(Teleborsa) – Con riguardo al Credito d’Imposta Industria 4.0, la Legge di Bilancio 2025 prevede inter alia (art. 1, commi 445 – 448 della Legge di Bilancio 2025): l’abrogazione del credito d’imposta per i beni immateriali 4.0per il 2025. Tale credito sarà pertanto disponibile soltanto per gli investimenti indicati nell’Allegato B della L. 232/2016 effettuati entro il 31 dicembre 2024; il limite al Credito d’imposta per i beni materiali. È stato infatti precisato che tale agevolazione spetta esclusivamente per gli investimenti aventi ad oggetto beni materiali indicati nell’Allegato A della L. 232/2016 ed effettuati nell’anno 2024. Per il 2025 sono infatti previste nuove regole. In tal senso, l’impresa deve inviare telematicamente al MIMIT il modello predisposto nel D.M. 24 aprile 2024 riguardante l’ammontare delle spese sostenute (il cui tetto massimo è per il 2025 pari a 2,2 milioni) nonché la precisa quantificazione del relativo credito d’imposta maturato. Si precisa che il limite di 2,2, milioni non vale per gli investimenti già eseguiti entro il 31 dicembre 2024, il cui ordine risulta già accettato dal fornitore e risulta già versato il 20% del complessivo del costo dell’investimento medesimo. Tenuto conto dell’ingente numero di imprese italiane potenzialmente beneficiarie del credito d’imposta nonché del limitato ammontare di risorse disponibili stanziate dal governo(benché in ogni caso cospicuo, in quanto pari a 2,2, miliardi), è necessario programmare con tempestività le domande di accesso a tale agevolazione fiscale. È quanto sottolinea MFLaw, società tra avvocati per azioni, analizzando le modifiche salienti introdotte da ultimo dalla Legge di Bilancio 2025 in tema di Credito d’imposta Industria 4.0 e 5.0.
Con riguardo invece al Credito d’Imposta 5.0., – prosegue MFLaw – la Legge di Bilancio 2025 prevede inter alia: (art. 1, commi 427 – 429 della Legge di Bilancio): un ampliamento della platea dei soggetti beneficiari dell’agevolazione: il Credito in esame può essere fruito anche daquelle specifiche imprese che offrono dei servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di efficienza energetica (cd. ESCO, dotate di certificazione UNI CEI 11352; una rimodulazione degli scaglioni del Credito: si passa da 3 scaglioni (35% fino a 2,5 mln, 15% dai 2,5 mln fino a 10 mln e 5% da 10 mln fino a 50 mln) a 2 scaglioni di più ampia portata tal per cui è riconosciuto un credito del 35% del costo per investimenti fino a 10 mln di Euro ed un credito del 5% del costo per investimenti da 10 mln a 50 mln di Euro.
Sono infine previsti rilevanti incrementi in termini di beneficio del Credito d’imposta 5.0. in caso di superamento di specifiche soglie di vantaggi energetici (in particolare, incremento del 40% o del 10 % rispettivamente per investimenti fino a 10 mln e da 10 mln a 50 mln se si registra una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%; incremento del 45% e del 15 % rispettivamente per gli investimenti fino a 10 mln di euro e per gli investimenti ricompresi tra 10 mln e 50 mln di Euro se si registra una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%).
Infine, – conclude MFLaw – si registra con favore la circostanza per cui il Credito d’imposta Industria 5.0 sia oggi cumulabile con altre agevolazioni, comprese quelle previste per le Zone Economiche Speciali (ZES), e si applica retroattivamente agli investimenti effettuati a partire dal 1 gennaio 2024.
“Gli incentivi fiscali in corso di attuazione – commenta Emanuele Tito, esperto di diritto tributario, di MFLaw – rappresentano una straordinaria opportunità per le imprese radicate nel territorio nazionale che realizzano investimenti innovativi in linea con la politica di sostenibilità. I crediti d’imposta Industria 4.0 e 5.0 non solo offrono vantaggi concreti in termini di digitalizzazione e ottimizzazione dei processi produttivi, ma sono anche strumenti fondamentali per la transizione ecologica del nostro sistema industriale”.
(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash)
(Teleborsa) 03-02-2025 21:15
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