Milano, la Procura chiede il rinvio a giudizio per 11 persone, tra cui gli ex capi ultras di Inter e Milan. Arsenali, affari illeciti e infiltrazioni mafiose nello stadio San Siro al centro dell’inchiesta.
La Procura di Milano ha concluso le indagini su 11 persone e 8 società coinvolte nell’inchiesta “Doppia Curva”, che ha svelato la fitta rete di interessi tra il tifo organizzato, la criminalità organizzata e la gestione dei parcheggi dello stadio San Siro. Il blitz del 30 settembre scorso aveva portato all’arresto di 19 persone, tra cui Andrea Beretta, ex capo ultrà dell’Inter oggi collaboratore di giustizia, e Luca Lucci, leader della Curva Sud rossonera.
Beretta e l’omicidio Bellocco
Tra le accuse più gravi, spicca l’omicidio di Antonio Bellocco, esponente della ‘ndrangheta calabrese, avvenuto il 4 settembre 2024 a Cernusco sul Naviglio. Secondo la Procura, Beretta ha colpito la vittima con più fendenti al collo, al torace e agli arti superiori, causandone il decesso per gravi lesioni vascolari. Il reato è aggravato dal fatto che Beretta era sottoposto alla sorveglianza speciale.
Arsenali e traffico d’armi
Un ruolo chiave è attribuito a Christian Ferrario, vicino alla Curva Nord e dipendente del negozio “We Are Milano” di Pioltello, gestito da Beretta. Ferrario e Beretta avrebbero detenuto un vero arsenale: carabine, fucili, pistole, un AK-47, mitragliette UZI, un fucile a pompa, bombe a mano e persino pettorine della Polizia. L’accusa sostiene che l’arsenale fosse destinato a garantire protezione mafiosa a un imprenditore in Sardegna, minacciato attraverso atti vandalici.
Le infiltrazioni nei parcheggi di San Siro
La gestione dei parcheggi dello stadio Meazza e degli appalti di Verona Fiere rientra tra le attività illecite emerse dall’inchiesta. Federico Poffe, dirigente di Verona Fiere, avrebbe favorito Gherardo Zaccagni nell’assegnazione degli appalti in cambio di soggiorni in case di prostituzione in Austria e biglietti VIP per Milan-Juventus. Anche Massimiliano Secco, ispettore della Polizia di Stato, risulta indagato per accesso abusivo ai database delle forze dell’ordine per favorire il gruppo.
Il ruolo delle società e i legami con la ‘ndrangheta
Tra le società coinvolte figurano Marcona Parking Srl, Belisario Parking 2 Srl, Parcheggi Bicocca Srl e altre. Secondo la Procura, Giuseppe Caminiti, responsabile di alcune di queste società, avrebbe finanziato la Curva Nord versando 4.000 euro al mese dal 2018 al 2020 a Beretta e Boiocchi. Dopo il 2020, parte degli introiti in nero dai parcheggi sarebbe finita nelle casse della tifoseria organizzata interista e, indirettamente, nei circuiti della criminalità organizzata. Caminiti avrebbe inoltre versato 1.000 euro mensili a Giuseppe Calabrò per garantire protezione a Zaccagni e limitare le richieste estorsive degli ultrà.
Lucci, Cataldo e i piani criminali
L’indagine coinvolge anche Luca Lucci, leader della Curva Sud milanista, e Daniele Cataldo, accusati di aver attentato alla vita di Enzo Anghinelli con quattro colpi d’arma da fuoco. Cataldo sarebbe inoltre stato promotore di un’organizzazione dedita ad aggressioni, estorsioni e violenze nei confronti di steward e forze dell’ordine.
L’inchiesta “Doppia Curva” mette in luce il sodalizio tra ultras, imprenditori e ‘ndrangheta, evidenziando come il controllo dei parcheggi e le attività illecite legate allo stadio San Siro siano diventate un business milionario per la criminalità organizzata.
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