Così Elon Musk può riportare l’Ue sulla Terra

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Editoriale

di Adolfo Spezzaferro





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Elon Musk manda in tilt le sinistre europee e manda ai pazzi i tecnocrati dell’Unione europea, eppure il suo appello a rendere l’Europa di nuovo grande, anzi ancora più grande – una Mega Ue – non è un attacco. Musk non fa che prendere la palla al balzo e forte del successo in America sta semplicemente riproponendo lo schema con cui lui e soprattutto Donald Trump hanno vinto le elezioni e conquistato la fiducia degli americani. Peraltro l’uomo più ricco del mondo e ora braccio destro del presidente Usa, ossia l’uomo più potente del mondo, cavalca l’onda del cambiamento epocale cominciato prima in Europa che negli States. Nell’ottica del progetto politico del trumpismo declinato da Musk o del muskismo declinato da Trump, è proprio l’Italia guidata dal governo Meloni il modello di riferimento. In questi giorni si è pure ironizzato sul fatto che il modello Albania sia stato replicato anche altrove e che la lotta di Trump all’immigrazione irregolare è un punto in comune con l’operato del nostro governo. Ma non solo, evidentemente. Sentiamo ancora parlare di sovranismo, concetto molto in voga quando faceva riferimento alla necessità di ribadire e reclamare le istanze nazionali contro una Ue che con la sua burocrazia e le sue rigide regole sulla spesa pubblica e l’inflazione di certo non faceva (e continua a non fare) gli interessi dei singoli stati membri. A chi obietta che Bruxelles sacrifica gli interessi del singolo Paese Ue in nome di un interesse generale ricordiamo che è l’Unione che fa la forza, non regole che dividono e allontanano. Oggi il vento è cambiato, tanto che il sovranismo è una forza propositiva e non oppositiva. I paesi guidati dalle nuove destre non sono anti-Ue sono pro-Europa che verrà. E che sta già arrivando. Infatti Musk lo sa e non vuole perdere l’occasione. Business first, diranno i suoi detrattori. Ma nella fattispecie gli affari dell’uomo più ricco del mondo – a partire da quelli che riguardano Starlink – possono essere un buon affare anche per l’Italia e per l’Europa. Se un Soros un tempo danneggiava l’economia italiana per pura speculazione e puro arricchimento personale, oggi Musk offre possibilità di crescita guadagnandoci sì enormemente ma facendo arricchire pure tutti gli altri: una differenza sostanziale. Eppure le anime belle della sinistra, i liberal che prima ammiravano il genio del patron di Tesla (soliti due pesi e due misure) oggi lo vedono come un oligarca nemico dell’Europa. Finanche pericoloso, perché non solo ha il mito dell’impero romano e farebbe presunti saluti romani in giro ma è pure amico di quelli di Afd, che sono i più cattivi di tutti, in base all’equazione ottusa che se sei tedesco e nazionalista allora sei nazista (sono il secondo partito, è la democrazia… c’è ancora in Germania). Il punto è proprio questo, senza ritirare fuori il tormentone che “il nemico del mio nemico è mio amico”, il vento in poppa per le nuove destre e il sostegno a questo movimento politico che sta crescendo in Europa è un bene perché può davvero migliorare l’Ue. Altro che maggioranza Ursula, green deal e follie varie che non fanno che danneggiare l’economia e allontanare gli elettori dalla politica. L’agenda Mega, acronimo e slogan già utilizzati dal gruppo dell’Europarlamento Ecr e dal premier ungherese Orban durante la sua presidenza Ue, è una ricetta convincente per riportare Bruxelles sulla terra. E di viaggi spaziali Elon se ne intende.


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