“Meno case sfitte” col taglio dell’Imu. Ok in consiglio: a favore anche il centrodestra

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Taglio dell’Imu per i proprietari di casa, compresi gli enti del terzo settore e le Onlus: il consiglio comunale di Piacenza ha approvato la manovra che vale 439mila euro (in meno) per le casse comunali. L’abbassamento complessivo dell’Imu si traduce nell’estensione dell’aliquota sulla locazione a canone libero e a canone concordato anche alle cosiddette “persone giuridiche” (società e non solo persone fisiche) e nell’applicazione per l’utilizzo diretto di immobili da parte delle Onlus estesa anche agli enti del terzo settore, e nell’applicazione dell’aliquota per immobili concessi in comodato d’uso gratuito. Una manovra che – negli auspici del centrosinistra – dovrebbe favorire la formula dell’affitto calmierato e quindi far abbassare anche i canoni per gli inquilini, nonché rimettere in moto il mercato delle locazioni che a Piacenza è piuttosto statico, a fronte di una domanda elevata. Del tutto insufficiente la portata finanziaria delle agevolazioni introdotte secondo il centrodestra: 439mila euro in meno dalle tasche degli affittuari sono troppo pochi e occorreva osare di più. Contrari invece gli esponenti di Alternativa per Piacenza, che ritengono sia una “patrimoniale al contrario” che danneggia i più poveri.

IL VOTO – Convintamente a favore la maggioranza di centrosinistra e i Liberali Piacentini. Anche il centrodestra, nonostante le riserve manifestate nel dibattito, alla fine ha optato per il sì. Contrari, invece, i due consiglieri di Alternativa per Piacenza. Il sindaco Katia Tarasconi ha evidenziato che si è arrivati a questa riduzione “dopo un’attenta valutazione sull’impatto nel bilancio del Comune che non consente ampi margini. Inoltre la stima sulla perdita di gettito non è certa, perchè ha a che fare con un mercato che si muove”. “Non risolveremo certo il tema della casa con questa riduzione – ha puntualizzato -, ma oggi diamo un indirizzo politico: vogliamo mantenere l’aliquota a canone concordato fra le più basse di Italia per fare in modo che gli immobili sfitti siano messi sul mercato. Non è questione di coraggio, ma di matematica, di fare i conti e capire se possiamo permetterci questo passo: la scommessa è aumentare la disponibilità di immobili a canone calmierato. Con i bisogni emergenti nel sociale di questo periodo, non ci è consentito ridurre le tasse più di così”. L’assessore al bilancio Gianluca Ceccarelli ha illustrato il provvedimento come “una risposta alle emergenze abitative sul territorio comunale, così come all’esigenza di un numero crescente di alloggi per studenti, e anche per stimolare il mercato stesso delle locazioni per mettere sul mercato immobili esistenti, anziché costruirne dei nuovi”. “Non intendiamo favorire soltanto i proprietari – ha detto -, ma anche gli inquilini attraverso la riduzione dei canoni di affitto. Inoltre la manovra sull’imposta comunale agevola il terzo settore. Una manovra tributaria ancora più importante se consideriamo il contesto economico in cui ci troviamo ad operare”.

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Per Luca Zandonella (Lega) la portata della manovra sull’Imu incide poco, solo l’1,4%, sul gettito totale dell’imposta del Comune di Piacenza di 31 milioni di euro. Non mi aspetto che l’emergenza abitativa cessi grazie a questa piccola riduzione, è un provvedimento che strizza l’occhio ai Liberali che vi hanno aiutato a vincere le elezioni. La bilancia delle tasse pende nettamente a sfavore di questa amministrazione”. Luigi Rabuffi (Alternativa per Piacenza) ha sostenuto che, sulla base delle rilevazioni, “a Piacenza ci sono circa 9mila abitazioni censite non occupate: siamo in grado di sapere se sono realmente sfitte o comprendere chi ci vive? Faremmo un servizio alla lotta all’evasione fiscale”. “Questo provvedimento di riduzione dell’Imu – ha fatto notare – è frutto di opportunismo politico nei confronti di Liberali, con un impatto assai limitato sulle famiglie. E’ un provvedimento di destra che arricchisce chi è già ricco e penalizza i poveri”.

