Trezzano presenta il nuovo piano per il diritto allo studio: “Troppo tardi” accusano le opposizioni

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Nella foto, la scuola Cuciniello e, nel riquadro, l’assessore alla Pubblica istruzione del comune di Trezzano. Mattia di Bisceglie

Si è riunita ieri sera la Commissione istituzionale del Comune di Trezzano. All’ordine del giorno il “Piano per il diritto allo studio” e il “Piano di zona”. Il primo riguarda il programma di investimenti che l’amministrazione locale intende pianificare per il buon andamento delle scuole, il secondo riguarda una serie di servizi, soprattutto sociali, che sei comuni del comprensorio corsichese (Buccinasco, Cesano Boscone, Cusago, Corsico, Assago e la stessa Trezzano) dovrebbero garantire ai disabili e alle persone fragili che vivono in questi territori. Sul “Piano di zona”, Corsico ha posto il suo “niet” sul regolamento, una scelta che ha creato notevoli disagi tra gli utenti e una tensione mai vista tra gli amministratori dei sei comuni.

Il “Piano di diritto allo studio” è stato illustrato dall’assessore Mattia di Bisceglie. È considerato un elemento qualificante per qualsiasi giunta. Una specie di fiore all’occhiello sul dove, come e quanto si intende spendere per far funzionare la macchina che deve garantire istruzione a tutti in condizioni il più possibile compatibili con la società civile. Orbene, in quest’ambito, è prevista una spesa complessiva che dovrebbe superare i 4,5 milioni di euro. La popolazione scolastica trezzanese è composta da 562 bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni; da 1025 ragazzini d’età compresa tra i 6 e i 10 anni; da 725 preadolescenti che hanno dagli 11 ai 13 anni; da 668 adolescenti d’età compresa tra i 14 e i 16 anni. Tutti i dati mettono in evidenza come si tratti di una popolazione che è in netta diminuizione.

Aumentano solo gli alunni di famiglie extracomunitarie per cui il piano prevede un incremento delle risorse per insegnare loro la lingua italiana. Trezzano ha cinque scuole per l’infanzia (Giacosa, Rimembranze, Boschetto, Verdi e Malibran), quattro primarie (Giacosa e IV Novembre, Manzoni e Malibran) due secondarie (Franceschi e Gobetti). Poco meno di 900mila euro sono stati stanziati per l’assistenza ad alunni diversamente abili; 111mila euro, invece è il contributo del Comune per i servizi pre e post scuola da garantire a circa 500 ragazzi. Trattandosi di servizi a domanda individuale le famiglie devono versare un contributo che varia secondo l’Isee da 170 a 203 euro che si tratti di scuola primaria o dell’infanzia.

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Il punto dolente, sul quale nei mesi scorsi sono scoppiate polemiche a non finire è quello della mensa e i relativi aumenti del costo a carico delle famiglie. A Trezzano, ogni anno si distribuiscono 262mila pasti. Il piano presentato ieri sera recita: “ Durante l’anno scolastico 2024/2025 entrerà in funzione il nuovo centro cottura sito in via Concordia e realizzato con i fondi del PNNR. Tecnicamente si passerà dal servizio così detto “trasportato” al servizio “prodotto in loco”. Questo porterà ad un sensibile miglioramento della qualità del pasto. A carico degli utenti ci sarà il costo delle attrezzature che vanno ad incidere per euro 0,44 sul costo totale del singolo pasto per i prossimi 5 anni”.

Questa è una delle voci che hanno determinato gli aumenti delle tariffe assieme alla “reintroduzione di alcuni prodotti Bio, IGP, DOP e a Km. Zero, questo affinché si possa ottenere un servizio sempre qualitativamente alto”. Speriamo bene. Anche perché oltre al costo che graverà sulle famiglie (da gratuito per chi ha un Isee, da 0 a 300mila euro [nessuno n.d.r], sino a 6,11 euro a pasto per chi ha un Isee oltre i 15 mila euro, passando 1,5; 2,27; 3,04; 4; 4,51 secondo le fasce di reddito) il Comune spenderà più di un milione e mezzo di euro.

Il piano riguarda poi anche il servizio trasporto alunni, deciso “per garantire agli alunni della scuola Primaria Boschetto la possibilità di poter svolgere qualche ora di attività motoria non avendo purtroppo all’interno del plesso scolastico nessun spazio idoneo all’attività sportiva” (costo 25mila euro); la fornitura dei libri di testo (42mila euro). Sono previsti anche iniziative che riguardano la biblioteca, il Consiglio comunale dei ragazzi, laboratori, spettacoli teatrali, progetti proposti dalle stesse scuole.

Altro capitolo su cui non sono mancate le polemiche riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici. Il piano ha stanziato 123mila euro per gli interventi ordinari e poco meno di un milione e trecentomila euro per quelli straordinari. Che vanno dall’impianto di riscaldamento della primaria di via IV Novembre alla sostituzione degli infissi alla verdi, alla diagnostica strutturale sempre della IV Novembre. Un altro milione di spesa è quello stanziato per interventi pronti a partire: solaio della Cuciniello, serramenti Giacosa e Malibran, sostituzione guaina impermeabile alla verdi e salone Morona, impianto elettrico Morona e verifiche dei solai e dei controsoffitti di tuti gli edifici scolastici.

L’intero piano sarà discusso e approvato nel prossimo Consiglio comunale previsto per il 19 febbraio. “Un po’ troppo tardi, anzi ritardissimo” è la critica arrivata dalle opposizioni (Claudio Albini docet), “visto che rimarranno poco meno di tre o quattro mesi alla fine dell’anno scolastico”.



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