domani le elezioni nel Territorio di Delhi, il Bjp di Modi vuole tornare al potere dopo 27 anni

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Si svolgeranno domani, 5 febbraio, le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea legislativa del Territorio della capitale nazionale (Nct) di Delhi. Si voterà in 70 collegi uninominali per eleggere altrettanti rappresentanti. Sono chiamati alle urne oltre 15,5 milioni di aventi diritto al voto. Si voterà anche in due collegi dell’Uttar Pradesh (Milkipur) e del Tamil Nadu (Erode Est) per le elezioni suppletive di due seggi delle assemblee legislative statali. Gli scrutini si terranno l’8 febbraio. Le precedenti elezioni di Delhi, nel 2020, furono vinte nettamente dal Partito dell’uomo comune (Aap), che si aggiudicò 62 seggi su 70 confermando il successo ottenuto nel 2015, appena tre anni dopo la sua fondazione. Quella del 2020 fu una vittoria significativa per l’Aap, presentatosi come una forza anticorruzione, per la democrazia partecipata, moderatamente populista e nazionalista. Il suo leader, Arvind Kejriwal, fu attento a proporre il suo come un modello alternativo, benché ormai già collaudato, e a mantenere il focus sull’amministrazione locale, nonostante l’acceso scontro politico su questioni nazionali di cui la capitale era all’epoca teatro, a cominciare dalle manifestazioni contro la riforma della legge sulla cittadinanza. Kejriwal puntò soprattutto su un governo orientato al welfare e sulla forza della sua leadership.

La situazione è molto cambiata oggi. Kejriwal, al centro di un’inchiesta sulla vendita degli alcolici, ha guidato il governo del Territorio fino allo scorso settembre, quando si è dimesso e ha lasciato il posto alla compagna di partito Atishi Marlena Singh. Il politico, arrestato a marzo dell’anno scorso, ha ottenuto la libertà su cauzione a settembre dalla Corte suprema. Per l’Aap e il governo del Territorio tutto il 2024 è stato scandito dalla vicenda giudiziaria, iniziata ancora prima: l’arresto di Kejriwal, infatti, è stato preceduto da quelli di altri esponenti di spicco, tra cui Manish Sisodia, che era titolare di diversi ministeri. Kejriwal aveva più volte predetto il proprio arresto, attribuendolo a motivazioni politiche. Il caso è esploso poche settimane prima delle elezioni politiche della scorsa primavera, quando il leader dell’Aap è stato effettivamente arrestato dall’Enforcement Directorate (Ed), agenzia investigativa del ministero delle Finanze.

L’Ed e l’Ufficio centrale di investigazione (Cbi), che successivamente ha eseguito un secondo mandato, sospettano pratiche di corruzione legate alla politica delle accise sugli alcolici, adottata tra il 2021 e il 2022 per riformare il settore a aumentare le entrate dell’amministrazione. La nuova politica ha fatto entrare le imprese private nella vendita al dettaglio, dietro la concessione di licenze, su cui però gravano sospetti di presunte tangenti e altri favori. Il luogotenente governatore di Delhi (una figura di garanzia), Vinai Kumar Saxena, ha in un primo tempo approvato la riforma, ma successivamente ha raccomandato all’Ufficio centrale di investigazione l’apertura di un’inchiesta sulle presunte violazioni e le perdite per l’erario. Kejriwal si è sempre proclamato innocente: “le agenzie non hanno trovato una sola rupia” nelle loro perquisizioni; “la verità è che non c’è stata corruzione”, ha affermato più volte. “Sono venuto a chiedere all’opinione pubblica se considera Kejriwal onesto o un criminale. Ora non siederò sulla sedia di ministro capo finché il popolo di Delhi non avrà emesso il suo verdetto”, ha dichiarato quando si è dimesso per sottoporsi al giudizio popolare.

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Il giudizio di un tribunale non c’è ancora stato, ma l’immagine di Kejriwal è stata intaccata dal procedimento. Non sono disponibili sondaggi recenti e la Commissione elettorale ha vietato la conduzione e la pubblicazione di exit poll dalle 7 alle 18.30 (ora locale) di domani, durante le operazioni di voto, al termine delle quali potrebbero essere pubblicate delle previsioni. Nelle elezioni del 2024 per il rinnovo della Camera del popolo, la camera bassa del parlamento, l’Aap ha complessivamente guadagnato un seggio, ma ha perso in tutti i sette collegi del Territorio di Delhi. Anche se dalle ultime legislative è giunta un’indicazione sfavorevole all’Aap, bisogna comunque ricordare che il confronto è improprio. La stessa cosa, infatti, era accaduta nel 2019.

