case auto in Italia già sotto di 321 milioni

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difficile da pignorare

 


Mentre ACEA, l’associazione europea dei costruttori, continua a chiedere una soluzione rapida del problema delle multe per le case automobilistiche che nel 2025 non rispetteranno i nuovi limiti europei sulle emissioni di CO2, Dataforce ha pubblicato una prima stima basata sui dati di gennaio secondo la quale, dopo appena un mese, in Italia le sanzioni complessive ammonterebbero già a 321 milioni di euro considerando solamente il mercato delle autovetture (370 milioni includendo pure i veicoli commerciali leggeri). Una cifra pazzesca, soprattutto se proiettata su 12 mesi, che la dice lunga sull’urgenza di trovare un escamotage per evitare il collasso dell’industria automobilistica.

IL REGOLAMENTO UE SUL LIMITE DI EMISSIONI DI CO2 PER LE CASE AUTO

Come è noto il Regolamento UE 2019/631, introdotto nell’ambito del Green Deal, stabilisce che le vendite complessive di ciascuna casa automobilistica nell’Unione Europea non debbano superare annualmente un limite medio di emissioni di CO2, pena l’applicazione di salatissime multe: 95 euro per ogni grammo eccedente il limite moltiplicati per ogni auto venduta, quindi un grammo per chi vende un milione di auto diventa una multa di 95 milioni, due grammi eccedenti costano 190 milioni e così via. Fino all’anno scorso tale soglia era di 115,1 g/km di CO2 (ciclo WLTP), ma a decorrere dal 1° gennaio 2025 si è abbassata del 15% scendendo a soli 93,6 g/km di CO2 (poi calerà ulteriormente a 49,5 g/km nel 2030). Per i veicoli commerciali leggeri il nuovo target è di 153,9 g/km di CO2, che scenderà a 90,6 nel 2030.

Allo stesso tempo è previsto un sistema di ‘crediti’ per le case auto che, nell’anno, superano il 25% di auto vendute elettriche o plug-in hybrid (0-50 g/km di CO2) sul totale delle immatricolazioni, percentuale che scende al 17% per i veicoli commerciali. Il raggiungimento di questo target del 25% (o 17%) riduce proporzionalmente gli obiettivi di emissioni fino a un massimo del 5%.

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Dal 2020 al 2024 le case auto se la sono più o meno cavata, potendo sfruttare una serie di ‘scorciatoie’ tra cui l’acquisto di crediti dalle aziende più virtuose, che comunque ha un costo molto elevato. Da quest’anno, però, rientrare nei limiti di CO2 sarà molto più difficile e potrebbero non bastare neppure le cosiddette scorciatoie. Volkswagen, per esempio, ha stimato di dover pagare nel 2025 una mega multa di 1,5 miliardi di euro.

Ecco perché molte case case auto, che già devono fare i conti con la crisi globale dell’automotive, hanno chiesto alla Commissione UE di modificare o quanto meno posticipare le norme sui limiti della CO2, al fine di non aggravare una situazione molto delicata a livello economico. La Commissione ha già risposto che ascolterà le esigenze dei produttori, adottando una soluzione ‘equa’ e ‘pragmatica’ che sarà annunciata il prossimo 5 marzo.

MULTE EMISSIONI CO2: IN ITALIA LE CASE AUTO SONO GIÀ FUORI TARGET

In attesa di sapere se davvero le istituzioni europee risolveranno con efficacia il problema delle multe per le emissioni di CO2, l’elaborazione Dataforce su fonte Ministero Infrastrutture e Trasporti e ACI del 3/2/2025 ha stimato l’importo dei debiti e crediti, maturati sulla base delle effettive immatricolazioni nel mese di gennaio in Italia, che i costruttori dovranno gestire qualora l’Esecutivo del Parlamento Europeo confermasse l’applicazione delle norme. Ebbene, non ci sono buone notizie.

In un solo mese, infatti, il mercato italiano dell’auto insieme a quello dei veicoli commerciali leggeri ha già accumulato 370 milioni di euro di multe teoriche (321 milioni per le auto e 49 milioni per i VCL). Questo perché il livello medio delle emissioni di CO2 delle auto immatricolate a gennaio ha raggiunto 119 g/km di CO2, a fronte di una media europea richiesta per il 2025 di 93,6 g/km, e di 190 g/km per i veicoli commerciali, a fronte del target di 153,9 g/km.

Con riferimento ai canali di distribuzione delle sole automobili, le sanzioni complessive di 321 milioni di euro sono dovute per due terzi ai privati (210 milioni), che hanno raggiunto un livello di CO2 identico alla media complessiva del mercato di 119 g/km. Nettamente superiori le emissioni del canale ‘società’: 139 g/km (per 30 milioni di euro di multe). Il comparto più virtuoso è risultato invece il noleggio a lungo termine: 111 g/km di CO2, con un progressivo sanzioni di 44 milioni. Alta la media dei rent-a-car: 130 g/km per multe pari a 15 milioni di euro. Le auto-immatricolazioni, infine, hanno contribuito (si fa per dire) per altri 22 milioni di euro.

Ribadiamo: 370 milioni di euro di multe, di cui 321 milioni per le auto, contando un solo mese e una sola nazione, l’Italia. Provate a proiettare questa cifra su 12 mesi e includendo tutti gli Stati membri dell’UE per capire l’effettiva portata del problema. Forse la stima di ACEA che ha calcolato in 16 miliardi di euro l’importo complessivo delle multe per il 2025 è da considerarsi ottimistica…

MULTE CO2: CASE AUTO PIÙ O MENO VIRTUOSE

Sempre Dataforce ha pubblicato nel suo report mensile la stima dei debiti e dei crediti CO2 maturati a gennaio in Italia dalle singole case automobilistiche (tabella completa qui in alto, ultime tre colonne). Scopriamo così che a parte poche eccezioni (BYD, Toyota, Lancia, Tesla), nessun marchio è riuscito a rispettare il target. Tra quelli che stanno messi peggio, Audi è già sotto di 34 milioni di euro, Fiat di 28 milioni, Volkswagen di 26 milioni, Bmw di 23 milioni, Mercedes-Benz di 22 milioni, Ford di 21 milioni. Incoraggianti invece le stime su Renault, Kia, Hyundai e Opel.

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