Con l’approvazione della legge di bilancio 2025, il Governo italiano ha introdotto significative modifiche riguardanti il trattenimento in servizio dei dipendenti pubblici: ecco le istruzioni operative e tutto quello che serve sapere sull’argomento.
Questa misura, contenuta nell’articolo 1, comma 165, della legge 30 dicembre 2024, n. 207, mira nelle sue intenzioni a garantire la continuità operativa e a facilitare il passaggio generazionale all’interno della Pubblica amministrazione. Permettendo di trattenere in servizio i dipendenti più esperti, si punta a ridurre il rischio di perdita del know-how interno e a garantire un supporto qualificato ai nuovi ingressi.
Tuttavia, l’applicazione rigorosa dei criteri di merito e la chiara definizione delle esigenze funzionali saranno fondamentali per evitare disparità e possibili contenziosi.
Le novità introdotte dalla Manovra 2025
La nuova normativa consente a tutte le amministrazioni pubbliche, escluse quelle appartenenti a magistrature, forze armate, polizia e vigili del fuoco, di trattenere in servizio il personale fino al compimento del settantesimo anno di età. Tuttavia, questa possibilità è limitata al 10% delle facoltà assunzionali disponibili, calcolate sulle capacità “ordinarie” derivanti dal turnover e da eventuali autorizzazioni normative specifiche. Questo limite percentuale ha l’obiettivo di evitare che il trattenimento diventi una prassi diffusa, mantenendo il focus sull’inserimento di nuove risorse e sul ricambio generazionale.
Le facoltà assunzionali ordinarie si riferiscono alle opportunità di assunzione derivanti dalla naturale cessazione dal servizio di dipendenti per pensionamento, dimissioni o altre cause, mentre eventuali deroghe o autorizzazioni specifiche possono essere concesse da normative settoriali o da esigenze straordinarie dell’amministrazione. Questo meccanismo consente un bilanciamento tra la necessità di trattenere competenze strategiche e la promozione di nuove assunzioni.
L’obiettivo principale è quello di mantenere in servizio dipendenti, sia dirigenti sia non dirigenti, il cui contributo è considerato essenziale dall’amministrazione. In particolare, si punta a valorizzare l’esperienza dei lavoratori senior, impiegandoli in attività di tutoraggio e affiancamento dei neoassunti, oltre che in funzioni operative non facilmente sostituibili. Questo approccio intende sfruttare il know-how accumulato nel tempo per facilitare l’integrazione dei nuovi assunti, garantendo al contempo la continuità e l’efficienza operativa.
Criteri e modalità di applicazione
La normativa stabilisce chiaramente che il trattenimento in servizio non è un diritto automatico del lavoratore, bensì una facoltà discrezionale dell’amministrazione. Non è prevista, quindi, la possibilità per i dipendenti di presentare richieste formali per rimanere in servizio oltre l’età pensionabile.
Questo implica che la decisione finale spetta esclusivamente all’ente pubblico, che deve valutare attentamente le proprie necessità organizzative.
L’amministrazione ha il compito di identificare i dipendenti da trattenere basandosi su criteri di merito e necessità organizzativa. Solo i lavoratori che hanno ricevuto valutazioni di performance ottime o eccellenti possono essere considerati idonei. Le valutazioni devono essere documentate e coerenti con i sistemi di gestione delle performance adottati dall’ente, garantendo trasparenza e oggettività nel processo decisionale.
Inoltre, è indispensabile il consenso del dipendente interessato, che deve accettare formalmente la proposta di prolungamento del servizio.
Le amministrazioni devono includere queste decisioni nei propri piani di programmazione annuali e pluriennali (PIAO), specificando le esigenze funzionali e la durata prevista del trattenimento.
Il PIAO, introdotto dal decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, rappresenta lo strumento di riferimento per la gestione integrata delle risorse umane, della performance e della trasparenza. La durata del trattenimento non dovrebbe essere inferiore a un anno per garantire la continuità gestionale e operativa, evitando soluzioni temporanee che potrebbero compromettere la stabilità organizzativa.
Durata e limiti del trattenimento
Non esiste una durata minima prestabilita per il trattenimento, ma la sua estensione deve essere proporzionata alle esigenze specifiche dell’amministrazione. La flessibilità nella definizione della durata consente agli enti di adattare il trattenimento alle proprie necessità operative, evitando vincoli rigidi che potrebbero risultare controproducenti.
Per i dirigenti, è possibile conferire o confermare incarichi anche per periodi inferiori ai tre anni previsti dall’articolo 19 del decreto legislativo n. 165 del 2001. Questo consente una maggiore agilità nella gestione delle risorse dirigenziali, permettendo di adattare gli incarichi alle mutate esigenze organizzative. Tuttavia, la durata complessiva del contratto deve rispettare i limiti di legge, senza superare il settantesimo anno di età.
Un aspetto rilevante è l’abrogazione dell’obbligo di collocare a riposo d’ufficio i dipendenti che hanno raggiunto i requisiti pensionistici, introdotta dal comma 162 della stessa legge di bilancio. A partire dal 1° gennaio 2025, il limite ordinamentale è stato innalzato a 67 anni, in linea con l’evoluzione demografica e l’aumento dell’aspettativa di vita. Sebbene questo innalzamento offra maggiore flessibilità, rimangono validi i provvedimenti di cessazione già adottati per i dipendenti che hanno maturato il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2024, garantendo la certezza del diritto e la coerenza con le decisioni pregresse.
Implicazioni per il personale in distacco o comando
Per quanto riguarda il personale in comando o distacco presso altre amministrazioni, il trattenimento in servizio richiede non solo il consenso del dipendente, ma anche il nulla osta preventivo dell’amministrazione di appartenenza. Questo passaggio è essenziale per evitare conflitti tra le diverse strutture coinvolte e per garantire una gestione coordinata delle risorse umane.
Il comando e il distacco rappresentano strumenti di mobilità temporanea che permettono ai dipendenti di prestare servizio presso enti diversi da quelli di appartenenza, mantenendo il rapporto giuridico con l’amministrazione originaria. In questo contesto, il nulla osta dell’amministrazione di appartenenza è fondamentale per assicurare che il trattenimento non comprometta le esigenze organizzative dell’ente di origine e per evitare sovrapposizioni di competenze o responsabilità.
Trattenimento in servizio dipendenti pubblici 2025: le istruzioni del Ministro Paolo Zangrillo
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