Un asteroide da 60 metri potrebbe avvicinarsi pericolosamente alla Terra nel 2032, ma gli esperti invitano alla calma.
Quando si parla di asteroidi e possibili impatti con la Terra, l’immaginazione vola subito a scenari da film catastrofici. Insomma, chi non ha mai pensato a qualcosa tipo Armageddon? Ma la realtà, come spesso accade, è un po’ meno drammatica (per fortuna).
Gli scienziati tengono d’occhio il cielo 24/7 proprio per intercettare questi sassi spaziali prima che possano causare problemi seri. E, sì, ogni tanto salta fuori qualche oggetto che fa alzare un sopracciglio anche agli esperti. Ogni anno, infatti, vengono scoperti un sacco di asteroidi che passano “vicino” alla Terra (vicino in termini spaziali, ovviamente).
La maggior parte se ne va per la sua strada senza darci fastidio, ma ogni tanto spunta qualcosa che merita un controllo extra. Per valutare questi rischi, gli scienziati usano la famosa scala Torino, che aiuta a capire quanto dobbiamo preoccuparci. La maggior parte degli asteroidi finisce a livello 0 o 1, cioè nessun rischio reale, ma a volte i numeri salgono.
Negli ultimi tempi, la collaborazione tra le agenzie spaziali – tipo Nasa ed ESA – ha reso più facile individuare e tracciare questi oggetti. Però, c’è un però: le prime stime che si fanno sulle loro traiettorie possono cambiare parecchio con il tempo, man mano che si raccolgono più dati. Quindi, anche quando qualcosa sembra preoccupante all’inizio, spesso le cose si ridimensionano con nuove osservazioni.
Cosa dicono le prime stime su questo asteroide
Parlando di scoperte recenti, c’è un nuovo asteroide che sta facendo parlare di sé: si chiama 2024 YR4 ed è stato beccato alla fine dello scorso anno grazie ai telescopi del progetto Atlas. Secondo i primi calcoli, c’è una probabilità su 83 che possa colpire la Terra alla fine del 2032. Non è tantissimo, ma abbastanza per farlo entrare nella Neo Impact Risk List dell’ESA e nella Sentry Risk Table della Nasa. Insomma, è ufficialmente sotto osservazione.
Il nostro amico spaziale misura circa 60 metri di diametro e, al momento, si trova a più di 40 milioni di chilometri da noi. Però, secondo il Center for Near Earth Object Studies, il 22 dicembre 2032 potrebbe arrivare fino a soli 106.200 chilometri dalla Terra. Questo è abbastanza vicino in termini astronomici, ma niente panico: la probabilità che ci colpisca è ancora bassa. Tanto che è stato classificato al livello 3 della scala Torino, che vuol dire: “ok, teniamolo d’occhio, ma niente crisi”. E comunque, dati più affidabili li avremo solo nel 2028, quando l’asteroide ci passerà a circa 8 milioni di chilometri.
Quanto dobbiamo preoccuparci e cosa potrebbe succedere
Adesso, parliamo di cosa potrebbe succedere se (e ribadiamo il se) l’asteroide dovesse effettivamente colpire la Terra. Le stime attuali dicono che passerà vicino, ma nel caso in cui dovesse cambiare rotta, potrebbe entrare nella nostra atmosfera o, peggio, schiantarsi al suolo. In questo caso, l’impatto creerebbe una bella esplosione atmosferica o addirittura un cratere se dovesse toccare terra. Dipende tutto dal materiale di cui è composto: se è pietroso, potrebbe disintegrarsi in aria, causando una palla di fuoco spettacolare ma relativamente innocua. Se invece fosse di ferro, la storia sarebbe diversa, con un impatto più diretto.
David Rankin, un ingegnere del Catalina Sky Survey, ha spiegato che il “corridoio di rischio” per un eventuale impatto va dal Sud America, attraversa l’Atlantico e arriva fino al Sud Africa. Però ha anche detto chiaramente che l’orbita di 2024 YR4 è ancora troppo incerta per fare previsioni serie. E con le prossime osservazioni, è molto probabile che il rischio si riduca ulteriormente. Anche nel caso, molto improbabile, che ci colpisca, gli effetti dipenderanno da un sacco di fattori che, al momento, non conosciamo bene. In breve: niente panico. Le probabilità di un impatto sono ancora basse e, con ogni probabilità, l’asteroide ci sfiorerà senza fare danni. Gli scienziati continueranno a tenerlo d’occhio, raccogliendo dati più precisi nei prossimi anni. Ma per ora, possiamo dormire sonni tranquilli.
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