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Caravaggio meglio della pizza fritta: l’impatto della cultura a Napoli fa registrare una crescita record. Le code all’esterno di sale e monumenti di tutta Napoli, ieri, e l’enorme successo della cultura in occasione della domenica dei musei gratis, documentano fondamentalmente due cose.

Primo: il capoluogo partenopeo si conferma come grande capitale dell’arte anche nei mesi di “bassa stagione” per il turismo, come il febbraio appena iniziato. Secondo: la città non offre solamente food e animi interessati a gite low-cost a Roccaraso, ma anche tanto, tanto interesse per la cultura. A testimoniarlo ulteriormente, ci sono i dati forniti dall’Osservatorio al Turismo e dall’assessorato comunale di Teresa Armato. Numeri che si aggiungono, ovviamente, ai dati forniti dal Ministero della Cultura, promotore della prima domenica di ogni mese ad accesso free nei siti culturali statali, iniziativa fortemente incentivata dall’ex titolare del Mic, il napoletano Gennaro Sangiuliano. Ben 6 dei 15 siti italiani più visitati, ieri, sono campani. A parte la Reggia di Caserta e Pompei, in città Palazzo Reale, il Mann, Castel Sam’Elmo e Capodimonte hanno fatto registrare numeri molto importanti: decine di migliaia di visitatori in Italia. Circa ventimila solo nei musei di Napoli.

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Prima domenica di Febbraio, musei gratis e folla a Napoli (Neaphoto Antonio Di laurenzio)

Folla a Gallerie d’Italia, a Cappella Sansevero, al Mann, a Palazzo Reale. In tutte le principali location dell’arte cittadina si respira aria di altissima stagione. I napoletani scelgono la cultura, in altre parole. Code dappertutto, ieri, ovunque ci sia arte. Un afflusso che non viene sminuito dal fatto che ieri, per l’allerta meteo diramata dalla Protezione Civile, i parchi fossero chiusi per un’allerta meteo che non ha trovato riscontro in una domenica soleggiata. Passando ai dati del Ministero della Cultura, va sottolineato che, a livello nazionale, domenica 5 gennaio l’affluenza registrata fu di 246.338 persone, e si era in giorni ancora di festa per l’Epifania imminente.

Le opere

Tra le opere segnalate ieri dal Mic di Alessandro Giuli c’è anche la Campania: oltre alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma con la mostra “Il tempo del futurismo”, al Parco archeologico del Colosseo con la nuova apertura degli Horrea Piperataria, alla mostra “Gabriele Basilico. Roma” a Palazzo Altemps ai nuovi spazi di Palazzo Citterio al museo della Grande Brera di Milano, ai capolavori della Gnam in esposizione ai Musei Reali di Torino, vengono citate le opere di Michelangelo Pistoletto esposte alla Reggia di Caserta. Al primo posto fra i siti più visitati d’Italia ieri c’è il Parco archeologico del Colosseo con 16.690 ingressi. La Reggia di Caserta è, appunto, il primo sito in Campania, con un ottimo quarto posto nazionale. Al sesto posto, dopo gli Uffizi, c’è l’area archeologica di Pompei, con 10.192 visitatori. Decima e undicesima piazza per il Mann e per Palazzo Reale, che fanno registrare un vero e proprio boom, rispettivamente con 4760 e 4600 visitatori. I musei statali nel cuore di Napoli competono in altre parole con i principali siti nazionali. Lo stesso vale anche per Castel Sant’Elmo e per il Museo del Novecento che, con 3614 ingressi si posizionano al tredicesimo posto, prima della Pinacoteca di Brera, in sedicesima piazza. Al quindicesimo posto in Italia c’è poi il Museo e Real Bosco di Capodimonte, con 3585 presenze. Nella classifica del Mic figurano anche i Girolamini (in crescita), ma non vengono contati siti affollatissimi e tra i più gettonati in città, come il Museo del Tesoro di San Gennaro Cappella Sansevero o le Gallerie d’Italia, che sono privati.

L’impatto

Come documentato dai dati forniti dall’Osservatorio al Turismo di Palazzo San Giacomo e dall’assessorato di Teresa Armato, l’impatto della cultura sta facendo registrare una crescita sempre più significativa per il flusso di visite in città. In sostanza, il turista che sceglie Napoli lo fa sempre di più per ragioni culturali. Cosa che, di fatto, eleva il target dei vacanzieri che stanno arrivando all’ombra del Vesuvio. Nel dettaglio, il fenomeno – rilevano dagli uffici comunali – si spiega con l’aumento delle presenze straniere, che ha giovato al sistema partenopeo dei beni culturali. Un esempio significativo è di tale scenario è il caso del Museo Archeologico Nazionale, che nel 2023 ha fatto registrare oltre 550mila visitatori, con un trend di presenze in crescita di circa il 25% rispetto al 2022, quando al Mann furono registrati 441mila ingressi. Secondo i dati forniti dall’amministrazione, a Napoli sono cresciuti molto anche gli ingressi nei luoghi culturali gestiti dal Comune, con risultati notevoli. Nelle classifiche di crescita spicca il Maschio Angioino-Castel Nuovo, che ha fatto contare ben 156mila ingressi nel 2024, con un miglioramento del 90% rispetto al 2022 e del 60% rispetto al 2023. Record anche per la chiesa di San Severo al Pendino, che grazie a un’offerta variegata (mostre, concerti, spettacoli) nel 2024 ha registrato oltre 200 mila ingressi, con un incremento superiore al 65% rispetto all’anno precedente. Un dato che fa riflettere sul riutilizzo dei beni ecclesiastici, spesso gravati da difficoltà gestionali, dovute in parte anche al calo di vocazioni. Tornando al “cultural impact” di Napoli, si registrano ottimi riscontri anche per San Domenico Maggiore (dove dovrò nascere la Casa della Lettura) e la Real Casa dell’Annunziata, entrambe location in fase di grande recupero rispetto al periodo pre-Covid.

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Il pontenziale

A un buon presente si accompagna un grande potenziale ancora inespresso, per i monumenti partenopei. I dati che abbiamo appena riportato, infatti, non riguardano due delle location più centrali della città, chiuse da tempo. Parliamo del ripristino e della riapertura di Castel dell’Ovo, al momento in fase di restyling. E di piazza del Plebiscito, con i lavori al colonnato iniziati da pochi giorni e con l’ipogeo, aperto solo eccezionalmente durante le giornate Fai di fine anno scorso, e che dovrebbe diventare fruibile con il recupero del Plebiscito. «Napoli attrae ancora molti turisti – è il commento dell’assessora al Turismo Teresa Armato – E il segmento culturale cresce tanto anno dopo anno. Merito del grande patrimonio di beni culturali e monumentali, ma anche dell’intensa ed eterogenea realizzazione di eventi, anche musicali, che offre il Comune. E quest’anno con la nostra programmazione per i festeggiamenti del 2500 anni e con il Giubileo sarà possibile conoscere e visitare anche siti meno conosciuti».

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