Per la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi è “eccessivo parlare di riduzione: non è merito di questa amministrazione se siamo tra i Comuni con le aliquote Imu più basse. Chi ha pagato di più in questi anni con il rincaro dell’Irpef, inoltre, non beneficia di questa riduzione dell’Imu; la portata complessiva della manovra è troppo esigua per stimolare il mercato”. Secondo Massimo Trespidi (civica centrodestra) “la scelta politica dell’amministrazione di diminuire la pressione fiscale va nella giusta direzione”. “E’ un provvedimento di estrazione liberale – ha fatto notare -, esiste effettivamente un liberalismo di sinistra e forse la maggioranza si è iscritta a questa corrente filosofica. In realtà la diminuzione delle tasse sui patrimoni non è mai rientrata nelle linee di mandato di questa giunta, perché la stella polare è l’improvvisazione”. Patrizia Barbieri (civica di centrodestra) ha parlato di un provvedimento “di facciata”: “Lei assessore ne è talmente consapevole che con la sua enfasi eccessiva ha inteso nascondere la portata insufficiente della manovra. Anche se siamo a favore di ogni riduzione di tassazione che porti anche un solo euro in più nelle tasche dei piacentini, tuttavia si poteva fare di più “.

Il capogruppo Pd Andrea Fossati è intervenuto per sottolineare che la manovra sull’Imu ha effetti concreti: “Molte famiglie a Piacenza hanno un secondo immobile e non sono certo tutte abbienti, queste seconde case restano spesso vuote. Con questo provvedimento si cerca di far ripartire il mercato degli immobili sfitti. L’abbassamento dell’Imu per le case a canone concordato va incontro anche all’esigenza di abbassare gli affitti”. La collega di gruppo, la parlamentare Paola De Micheli, ha ricordato che “le politiche della sinistra si connotano per privilegiare la redistribuzione, ed è quello che è successo anche a Piacenza nei primi anni dell’amministrazione Tarasconi. Sappiamo quanto sia importante la casa per le persone: abbiamo un enorme problema a livello nazionale e anche nella nostra città. La manovra di oggi vuole incentivare la riduzione degli immobili sfitti, a fronte della domanda reale. La riduzione dell’Imu non è in contraddizione con l’incremento dell’Irpef accompagnato all’innalzamento della fascia di esenzione totale, in una città come la nostra con un reddito pro capite al di sopra della media. Per le fasce di reddito più basse ci potranno essere benefici, perchè, a differenza di 25 anni fa, la leva fiscale non è più l’unica per redistribuire la ricchezza, ci sono altri strumenti come gli interventi diretti con i servizi sociali, la politica di istruzione e gli investimenti”. Elisabetta Menzani (civica centrosinistra) ha parlato di scelta giusta perchè corretta anche dal punto di vista fiscale.

GLI ESEMPI DI RIDUZIONE L’assessore Ceccarelli ha ribadito la volontà dell’amministrazione è quella di diversificare e replicare alcune aliquote vigenti fino al 2024, ed in particolare l’estensione dell’attuale aliquota pari allo 0,76% (quindi invarianza di aliquota) sulla locazione a canone libero a soggetti passivi persone giuridiche e ad immobili pertinenziali dell’abitazione; l’estensione dell’attuale aliquota 0,49% (quindi invarianza di aliquota) sulla locazione a canone concordato a soggetti passivi persone giuridiche e ad immobili pertinenziali all’abitazione; l’applicazione dell’attuale aliquota 0,58% (quindi invarianza di aliquota) relativa all’utilizzo diretto di immobili delle Onlus anche agli Enti del Terzo settore; l’applicazione dell’attuale aliquota 0,82% (quindi invarianza di aliquota) relativa a immobili concessi in comodato d’uso gratuito alla Onlus anche agli Enti del terzo settore”. “Tutto ciò si traduce concretamente – ha spiegato – per un proprietario persona fisica nel caso di canone libero in un “risparmio” di 57,56 euro e per una persona giuridica è pari di 313, 13 euro. Nel caso di locazione a canone concordato il risparmio è pari ad 82,03 euro nel caso di proprietario persona fisica e di 446,20 euro, nel caso di proprietario persona giuridica”. Entrano in vigore agevolazioni anche per le Onlus in caso di utilizzo diretto o in caso di concessione in comodato d’uso gratuito, sono gli enti del terzo settore. I nuovi ingressi sono pari a complessivi 105 immobili, di cui di proprietà ubicati sul territorio comunale ed utilizzati direttamente dagli Enti del terzo settore 68 ed immobili concessi in comodato d’uso gratuito ad Enti del terzo settore 37.





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