Riportati in Italia i migranti trasferiti in Albania: governo contro i giudici, opposizione insorge

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La Corte d’Appello di Roma ha sospeso il trattenimento dei 43 migranti salvati al largo di Lampedusa e portati nei centri in Albania. Per la terza volta fallisce il modello Italia-Albania. Il governo attacca i giudici, per l’opposizione con il piano “buttati soldi al vento”

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Hanno lasciato tutti l’Albania e sono attesi a Bari entro le 20:30 i 43 migranti trasferiti martedì nel centro di permanenza per il rimpatrio a Gjader, dopo essere stati recuperati nelle acqua al largo di Lampedusa dalla nave della Marina militare italiana Cassiopea. Giovedì sei migranti dei 49 presi in salvo avevano già lasciato l’Albania ed erano stati portati in Italia perché minorenni o considerati soggetti vulnerabili.

Si tratta del terzo tentativo da parte della autorità italiane di trattenere i migranti nelle strutture allestite grazie all’accordo con l’Abania. Venerdì la Corte d’Appello di Roma ha rifiutato di convalidare il trattenimento dei migranti e ha rimesso gli atti alla corte di Giustizia Ue.

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Dopo i due casi dei trasferimenti bloccati dal tribunale dei migranti di Roma gli scorsi mesi di ottobre e novembre, il governo di Giorgia Meloni aveva approvato il cosiddetto Decreto flussi che classificava Egitto e Bangladesh come Paesi sicuri e spostava la competenza sul trattenimento alla Corte d’Appello.

Venerdì i giudici, però, hanno di nuovo sospeso il trattenimento in Albania, costringendo le autorità di Roma a riportare in territorio italiano i migranti.

Le reazioni della maggioranza alla decisione della Corte d’Appello

La decisione della corte ha scatenato dure reazioni sia da parte del governo che da parte dell’opposizione. “Sul protocollo Italia-Albania il governo andrà avanti nella convinzione che il contrasto all’immigrazione irregolare sia la strada da perseguire per combattere gli affari dei trafficanti senza scrupoli”, hanno fatto sapere fonti del ministero dell’Interno citate dall’Ansa.

“Tutti e 5 i giudici che ieri hanno firmato i provvedimenti della Corte di appello provengono dalla Sezione specializzata del Tribunale di Roma. Sono addirittura ancora sul portale pubblico di Giustizia. Quindi, il governo e il Parlamento hanno trasferito la competenza alla Corte di Appello per sottrarla alle Sezioni specializzate del Tribunale e loro migrano in massa, grazie anche al provvedimento del presidente della Corte che glielo consente”, sostengono i capigruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e al Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan. Secondo i membri del partito di maggioranza si tratta di “una chiara presa in giro del Parlamento“.

Per le opposizioni il modello Albania è “fallimento totale” e “soldi buttati al vento”

Critiche al governo sono invece arrivate dalla segretaria del Partito democratico Elly Schelein. “Il modello Albania si è rivelato un fallimento totale. Per fortuna le persone stanno tornando, anche quei giudici non hanno fatto altro che applicare una sentenza della Corte di giustizia europea. I nostri deputati ora sono in quei centri a controllare che siano assicurati i diritti alla difesa, ed hanno detto una cosa che voglio riportarvi: qui ci sono i torturati da Almasri mentre lui è stato riportato a casa con un volo di Stato dal governo Meloni con tutti gli onori”, ha detto Schelein, facendo riferimento al caso del generale libico riportato in Libia con un volo di Stato e per cui la premier Meloni e altri due ministri risultano ora indagati.

Sull’investimento a vuoto da parte dell’Italia nel modello Albania è intervenuto il leader di Azione Carlo Calenda. “Ho sempre pensato, sin dall’inizio, che il cosiddetto ‘modello Albania’ non poteva funzionare. Sono per un controllo rigidissimo delle frontiere che si fa facendo accordi con Paesi come la Tunisia, il Niger o la Libia”, ha detto e poi ha aggiunto: “Quello che non si può fare è montare una struttura come quella albanese ben sapendo che ci andrà un numero bassissimo di migranti. Sono soldi pubblici buttati al vento“.

Dello stesso parere è la vicepresidente del Movimento Cinque Stella Chiara Appendino. “In queste ore altri migranti stanno facendo avanti e indietro tra Italia e Albania su una motovedetta della Guardia di costiera italiana per soddisfare, a spese degli italiani, la propaganda del governo”, ha scritto Appendino in una nota e ha aggiunto: “Oltre che imbarazzante è un grave danno per il nostro Paese: gli agenti impiegati a vuoto potevano presidiare le nostre periferie e con il miliardo buttato si potevano aiutare le famiglie a pagare le bollette o gli ospedali a smaltire le liste di attesa ancora ferme nonostante l’inutile decreto tirato fuori per la campagna elettorale”.



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