, l’uomo che ha presentato una denuncia alla Procura di Roma a carico della premier Giorgia Meloni e dei ministri Nordio e Piantedosi in relazione alla vicenda del generale libico Osama Almasri, accusato di crimini contro l’umanità ed espulso dall’Italia, dopo la scarcerazione, il 21 gennaio scorso. Lam Magok, che è stato vittima delle torture dell’uomo che era a capo del direttore del famigerato penitenziario di Mittiga, lunedì mattina ha messo a disposizione dei magistrati un atto di nove pagine con una serie di allegati in cui, raccontando della sua vicenda, accusa il Presidente del Consiglio e i capi dei dicasteri di Giustizia e Viminale di “favoreggiamento”.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

L’esecutivo – a detta del denunciante – ha «vanificato la possibilità di ottenere giustizia sia per tutte le persone, come me, sopravvissute alle sue violenze, sia per coloro che ha ucciso sia per coloro che continueranno a subire torture e abusi per sua mano o sotto il suo comando». Nella denuncia, che finirà all’attenzione del Procuratore Francesco Lo Voi, l’avvocato Francesco Romeo parla di «inerzia di Nordio» che, a suo dire, «avrebbe potuto e dovuto chiedere la custodia cautelare del criminale ricercato dalla Corte penale internazionale». Una mancata iniziativa, è il ragionamento del legale, che assieme al «decreto di espulsione firmato dal ministro dell’Interno, con l’immediata predisposizione del volo di Stato per ricondurre il ricercato in Libia, hanno consentito ad Almasri di sottrarsi all’arresto».

Ora i denuncianti attendono la decisione del capo dei pm di piazzale Clodio. Lo Voi dovrà valutare l’incartamento e ha davanti a sé due opzioni: o avviare un nuovo procedimento oppure, alla luce del fatto che i profili penali sono gli stessi, inviare la denuncia al tribunale dei Ministri che già indaga dopo la denuncia presenta dall’avvocato Luigi Li Gotti. E sulla quale, dopo l’esposto dell’avvocato Mele, ora indaga la procura di Perugia. Poi arriverà, come è scontato, il segreto di Stato e l’affaire che ha tenuto banco per due settimane diventerà materiale per gli archivi.

Avatar photo

Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link