Le proteste contro l’estrema destra in Germania

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Domenica decine di migliaia di persone hanno protestato in molte città della Germania contro la scelta della CDU, il principale partito di centrodestra, di collaborare con l’estrema destra per l’approvazione di alcune misure molto restrittive sull’immigrazione.

Le proteste riguardavano due votazioni del parlamento federale di questa settimana, in cui la CDU ha votato insieme al partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD): in un caso con un provvedimento perlopiù simbolico che è poi stato approvato, nell’altro con una proposta di legge che poi non è passata. Al di là degli esiti delle votazioni e della portata dei provvedimenti, la collaborazione tra la CDU e l’estrema destra è considerata un evento storico in Germania, dove dalla caduta del regime nazista in poi nessun partito istituzionale aveva mai accettato di collaborare con nessun partito di estrema destra, fino a ora.

Le proteste di domenica sono state organizzate in moltissime città: Berlino, Aquisgrana, Augusta, Braunschweig, Brema, Colonia, Essen, Francoforte, Amburgo, Karlsruhe, Lipsia, Würzburg e varie altre città più piccole. Solo a Berlino, la capitale, la polizia ha stimato una partecipazione di circa 160mila persone (200mila secondo gli organizzatori della manifestazione).

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Non ci sono notizie di scontri o di feriti. Centinaia di manifestanti hanno bloccato gli ingressi di varie sedi della CDU, mentre a Colonia è stata organizzata anche una protesta sul fiume Reno, con centinaia di persone posizionate su imbarcazioni che esponevano striscioni contro il razzismo e a favore della democrazia.

La cooperazione tra CDU e AfD era stata al centro di una serie di altre proteste più limitate anche nei giorni scorsi, sempre in varie città della Germania. L’intesa della CDU con l’estrema destra è stata molto discussa a tutti i livelli: anche l’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, per anni la politica più influente della Germania e tra le più influenti d’Europa, oltre che membro per anni della stessa CDU, ha fatto un raro intervento pubblico in cui ha criticato la decisione del suo ex partito di collaborare con l’AfD.

Una manifestazione a Dresda, lo scorso 30 gennaio (Sean Gallup/Getty Images)

Le proteste di questi giorni hanno riguardato più in generale il ruolo sempre più attivo e la presenza sempre più stabile dell’AfD nella politica nazionale tedesca: i suoi consensi sono in aumento da tempo e da mesi i sondaggi danno questo partito intorno al 20 per cento dei voti in vista delle elezioni federali del prossimo 23 febbraio. Sarebbe un risultato inedito per una parte politica che comunque, per decenni, era rimasta ai margini della vita politica del paese.

L’immigrazione è diventata di gran lunga il tema più discusso nella campagna elettorale per le elezioni del prossimo 23 febbraio. Anche perché entrambi i maggiori partiti, i Socialdemocratici (SPD) di centrosinistra e l’Unione Cristiano-Democratica (CDU) di centrodestra, propongono di irrigidire le attuali leggi sull’accoglienza.

I due provvedimenti su cui CDU e AfD hanno votato insieme sono rispettivamente una mozione e una proposta di legge. La mozione è stata oggetto del voto storico di mercoledì: presentata dalla CDU, chiedeva respingimenti dei migranti e controlli permanenti alle frontiere (cosa probabilmente contraria alle norme europee). È stata approvata dal parlamento con 348 voti a favore e 345 contrari (10 parlamentari si sono astenuti): i voti di AfD sono quindi stati fondamentali per farla passare. La mozione non è vincolante per il governo, ma la modalità con cui è stata approvata ha avuto come detto un forte significato simbolico.

La proposta di legge è stata votata invece venerdì, e consisteva in una riforma della legge sull’immigrazione che regola le richieste d’asilo: avrebbe reso più complicato ottenere un permesso di soggiorno e avrebbe limitato il diritto al ricongiungimento familiare. Se avesse raggiunto abbastanza consensi, sarebbe diventata la prima legge nella storia democratica della Germania a essere approvata grazie ai voti dell’estrema destra. Il disegno di legge è stato bocciato con 350 voti contro 338 a favore, anche per via delle defezioni di 23 parlamentari dei Liberali e di 12 parlamentari della CDU che non hanno votato.

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– Leggi anche: L’estrema destra tedesca, negli ultimi ottant’anni



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