A sfidare l’Aap sono il Partito del popolo indiano (Bjp) del primo ministro Narendra Modi (che ha vinto i sette collegi del Territorio alle legislative) e il Congresso nazionale indiano (Inc). Il Bjp punta a tornare al governo della capitale dopo 27 anni. Anche il Congresso, dopo aver governato per quindici anni, dal 1998 al 2013, con la figura carismatica di Sheila Dikshit, è ormai lontano da tempo dal potere nel Territorio e nelle elezioni del 2020 è stato un partecipante ininfluente, al punto da non conquistare neanche un seggio. L’Aap e il Congresso, divisi nelle elezioni territoriali, sono entrambi all’opposizione a livello nazionale e fanno parte dell’Alleanza inclusiva per lo sviluppo nazionale indiano (India). Sarà rilevante il voto dei musulmani, minoranza consistente – quasi il 13 per cento – nel Territorio, in cui l’induismo è la religione maggioritaria, con una quota vicina all’82 per cento. Quel che è certo è che il welfare sarà ancora una volta decisivo. In una brutta campagna elettorale, fatta soprattutto di scambi di accuse, l’Aap e i suoi principali concorrenti si sono sfidati a colpi di sussidi, contendendosi soprattutto l’elettorato femminile.

L’Aap ha sintetizzato le sue promesse in 15 punti, mettendo al primo posto la creazione di posti di lavoro, seguita dal sostegno finanziario per le donne, di 2.100 rupie al mese (23 euro circa), e per gli anziani. Il partito ha poi promesso di sospendere la riscossione degli aumenti delle bollette dell’acqua e ha assicurato la fornitura 24 ore su 24 di acqua potabile a tutte le famiglie della capitale, la pulizia del fiume Yamuna e delle strade della città, il miglioramento del sistema fognario. Ai ragazzi che studiano, invece, ha promesso il servizio di trasporto gratuito sugli autobus, già gratis per le donne sui mezzi della Delhi Transport Corporation, e uno sconto del 50 per cento per la metropolitana, gestita insieme al governo centrale. Per gli studenti appartenenti a categorie disagiate sono state previste borse di studio per l’estero. Tra i potenziali beneficiari di sussidi ci sono anche i sacerdoti e gli autisti di auto e taxi; a ciò si aggiunge un ampliamento del sistema delle tessere annonarie. Il partito, inoltre, ha assicurato cure mediche gratuite sia negli ospedali pubblici che privati, attraverso una copertura assicurativa di un milione di rupie (undicimila euro circa) per le famiglie idonee.

Anche il Bjp ha promesso sussidi per le donne: 2.500 rupie al mese (28 euro circa) per tutte e 21 mila rupie (235 euro circa) per quelle in gravidanza, oltre a sei kit nutrizionali. Nel suo programma, inoltre, è previsto l’aumento delle pensioni, che passerebbero da 2.000 a 2.500 rupie al mese per gli anziani di età compresa tra 60 e 70 anni, arrivando a 3.000 rupie per quelli al di sopra dei 70. Inoltre, il partito si è impegnato a sovvenzionare l’acquisto di bombole a gas con 500 rupie a famiglia (5,60 euro) e a regalare una bombola a famiglia in occasione delle festività indù di Holi e Diwali. Agli abitanti delle baraccopoli, invece, sarebbero distribuiti pasti a cinque rupie. Anche il Bjp si è rivolto ad autisti e tassisti, promettendo tra l’altro un’assicurazione sulla vita di un milione di rupie e una copertura assicurativa contro gli incidenti di 500 mila rupie. Agli studenti bisognosi ha promesso istruzione gratuita dalla scuola materna alla scuola superiore. Infine, il partito ha assicurato che se andrà al potere manterrà tutti i programmi di assistenza pubblica esistenti rendendoli più efficaci e trasparenti.

Il Congresso, infine, ha promesso 2.500 rupie mensili per le donne, oltre a 8.500 rupie al mese (95 euro circa) per un anno per i giovani istruiti e disoccupati e a una copertura sanitaria fino a 2,5 milioni di rupie (28 mila euro circa) per tutti i residenti. Le altre due promesse principali sono la fornitura gratuita di 300 unità di energia e la fornitura di bombole a gas a 500 rupie ciascuna più un kit di regolazione. Il partito si è rivolto soprattutto alle persone con disabilità, ai poveri urbani, ai lavoratori, ai membri delle categorie svantaggiate e delle minoranze, ma anche a professionisti e pensionati, e ha puntato soprattutto sulla sanità, l’istruzione, i servizi pubblici e gli alloggi.

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