così gli imprenditori guadagnavano sugli immigrati

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Era nel comune di Capaccio la sede centrale d’interesse per il favoreggiamento illecito dell’immigrazione clandestina attraverso una serie di falsi, ma anche corruzione e riciclaggio. Del resto la città dei templi è il luogo di residenza dell’ideatore, promotore ed organizzazione del sodalizio criminoso che le indagini, coordinate dalla locale procura, hanno individuato nell’angrese Raffaele Nappi, presidente del Cda della società “Gli antichi sapori” con sede legale ad Angri, ma residente a Capaccio Paestum. Così come il legale rappresentante della “Arfedi, società coop Agricola” con sede a Capaccio, Armando Nappi. E Raffaele Nappi, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe messo a disposizione la propria organizzazione per favorire l’avvocato Gerardo Cembalo nel promuovere l’ingresso in Italia di cittadini extracomunitari attraverso il decreto flussi 2021 (per conto di società compiacenti oppure create ad hoc).

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I personaggi

Sia il penalista Cembalo che i Nappi, a luglio dello scorso anno, erano finiti nel mirino della magistratura nella prima tranche dell’inchiesta denominata clik day (dal nome del sistema previsto proprio dal decreto flussi). Lo scorso anno furono 13 le persone finite in carcere e 24 ai domiciliari mentre nel blitz scattato ieri carabinieri e finanzieri hanno notificato 31 provvedimenti agli arresti domiciliari. E nell’attuale blitz sono rimasti coinvolti anche il fratello di Raffaele Nappi, lo scafatese Gennaro ma residente a Corbara che è il vicepresidente sempre della società “Antichi Sapori” e Salvatore Nappi (nipote di Raffaele), titolare dell’omonima azienda agricola con sede ad Angri.

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Ma anche altri imprenditori sono rimasti coinvolti nel blitz, come il capaccese Mario Stasi titolare dell’omonima ditta; Adelmo Attanasio che è il titolare di una ditta individuale nella frazione Gromola mentre Angelo Franco è il legale rappresentante della “Agri Franco” ed “Angelo Azzurro Franco” (entrambe con sede a Capaccio) così come l’omonima azienda agricola di Carmine Guarracino ed Anna Trippa titolare dell’azienda agricola “L’Erika”.

E, ancora, Cosimo Greco di Campagna, legale rappresentante di due società agricole “Sant’Anna” e “San Nicola; Luigi Russo di Nocera Superiore, legale rappresentante della “Primort srl” e i capaccesi Gaetano Pirozzi e Giuseppe Pirozzi, rispettivamente titolari dell’omonima azienda di import-export e di un’omonima azienda agricola. Vastissimo il volume di affari illeciti portato alla luce dall’inchiesta dalla Dda salernitana per un diversi milioni di euro se si pensa che il sodalizio criminale avrebbe presentato in favore di oltre 2mila extracomunitari altrettante richieste fittizie di nullaosta al lavoro. Stranieri che erano disposti a pagare anche elevate somme di denaro pur di ottenere un valido titolo di soggiorno in Italia.

Le reazioni

E profonda soddisfazione per il blitz è stato espresso dalla deputata campana di Fratelli d’Italia, Imma Vietri: «Un ringraziamento particolare va alle nostre forze dell’ordine per questa nuova importante operazione che rappresenta un grande segnale di fermezza assoluta nel perseguimento senza sosta dell’immigrazione irregolare e di tutti i reati correlati. Il Governo Meloni continuerà a lavorare per sgominare le bande criminali che gestiscono gli ingressi illegali di migranti, a difesa dei confini e delle vite umane».

Così come il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, componente della commissione parlamentare antimafia, rivendica il segnale di fermezza contro l’immigrazione clandestina: «grazie al governo Meloni sono stati rafforzati i controlli sul click day. La nostra premier già tempo fa presentò una denuncia in tal senso ed oggi il blitz, messo a segno tra le province di Salerno, Napoli e Caserta, per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ci dà ragione.

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È necessario tenere alta la guardia su questa materia perché il contrasto all’immigrazione illegale è e resta uno dei cardini della nostra azione di governo». Un plauso alle forze dell’ordine e alla magistratura è stato espresso anche dalla Cisl Salerno e dalla Fai Cisl provinciale. Marilina Cortazzi, segretaria generale della Cisl Salerno, ha sottolineato come l’operazione confermi quanto sia fondamentale il contrasto allo sfruttamento dei migranti: «chiediamo un impegno costante per garantire legalità e tutele per gli immigrati che nel settore agricolo rappresentano una forza lavoro troppo spesso sfruttata e marginalizzata». E Michele Alessio, segretario generale della Fai Cisl provinciale, aggiunge: «Il settore agricolo è troppo spesso vittima di sfruttamento e malaffare. Serve un rafforzamento dei controlli e una maggiore trasparenza nei processi di regolarizzazione».





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