L’assenza di neve in Pianura Padana è un fenomeno meteo che sta diventando sempre più frequente e che desta preoccupazione. Per capire le ragioni di questa anomala siccità nevosa, è fondamentale analizzare le dinamiche atmosferiche su scala globale e il ruolo del Vortice Polare.
Quando il Vortice Polare rimane compatto, le masse d’aria gelida restano confinate nelle regioni artiche e non riescono a scendere verso le medie latitudini. Solo un suo “split”, ossia una frammentazione del nucleo freddo, potrebbe permettere a un blocco di aria gelida di spingersi fino al Mediterraneo, aumentando la probabilità di nevicate anche in pianura. Tuttavia, questo inverno non si sono create condizioni favorevoli a una tale dinamica.
Al contrario, abbiamo assistito a una persistente espansione dell’Anticiclone sull’Europa centro-occidentale, che ha bloccato l’ingresso di correnti fredde e ha favorito l’afflusso di aria mite. Questa configurazione ha reso praticamente impossibile la formazione di episodi nevosi in Valle Padana, lasciando spazio a un inverno secco e stabile, con temperature spesso superiori alla media stagionale.
Febbraio senza neve: le previsioni non promettono grandi cambiamenti
Le ultime proiezioni dei modelli meteorologici non indicano variazioni decisive nella seconda parte dell’inverno 2024-2025. Al momento, non si prevedono irruzioni gelide, ma tutt’al più marginali irruzioni fredde di lontana origine continentale o artica, il che significa che le perturbazioni atlantiche continueranno a muoversi su traiettorie più settentrionali o a impattare principalmente le regioni tirreniche.
Perché questo è un problema per la neve in pianura? Perché affinché si verifichino nevicate in Valle Padana, servono due elementi fondamentali: aria fredda preesistente al suolo e una perturbazione in grado di interagire con tale aria fredda
Attualmente, entrambi questi fattori mancano. Le perturbazioni che raggiungono l’Italia non trovano aria gelida già presente sulla Pianura Padana e, di conseguenza, le precipitazioni si manifestano sotto forma di pioggia, relegando la neve solo alle zone montuose, generalmente oltre i 1000-1200 metri di quota.
Questo quadro allontana la possibilità di nevicate in pianura, confermando un inverno deludente per gli amanti della neve.
Un trend preoccupante: sempre meno neve in pianura
Se le condizioni atmosferiche non cambieranno improvvisamente, le probabilità di vedere nevicate in Valle Padana nelle prossime settimane rimangono molto basse. Questo non è un caso isolato, ma si inserisce in un trend climatico che, negli ultimi anni, ha visto una drastica riduzione degli eventi nevosi nelle aree pianeggianti del Nord Italia.
Le statistiche degli ultimi decenni mostrano come gli inverni nevosi in pianura siano sempre più rari. Fino agli anni ’80 e ’90, non era insolito assistere a nevicate abbondanti anche nelle città della Pianura Padana. Oggi, invece, la neve è diventata un evento sporadico, con periodi secchi alternati ad altri più piovosi che nevosi.
Gli esperti continuano a monitorare l’evoluzione del Vortice Polare, nella speranza che si verifichi uno split o un indebolimento del nucleo gelido, fattori che potrebbero favorire ondate di freddo tardive. Tuttavia, per il momento, non c’è nulla di realmente concreto per l’inverno 2024-2025.
Neve solo in montagna: un inverno dominato dalla stabilità atmosferica
Con la pianura esclusa dai giochi, chi vuole godersi un paesaggio innevato dovrà salire di quota. Attualmente, la neve si mantiene solo sulle Alpi e, in modo meno abbondante, sull’Appennino settentrionale, ma sempre a quote medio-alte.
Questa situazione ha conseguenze non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche ambientale. L’assenza di precipitazioni nevose in pianura favorisce l’accumulo di inquinanti atmosferici, peggiorando la qualità dell’aria nelle principali città di pianura del Nord Italia.
Se le tendenze attuali dovessero consolidarsi nei prossimi anni, la neve in pianura potrebbe diventare un evento ancora più raro e prezioso.
Chi spera di vedere la Pianura Padana imbiancata dovrà attendere probabilmente il prossimo inverno, salvo sorprese non ancora del tutto da escludere, perché una forte ondata di meteo freddo invernale ha ancora oltre un mese di tempo per portare la neve fino in pianura.
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