Una manifestazione contro la disinformazione russa – Euractiv Italia

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Antonio Longo, Editor of The Ventotene Lighthouse – A Federalist Journal for World Citizenship, presenta la manifestazione contro la disinformazione russa del 2 febbraio alle 15, in piazza VIII agosto a Bologna.

Domenica 2 febbraio a Bologna si manifesta contro la disinformazione russa, notoriamente molto attiva in Occidente, in particolar modo in Italia. L’iniziativa è promossa da diverse associazioni della società civile, da alcune formazioni politiche (+Europa, Radicali, Renew Europe) e da diverse comunità ucraine in Italia.

Sappiamo che la disinformazione può minare i valori democratici e mettere a rischio la libertà su cui si fonda la nostra società. Gli organizzatori intendono “fare appello alle istituzioni dell’Unione Europea affinché introducano una legislazione chiara per combattere la disinformazione e la propaganda”. In particolar modo si chiede al governo italiano di alzare maggiormente la guardia contro la disinformazione russa, in linea con le risoluzioni del Parlamento Europeo.

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La tecnica della disinformazione è diventata un’arma pericolosa. Sappiamo che è stata applicata efficacemente nella Brexit, nelle elezioni americane e in quelle europee. Gli esperti della disinformazione contano sul fatto che il pensiero liberal-democratico è aperto a diverse valutazioni di principi e valori della nostra democrazia, dunque certamente più soggetto a subire sistemi manipolatori di fatti.

La disinformazione parte, in genere, da un elemento reale, per poi distorcerne l’interpretazione e il suo utilizzo. Ad esempio, è vero che ci sono le basi Nato in Europa (e sono tante), ma dedurne che servono a preparare o a minaccia un attacco a Mosca è arbitrario. Come pure è falso dire – come la propaganda russa dice insistentemente – che “l’operazione speciale del 24 febbraio 2022” è giustificata per prevenire un attacco occidentale. Ancora: è vero che l’Unione Europea si è estesa, nel tempo, da Ovest verso Est (ed è un fatto che c’è stata una volontà esplicita dei popoli dell’Est, espressa in forma libera e democratica), ma è falso dire che ciò è avvenuto per accerchiare la Russia, con la quale si sono fatti invece numerosi accordi commerciali.

Occorre dunque contrastare la distorsione dei fatti, la loro falsa rappresentazione, non soltanto per una questione di rispetto dei fatti, ma per non dare, con la disinformazione, più potere a quei regimi (di qualsiasi tipo) che ne fanno uso.

Oggi la lotta alla disinformazione è uno degli aspetti della “resistenza” che noi europei (dell’UE e dell’Ucraina) dobbiamo sviluppare con sempre maggior efficacia. Perché non c’è solo la resistenza armata in Ucraina, che i soldati ucraini stanno eroicamente sostenendo per conto di tutta l’Europa. Non c’è solo la resistenza delle armi che gli USA e gli Europei dell’UE stanno dando all’esercito ucraino per opporsi all’aggressione russa. Ci deve essere anche la resistenza delle parole contro la disinformazione, la battaglia delle idee democratiche contro quelle autoritarie. Tutto questa è Resistenza, all’invasione dell’Ucraina, alla volontà di dominio dell’imperialismo russo, del nazionalismo che lo ispira e che punta a dividere l’Unione Europea per riportare sotto controllo i Paesi dell’Est Europa, come all’epoca dell’URSS.

Sotto quest’aspetto possiamo vedere il 24 Febbraio 2022 come l’inizio di una Resistenza europea, contro chi vuole dividere nuovamente l’Europa , per poter depotenziare l’unità europea finora conseguita. Proprio in questa direzione va l’Appello lanciato dal Movimento Federalista Europeo (MFE) alle Istituzioni Europee affinché riconoscano il 24 FEBBRAIO GIORNO DELLA RESISTENZA EUROPEA.

Il significato valoriale e politico è chiaro: i morti ucraini sono anche morti per la libertà dell’Europa, per la sua unità minacciata dal nazionalismo grande-russo, per la difesa del modello europeo nei rapporti tra stati (condivisione della sovranità) contro quello dei regimi autocratici (la violenza e la guerra come modalità dei rapporti internazionali).

Per questo dobbiamo, noi popoli dell’Unione, sapere che dobbiamo resistere, come gli Ucraini, all’aggressione di Putin. Un Appello di unità degli Europei per costruire la forza necessaria, prima per resistere militarmente, poi per vincere politicamente.

Se il messaggio valoriale e politico che quest’Appello propone entrerà nella testa e nei cuori dei cittadini europei la disinformazione russa non avrà più spazio.

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Avremo così più convinzione per costruire la difesa europea e l’unità politica dell’Europa.

Viva l’Ucraina libera, indipendente ed europea!

Viva l’Unione Europea!



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