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TREVISO – Nuove regole della strada, cambio drastico di abitudini dei trevigiani: cala del 15 per cento la vendita di alcolici nei bar. Il legame tra la riforma del codice voluta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini e una rivoluzione nel comportamento degli utenti della strada c’è ed è evidenziato anche da Fipe Confcommercio, che segnala una significativa diminuzione del consumo di alcolici nei locali della Marca. Poco più di un mese dall’entrata in vigore e già gli effetti si fanno sentire: «La prima fase di introduzione del Codice della strada ha sicuramente destato clamore ed ha determinato un calo generalizzato del consumo di alcol in bar e ristoranti» spiega la presidente Dania Sartorato.
Le soluzioni
Ma di fronte a questo calo delle vendite gli esercenti trevigiani non sono rimasti con le mani in mano e hanno escogitato varie tattiche salva cena per adattarsi a questa rivoluzione delle abitudini. Tra le soluzioni, ci sono le wine bag sostenibili, ossia delle borse realizzate con materiali riciclabili per portarsi a casa la bottiglia di vino, anziché finirla tutta a cena. Oppure servizi di taxi e di accompagnatori privati, segnalati ai clienti dagli stessi esercenti. «Come per ogni cambiamento, Fipe ha dimostrato la massima flessibilità, inventiva e spirito di collaborazione – chiarisce Sartorato – Come durante la pandemia con il delivery, si stanno instaurando nuove abitudini ed i cambiamenti sono sempre più veloci. Le nostre imprese hanno necessità di collaborare in un contesto normativo chiaro e ben definito, soprattutto laddove il disagio sociale è crescente». Ma i trevigiani si sono dimostrati duttili e hanno saputo reinventarsi: «Abbiamo dimostrato di saperci adattare, di essere pronti all’informazione e di aver affrontato per tempo la rivoluzione con adeguata formazione».
Sulle nuove (controverse) norme e il clamore mediatico che hanno suscitato, la presidente ci tiene anche a precisare che: «Salvo per le categorie “alcol zero” (neopatentati, conducenti professionali, eccetera), la soglia di tolleranza alcolemica rimane invariata (0-0,5 g/l)». Sartorato cerca di placare le polemiche sull’argomento, che è stato al centro del dibattito tra l’opinione pubblica e anche in politica negli ultimi mesi: «L’obiettivo condiviso è quello di ridurre l’incidentalità stradale e le vere novità si concentrano solo sui comportamenti specifici come l’utilizzo di smartphone alla guida, l’assunzione di sostanze stupefacenti e la guida in stato di ebbrezza» ribadisce.
L’altra rivoluzione
Quello del nuovo codice della strada non è stato l’unico sconquasso vissuto dai pubblici esercizi della Marca nell’ultimo periodo: a suscitare la preoccupazione di ristoratori e titolari di bar è stato anche il decreto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi del 21 gennaio sulle linee guida per la prevenzione degli atti illegali nei pubblici esercizi: «Inizialmente – chiarisce Sartorato – sembrava addossare agli esercenti tutta una serie di responsabilità, adempimenti e costi in tema di videosorveglianza, come l’obbligatorietà di installare telecamere e il dovere di segnalare alle forze dell’ordine delle situazioni di illegalità o di pericolo». Oneri che si sarebbero andati ad aggiungere a quello già vigente sul divieto di somministrazione di alcol ai minori. Il decreto ha subito suscitato la bufera, tanto che il Viminale subito dopo ha precisato la volontarietà di adesione a queste linee guida: «Questo tranquillizza molto ed alleggerisce il peso e la responsabilità che ricade sugli esercenti» commenta la presidente di Fipe, che conclude: «È stato un inizio anno complesso per il nostro mondo. Il comparto ha fatto i conti con queste due rivoluzioni. L’azione di Fipe, però, è stata efficace e tempestiva e al momento nella nostra provincia il comparto resta stabile e pronto a gestire i cambiamenti».
I divieti in vigore per gli esercenti restano quindi quello di somministrare bevande alcoliche ai minori di 18 anni, a persone in stato di manifesta ubriachezza o infermità mentale e in generale dalle 3 alle 6. E infine, per i locali aperti oltre mezzanotte, l’obbigo di mettere a disposizione dei clienti un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico.
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