Treni, pendolari lanciano Manifesto per la ferrovia Faentina

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Lanciato oggi con una manifestazione a Borgo San Lorenzo (Firenze) coi sindaci del Mugello e molti cittadini – fra cui tanti pendolari per Firenze e Faenza – il ‘Manifesto per la ferrovia Faentina‘, documento in cui si chiedono in 14 punti interventi di potenziamento e ammodernamento. La ferrovia movimenta una medie di 46 convogli al giorno per 1 milione di passeggeri l’anno a cavallo dell’Appennino Tosco-Romagnolo.

I firmatari chiedono alle Regioni Toscana ed Emilia Romagna, di sottoscrivere il Manifesto. Fra le proposte “la sostituzione o l’ammodernamento dei treni, sanzioni per i disservizi da ridistribuire ai pendolari, sconti o sospensione dei costi di abbonamento fino alla ripresa di un servizio accettabile, nuovo orario, con più corse, diurne notturne e ‘veloci’“.

La manifestazione è stata promossa dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello e dal Comitato Pendolari ‘Mugello attaccati al treno’ che hanno firmato il documento insieme ai Comuni di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Fiesole, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Godenzo, Scarperia e San Piero a Sieve, Vaglia, Vicchio (Firenze), ai due Comuni romagnoli di Brisighella e Faenza (Ravenna). Hanno firmato Cgil, Cisl e Uil, Legambiente, Cna, Confcommercio e Confesercenti, Consulta dei Giovani – Marradi, I ragazzi di Brisi, Comitato Pendolari ‘Valdisieve’, Comitato ‘Giù le mani dal treno’ Val Lamone.

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Il Manifesto – si legge – dovrà produrre una concertazione tra Città Metropolitana di Firenze, Provincia di Ravenna e gestori del Trasporto pubblico locale, per concordare e sottoscrivere una pianificazione degli interventi necessari (come parcheggi scambiatori, sistema di agevolazioni tariffarie per gli utenti più distanti) volti a consentire un’alternativa sostenibile al mezzo privato, visti i target di riduzione delle emissioni (inquinanti e climalteranti) che i programmi comunitari e nazionali sopracitati ci obbligano a rispettare“.

Queste le 14 richieste contenute nel Manifesto per la Faentina:
1) Impegno a fornire entro il 15 marzo il cronoprogramma definitivo sulla sostituzione dei treni, che dovrà prevedere la quasi totale sostituzione entro il 2025 e la modernizzazione di quelli rimanenti;
2) Impegno da parte della Regione ad adottare le sanzioni previste dal contratto di servizio, quando dovute, con l’obiettivo di ridistribuirli ogni sei mesi ai pendolari che usufruiscono della tratta;
3) Creazione di un tavolo permanente sulla Faentina dove siano presenti Amministrazioni Comunali, Associazioni di categoria, Sindacati e Comitati Pendolari di entrambe le Regioni;
4) Aumento delle corse che si attestano ai binari diversi dal 17 e 18 della stazione di Santa Maria Novella di Firenze e realizzazione di infrastrutture che facilitino lo spostamento dai binari 17 e 18;
5) Verifica degli interventi e cronoprogramma in tempi rapidi degli investimenti sottoscritti nel dicembre 2017 e in gran parte disattesi;
6) Previsione di nuclei di manutenzione sulla linea Faentina, sia a Marradi che a Borgo San Lorenzo, per interventi di manutenzione ordinaria nelle h24;
7) Meccanismi di scontistica o sospensione dei costi di abbonamento dei pendolari fino alla ripresa di un servizio accettabile sulla linea ferroviaria Faentina, con riferimento a tassi di ritardo e soppressione corse;
8) Previsione di bus sostitutivi dedicati alle scuole nella tratta Marradi – Faenza, vista la difficile gestione odierna;
9) Individuazione di un responsabile per la gestione dei bus sostitutivi che entri in servizio al momento di attivazione dell’allerta Sanf e faccia da tramite con le Amministrazioni comunali;
10) Cronoprogramma dettagliato e completo degli interventi sulle frane della tratta Marradi-Faenza dovute all’alluvione del maggio 2023 e chiarezza su quali interventi saranno eseguiti prioritariamente sulle frane per superare quanto prima i rallentamenti di velocità nella tratta Marradi-Faenza;
11) Un nuovo Memorario, con maggiori corse sia diurne che notturne;
12) Maggiori servizi e integrazione del Tper Emilia Romagna per il territorio della Valle del Lamone, superando anche il confine regionale;
13) Verifica di una nuova progettualità per corse “veloci” che abbattano i tempi di percorrenza dalle stazioni principali, a partire dalla reintroduzione del secondo binario nelle stazioni ove sono stati tolti, verificando l’efficacia dei sistemi di segnalamento e legandole capillarmente con una integrazione ferro/gomma;
14) Modifica del contratto di servizio, o formalizzazione di uno specifico addendum, che torni a rendere obbligatorio per Trenitalia confrontarsi singolarmente almeno una volta all’anno direttamente sul territorio.



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