Carrara, il meme con l’intelligenza artificiale diventa terreno di scontro politico

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CARRARA – «Urlare, gridare allo scandalo, offendere in maniera sguaiata, adesso addirittura velatamente minacciare. In quello che evidentemente pensava essere un impeto di umorismo e alta ironia oggi il consigliere Caffaz ha postato un video creato con l’Ia in cui lui prende le sembianze di un personaggio delle celebre serie Squid game per poi annunciare “Arrighi eliminata”… Poco importa se in quella stessa serie essere eliminato significa essere uccisi in maniera cruenta». Lo ha scritto via social la sindaca di Carrara (Massa-Carrara), Serena Arrighi, in relazione a un post pubblicato qualche ora prima dal consigliere di opposizione Simone Caffaz.

«Io sono ovviamente certa che quella del consigliere Caffaz non sia una minaccia alla mia persona – afferma la prima cittadina – credo però che sia un uscita macabra e di cattivo gusto che racconta bene la strategia comunicativa di un’opposizione senza argomenti e che per mascherare questo vuoto pensa tutto sia permesso a prescindere quindi dal fatto se quello che si dice sia palesemente falso, offensivo o nulla abbia a che vedere con il civile dibattito politico. Solo in questa settimana abbiamo assistito, solo per fare degli esempi, al consigliere Manuel che si stracciava le vesti per l’abbattimento di un ponte sbagliato, all’ex assessore Bernardi che nella sua ansia di gridare all’ultimo, presunto, scandalo postava messaggi privati senza cancellare il nome di chi glieli aveva mandati o lo stesso Caffaz che, nonostante un’esperienza politica ventennale, confondeva le competenze di Provincia e Comune sulle scuole superiori. Ora, infine, quest’ultima infelice uscita di fronte alla quale non solo non compiono nessun passo indietro, non aggiustano il tiro o, sia mai, chiedono scusa, ma rilanciano, alzano i toni e si buttano a capofitto nel proprio vortice di falsità e grida sguaiate alla ricerca di qualche facile like. Di fronte a tanta pochezza mi sento di dire che, per fortuna, questo modo di fare è ben lontano da quello di questa amministrazione. Noi crediamo nell’impegno quotidiano e nel lavoro e non abbiamo bisogno di rincorrere like e cuoricini, le nostre bandiere sono la serietà e la concretezza con le quali stiamo, poco a poco, cambiando Carrara».

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A stretto giro è arrivata la replica di Caffaz: «Sarebbe anche ora che la facesse finita. Un piccolo filmato satirico realizzato con l’intelligenza artificiale fa gridare allo scandalo la sindaca Arrighi e addirittura paventare il fatto l’avrei minacciata. Al di là che questo ennesimo delirio, uscito sul profilo social ufficiale della sindaca, denota una patologica assenza di senso dell’umorismo, non si capisce bene di cosa di cosa l’avrei minacciata. Di ucciderla? Chi in tutta la città potrebbe mai pensare che io minacci la sindaca di ucciderla? Qualcuno può dirmi per favore di cosa stiamo parlando? Da un lato mi vergogno di me stesso che rispondo a un post che non riesco a definire in altro modo che un “delirio”, dall’altro non posso esimermi da una riflessione su questo modo di fare da parte della prima cittadina e dei suoi più stretti collaboratori che ormai rappresenta una prassi troppo consolidata per lasciar correre. Qui siamo ben oltre l’imposizione di un politically correct che sfocia nella limitazione della libertà di espressione, siamo ben oltre la voluta mancata comprensione dell’ironia e della satira, qui siamo a una stretegia comunicativa (pagata con soldi pubblici) volta a distrarre la cittadinanza dai reali problemi della città. Per nascondere la propria lapalissiana incapacità di risolvere, dopo due anni e mezzo, anche i più banali problemi di un territorio distrutto, lasciato allo sbando e al degrado, Arrighi cerca di distrarre i propri concittadini proponendo continuamente questioni ideologiche e polemiche strumentali che nulla hanno a che vedere con l’amministrazione e con i tantissimi problemi irrisolti».

«Quasi ad ammettere questa strumentalità – prosegue Caffaz – Arrighi inaugura la statua di Che Guevara, si rifiuta di condannare un consigliere di maggioranza che non vota la cittadinanza onoraria ai superstiti di una famiglia ebrea sterminata, si rifiuta di denunciare lo sfregio di una stella di Davide in marmo durante un’esposizione in città, maltratta in consiglio comunale la sua capo gabinetto che si è appena dimesso definendola “nervosa”, esattamente come vengono definite dal patriarcato le donne ribelli, e oggi, dopo tanti altri esempi che vi risparmio, si impermalosisce per un innocuo e simpatico filmato realizzato con l’Ai. Ripeto: siamo ben oltre il buon senso e la decenza. Arrighi pensi alla sporcizia e al degrado della città, al fatto che, nonostante ciò, ha aumentato la Tari, pensi al disastro delle strutture sportive, all’assenza di eventi, iniziative e adeguate politiche culturali, alla moribonda situazione in cui si trova il commercio cittadino, ai disastri che ha fatto nel marmo e potrei andare avanti a lungo. La città è in uno stato di abbandono mai visto e lei distribuisce prebende a go go e crea dal nulla polemiche assurde per nasconderlo ai cittadini. Ripeto: Arrighi, sei stata eliminata. E se per questa mia frase, invece di sorridere, crei un caso politico, vuol dire che non solo non sai amministrare la città, ma hai superato ogni limite di buon senso e decenza».





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