Passi avanti importanti nella lotta al cancro, che individua sempre nuovi bersagli molecolari diventando via via più personalizzata. Mentre l’esempio di celebrità e teste coronate sembra aver cambiato davvero il modo di parlare di queste malattie, si percepisce una nuova attenzione ai malati, ai loro bisogni e ai loro diritti, dall’oblio oncologico al lavoro. Pur tenendo conto del fatto che, come ricorda l’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), ancora oggi ogni anno quasi 10 milioni di persone muoiono a causa dei tumori in tutto il Pianeta.
E che il 40% dei decessi è causato dai ‘soliti noti’: fattori di rischio modificabili e, quindi, evitabili come fumo, consumo di alcol, sedentarietà, sovrappeso e obesità. Allora, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro 2025, facciamo il punto sulle novità in arrivo dalla ricerca, ma anche sul fronte dei diritti dei pazienti, incluso quello alla felicità.
L’unicità e la forza dei malati
“Garantire la miglior qualità di vita possibile ai malati di cancro è un diritto fondamentale e inalienabile – dice a Fortune Italia Elisabetta Iannelli, segretario generale della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) e vicepresidente Aimac (Associazione italiana malati di cancro, parenti e amici) – Superare le barriere, anche culturali, non solo facilita l’accesso alle cure, ma promuove un ambiente di inclusione e sostegno”.
La Carta dei diritti
“Mantenere o ripristinare la miglior qualità di vita possibile deve essere un obiettivo in ogni fase della malattia e nel follow-up. La valutazione dell’impatto bio-psico-sociale delle terapie è essenziale, così come la personalizzazione dei programmi riabilitativi. Difendiamo, allora, il diritto alla felicità dei malati oncologici! Aimac da sempre si batte per il diritto alla migliore qualità della vita per i malati, riconosciuto recentemente anche dalla Commissione europea nella Mission on cancer come terzo pilastro nella lotta contro il cancro. Ed è per questo che abbiamo pubblicato la ‘Carta dei diritti del malato oncologico per la migliore qualità di vita possibile’ e riunito in un’apposita sezione del sito www.aimac.it (https://www.aimac.it/qualita-vita) le pubblicazioni che nel corso degli anni ha dedicato al tema della qualità della vita. Guarire si può – sottolinea Iannelli – ma garantire la miglior qualità di vita possibile si deve” . E conoscere i propri diritti ora diventa più semplice per chi si trova ad affrontare il cammino della malattia.
La speranza che arriva dalla ricerca
Car-T, radioligandi, terapia genica, immunoterapia. Su una pipeline globale di 23mila nuovi farmaci in sviluppo circa il 40% riguarda l’area dei tumori. Con una crescita incredibile negli ultimi 15 anni: nel 2010 era appena il 27%. Nel 2024 invece il 30% 50 nuovi farmaci approvati dalla Food and Drug Administration (Fda) negli Usa era oncologico. E in Italia, a livello di sperimentazioni cliniche, secondo dati dell’Agenzia Italiana del Farmaco, il 35% dei trial riguardano le neoplasie. A fare il punto è il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, che appare ottimista.
Il fronte della ricerca e sviluppo sul cancro nel mondo “è destinato a raggiungere sempre nuovi successi grazie al rapido avanzamento tecnologico, all’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati sanitari, nel rispetto della privacy”, prevede il presidente delle imprese del farmaco.
I numeri e la prevenzione
Insomma, la sfida è aperta e le tecnologie possono dare un importante contributo. Cattani ricorda anche che 3,7 milioni di italiani “nel 2024 vivono dopo una diagnosi di tumore, 1 milione in più rispetto a 10 anni fa (+37%), secondo i recenti dati del Rapporto ‘I numeri del Cancro in Italia 2024’ di Aiom, Airtum e altre realtà. Risultati che si devono anche ai progressi straordinari della ricerca farmaceutica”.
Traguardi che non sono sufficienti e “devono essere rafforzati, aprendo la porta all’innovazione, con un accesso celere alle terapie a beneficio del cittadino. E incentivando un contesto attrattivo per gli investimenti. Obiettivi – è convinto il numero uno di Farmindustria – alla portata del Servizio sanitario nazionale grazie alle sue eccellenze, con una sempre maggiore appropriatezza delle cure. Senza dimenticare l’opera di sensibilizzazione per promuovere prevenzione e corretti stili di vita“. Perchè la ricerca ci dice anche quali sono le scelte quotidiane che possiamo fare per ridurre il rischio di ammalarci e per intercettare precocemente il tumore.
Il peso dell’obesità
Proprio parlando di prevenzione, Aiom accende i riflettori sul legame tra obesità e tumori. Il grave eccesso ponderale, infatti, è un fattore di rischio per ben 12 diversi tipi di tumore. Però, lamentano gli oncologi, è ancora scarsa l’attenzione degli operatori sanitari nei confronti dei corretti stili di vita.
Come sottolinea Francesco Perrone, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, “la prevenzione dei tumori deve essere sempre più al centro della nostra attenzione e delle nostre azioni. Nel 2022, nel mondo, sono stati 20 milioni i nuovi casi di cancro e 9,7 milioni i decessi. Il 40% delle morti è causato da fattori di rischio modificabili, in particolare da fumo, consumo di alcol, sedentarietà ed eccesso ponderale. Il tema del ‘World Cancer Day’ è ‘United by Unique’ per sensibilizzare cittadini, pazienti e Istituzioni a considerare l’unicità di ogni persona colpita dal cancro, garantendo una presa in carico che tenga conto degli aspetti emozionali, psicologici e sociali legati alla malattia”.
Un approccio che, assicura lo specialista, ha le potenzialità “per migliorare i risultati clinici e la qualità di vita, con un uso più efficiente delle risorse e una riduzione dei costi dell’assistenza” per i malati di cancro.
Prevenzione su misura: Paolo Veronesi e le novità contro il tumore al seno
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