Maltempo Messina, Pd: ” Danni evitabili. Sbalorditivi allagamenti nelle recenti via Don Blasco e torrente Bisconte”

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Sono più di 100 gli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco nella provincia di Messina a causa del maltempo di questa mattina. Squadre al lavoro per soccorrere alcuni automobilisti bloccati nei sottopassaggi o persone dalle case allagate, frane, danni d’acqua e dissesti.

Situazione critica ad Orto Liuzzo e in località San Saba: a causa della tracimazione dei torrenti in zona, sono stati soccorsi con il gommone dei soccorritori fluviali alluvionali dei Vigili del Fuoco alcuni nuclei familiari bloccati dall’acqua nelle abitazioni.

Su questo, i consiglieri comunali del gruppo Pd, Felice Calabrò, Alessandro Russso e Antonella Russo, rimandano la responsabilità dei danni al territorio ad una mancata programmazione da parte dell’Amministrazione comunale. In particolare scrivono:  

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In queste ore piogge violente stanno  investendo ampie parti della nostra città e, esondazioni dei torrenti da Scoppo a Orto Liuzzo a Zafferia, e un sistema di raccolta delle acque piovane letteralmente esploso che ha portato ad allagamenti e danni a numerose abitazioni e attività commerciali fino in pieno centro città, riportano all’attenzione la ormai strutturale impreparazione di Messina a eventi che, nonostante ci si ostini a definirli “straordinari”, sono ormai invece strutturali del nostro clima.

Negli scorsi mesi autunnali, in riscontro a una direttiva regionale della protezione civile che chiedeva ai comuni interessati di attivare ogni utile azione preventiva in caso di violente piogge, chiedevamo al sindaco se fossero state poste in essere azioni di mitigazione del rischio idraulico volte a individuare i tratti di viabilità ricadenti impropriamente nell’alveo di corsi d’acqua ed effettuare la vigilanza idraulica di tali nodi di conflitto per impedirne l’utilizzo in caso di eventi meteorici estremi; se si fosse rimosso qualsiasi elemento impropriamente allocato in aree di demanio fluviale costituente ostacolo al deflusso delle acque (rifiuti, RSU, cassonetti, mobili, automezzi, attrezzature varie, etc.) e infine se si fosse stati capaci di vigilare per evitare l’accumularsi di rifiuti solidi urbani anche differenziati, ammassati a ri-dosso degli alvei dei torrenti.

Dal sindaco e dall’assessore Minutoli vennero in commissione consiliare competente fornite delle rassicurazioni sul rispetto formale di quelle direttive di protezione civile ma che, sostanzialmente, pur-troppo, oggi si scontrano con l’evidente evidenza di una città che dimostra  improvvisazione e impreparazione a fronteggiare eventi che  sono ormai tutt’altro che imprevisti, sebbene molto violenti.

La nostra rete di raccolta delle acque piovane che non è idonea alle necessità della città. Pensata per lo sviluppo urbanistico degli anni Settanta, esclude da una raccolta di acque sufficiente tutte le realizza-zioni edilizie costruite negli ultimi trent’anni in aree collinari o nei pressi di torrenti: da San Licandro, all’Annunziata, alle colline e alle zone torrentizie della zona Sud. E non soltanto questo; il centro città, infatti, che sconta da anni la mancanza di una adeguata e globale pianificazione di interventi su tutta la rete di raccolta acque e di pulizia di tombini, caditoie  e griglie, a ogni pioggia, si vede allagato in modo inaccettabile.

Dove sta la pianificazione di interventi strutturali così urgenti per la città? Reti di raccolta acque pio-vane da rafforzare e ampliare, sistemi già esistenti da ripulire in profondità e in maniera capillare, fuori dalla logica “randomica” secondo le singole necessità di volta in volta segnalate.

In questo quadro di eventi ci sembra poi alquanto sbalorditivo e singolare che si stiano manifestando fatti di allagamento molto intensi in due nuove opere pubbliche della città, Via Don Blasco e la nuova copertura del torrente Bisconte. Ossia lungo due nuove strade di grande importanza per la città. Non solo in caso di piogge intense, ma anche durante eventi minori, queste due arterie si allagano, una in maniera pericolosa per la circolazione stradale e per chiunque vi si trovi a transitare, l’altra, essendo in pendenza e teoricamente pensata per regimentare il corso del torrente Bisconte, con una forza dell’acqua che scorre e travolge chi vi si trova a transitare: proprio su un’opera pubblica che il Commissario Straordinario per il dissesto idrogeologico ha finanziato con importanti stanziamenti pubblici.

Ebbene: perché accade tutto questo? Sarà a tal proposito nostra cura già dalle prossime ore richiedere all’assessore competente informazioni dettagliate sulla regolarità dei lavori eseguiti e sui relativi collaudi di queste importante vie, soprattutto in relazione al sistema di raccolta di acque meteoriche.

Infine, i fatti documentati sul torrente Zafferia, in contrada Scoppo o sul torrente Orto Liuzzo dimostrano come la dichiarata “inaccessibilità” di accesso ai torrenti da realizzare con presidi immediati di protezione civile non si sia verificata mai e in nessuna circostanza, nonostante il nostro piano di protezione civile lo prevedano espressamente. Al di là del rispetto formale delle norme e delle direttive, occorre che, quando si verificano eventi intensi, che grazie alla tecnica del now casting ampiamente sono prevedibili nel giro di poche ore, si attivino davvero le misure scritte nei piani: impedire l’accesso ai torrenti, avvertire le popolazioni più direttamente coinvolte perché abitanti nei pressi dei torrenti, vigilare sull’andamento delle piene meteoriche.

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Analogamente ci domandiamo se tali procedure prevenzione siano previste nel caso dei torrenti tombati che attraversano il centro città e che costituiscono assi viari centrali del nostro sistema di mobilità: sono sorvegliati nella loro parte alta, sui punti di immissione delle acque nei tratti coperti? Sono controllati nei tratti urbani, sotto il livello stradale, verificando che gli alvei siano liberi da ostruzioni di varia natura che possano impedire il regolare scorrimento dell’acqua? Soprattutto, si prevede che in casi di particolare intensità della pioggia, la circolazione su questi viali sia impedita?

Anche su questi importanti snodi stradali che interessano direttamente corsi d’acqua urbani e che pure si pensa di non dover considerare, visto che sono sotto strada, serve invece operare attività di  prevenzione che non deve solo restare sulla carta come mero rispetto formale delle norme, bensì diventare vigilante pratica di azioni e interventi che siano messi in atto quando si verificano gli eventi più pericolosi e intensi.

 



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