“L’associazione animalista usata come un bancomat”: l’onorevole animalista Brambilla nel mirino di Report (di nuovo)

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È finita di nuovo sotto la lente di ingrandimento di Giulia Innocenzi e di Report l’On. Michela Vittoria Brambilla: l’associazione LEIDAA da lei fondata e della quale è presidente sarebbe stata usata come “bancomat” per affari privati

Già richiamata alla Camera dei deputi per non aver fornito la dichiarazione sui redditi del 2023, Michela Brambilla, paladina dei diritti degli animali, avrebbe gestito in maniera assai opinabile anche i fondi della Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa), di cui è presidente.

Questo almeno stando alla nuova inchiesta di Giulia Innocenzi per Report andata in onda ieri, domenica 2 febbraio.

Dopo lo scandalo dei cani di razza, insomma, ora col nome di Brambilla emerge un altro vero e proprio business redditizio: dai conti della Leidaa, come fa sapere Report, la Onorevole avrebbe pagato anche servizi di autoblu per il proprio ruolo da parlamentare.

Cosa è accaduto

Nella puntata di “Report” andata in onda domenica 2 febbraio, Giulia Innocenzi ha presentato un’altra interessante inchiesta approfondita sull’Onorevole Michela Vittoria Brambilla e sulla gestione della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA), associazione da lei fondata e presieduta.

L’indagine ha sollevato dubbi sull’utilizzo dei fondi dell’Associazione animalista spese personali e attività non strettamente legate alla missione della onlus.

Le spese contestate

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, una parte significativa dei fondi raccolti dalla LEIDAA sarebbe stata destinata a spese personali della Brambilla. Tra queste, soggiorni in hotel, incluse cene dai costi da capogiro. Inoltre, sono stati registrati spese per il noleggio di auto e l’acquisto di bevande alcoliche di pregio (con scontrini che riportano importi di 1.263 euro e 2.550 euro per 15 bottiglie da 139 euro ciascuna).

Un’altra voce di spesa riguarda il noleggio di una piattaforma aerea per la potatura di piante, con una fattura di 488 euro, presumibilmente utilizzata per la manutenzione del giardino della residenza privata della deputata a Calolziocorte, in provincia di Lecco.

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L’utilizzo dei fondi per attività politiche

L’inchiesta di Giulia Innocenzi ha anche evidenziato come la LEIDAA avrebbe coperto spese legate ad attività politiche dell’onorevole Brambilla, tra cui l’organizzazione di eventi per il Movimento Animalista, fondato dalla stessa deputata, inclusi costi per l’affitto di spazi, servizi di allestimento audio e luci e il trasporto di sostenitori in diverse città italiane (la onlus, per esempio, avrebbe finanziato pullman per portare attivisti a manifestazioni a Roma e per il lancio del Movimento a Milano e un po’ ovunque in Italia).

In più, la LEIDAA avrebbe sostenuto i costi per la registrazione del Movimento Animalista.

Il conflitto di interessi 

Report ha dunque sollevato interrogativi sul possibile conflitto di interessi derivante dai molteplici ruoli ricoperti dall’onorevole Brambilla: deputata, presidente della LEIDAA e conduttrice televisiva.

In particolare, è emerso che l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI) avrebbe finanziato con oltre 200mila euro a stagione la trasmissione “Dalla parte degli animali”, condotta dalla Brambilla su Rete 4, per la promozione dei cani di razza.

Tutto ciò in contrasto con le attività parlamentari della deputata, che promuove l’adozione di cani dai canili. Alla domanda sulla possibile incongruenza tra i suoi ruoli, la Brambilla ha risposto che la trasmissione è un programma Mediaset e che lei si limita a condurla, senza essere coinvolta nei rapporti con sponsor o partner.

Resta il fatto che c’è da far chiarezza, e subito, sulla gestione delle associazioni, sui conflitti di interesse e sulla necessità di garantire trasparenza e coerenza tra le finalità dichiarate e le attività effettivamente svolte delle varie onlus esistenti.

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